Perugia è finita al centro dell’attenzione nazionale per una crisi sanitaria e di sicurezza che riguarda il rinvenimento di Fentanyl, la cosiddetta droga degli zombie. Trattasi di un oppioide sintetico potentissimo, rinvenuto nel quartiere Fontivegge.

Il riscontro incrociato tra il laboratorio di analisi dell’Università degli Studi di Perugia e l’Istituto Superiore di Sanità ha confermato la presenza di questa sostanza estremamente pericolosa, provocando l’attivazione del Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio degli oppioidi.

Fentanyl: una risposta nazionale con il piano di prevenzione

Per questo motivo è scattato l’allarme. Il rinvenimento della droga non può preoccupare la sola Perugia ma riguarda, evidentemente, l’intero Paese. Ecco perché è immediatamente scattato un Piano Nazionale di prevenzione per arginare la diffusione della sostanza. Il Piano nazionale di prevenzione mira a contenere e prevenire il diffuso abuso di Fentanyl e altri oppioidi sintetici.

Il ministero della Salute, insieme al Dipartimento per le politiche antidroga, ha inviato un’allerta a tutte le Regioni, sollecitando un impegno maggiore nella prevenzione e informazione sui rischi associati a queste sostanze. Il Sistema nazionale di allerta rapida si è attivato per garantire una risposta tempestiva ed efficace a questa crescente minaccia.

Nel resto del mondo

La risposta nazionale, attraverso l’apposito piano di arginamento alla diffusione del Ferantyl, è logica conseguenza difronte ad una minaccia. Basta guardare nel resto del mondo per rendersene conto. Ad esempio, Negli Stati Uniti, il Fentanyl è considerato una vera e propria epidemia.

In Europa, la diffusione è stata più contenuta finora, ma le autorità temono un’escalation a causa della facilità di produzione e del costo ridotto, che minimizza le perdite economiche in caso di sequestro delle partite da parte delle forze dell’ordine.

Le analisi a Perugia ed il piano nazionale anti Fentanyl

La Professoressa Cristiana Gambelunghe, a capo del Laboratorio di Tossicologia, e il Prof. Massimo Lancia, hanno guidato gli esami che hanno identificato la presenza del Fentanyl. La composizione del campione analizzato mostrava una miscela di eroina (50%), codeina (30%), diazepam (15%) e Fentanyl (5%), confermando l’alta pericolosità del mix.

Il Prof. Vincenzo Nicola Talesa, direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, sottolinea la serietà della situazione e la necessità di una risposta coordinata e immediata. Il piano prevede un rafforzamento della rete di monitoraggio territoriale e un aumento dell’attenzione in tutti i settori vulnerabili, compresa la distribuzione di informazioni sulle gravissime conseguenze dell’uso di questa sostanza.

Ecco allora che, in un’ottica di azione coordinata, l’attivazione del Piano nazionale di prevenzione rappresenta una misura cruciale per contrastare la diffusione di questa sostanza e proteggere le comunità dalle sue devastanti conseguenze. Con un impegno collettivo, le autorità sperano di contenere questa minaccia e prevenire ulteriori danni alla popolazione.

Le indagini in corso

Nel frattempo, la magistratura di Perugia ha aperto un’indagine dopo il ritrovamento di Fentanyl utilizzato come sostanza da taglio in una dose di eroina. L’Ufficio guidato da Raffaele Cantone sta esplorando la natura e l’estensione di questa nuova minaccia.

Ma che cos’è il Fentanyl?

Il Fentanyl è un analgesico oppioide sintetico, primariamente utilizzato per trattare i dolori intensi dei pazienti affetti da cancro. La sua potenza elevata comporta un rischio significativo di overdose, spesso fatale, soprattutto quando mescolato con altri farmaci oppiacei o stimolanti. La sua facilità di produzione e il basso costo di produzione lo rendono particolarmente pericoloso e attraente per i trafficanti di droga.

Il Fentanyl, utilizzato in ambito medico per il trattamento del dolore grave, soprattutto in pazienti oncologici, ha un potere analgesico che supera di cento volte quello della morfina e di cinquanta volte quello dell’eroina. Nonostante il suo impiego clinico, il basso costo di produzione lo rende un candidato pericoloso per l’abuso sul mercato nero.