È cominciata sotto un cielo terso e un’atmosfera da brividi la finalissima di ritorno dei playoff di Serie C tra Pescara e Ternana, sfida che vale un solo pass per la Serie B. Si riparte dall’1-0 dell’andata firmato Letizia, con i biancazzurri che proveranno a difendere il vantaggio conquistato al “Liberati”, mentre i rossoverdi dovranno gettare il cuore oltre l’ostacolo per ribaltare il risultato e tornare nel calcio che conta. In un “Adriatico-Cornacchia” sold-out con 22mila spettatori, è andato in scena uno dei momenti più emozionanti della serata: l’Inno di Mameli eseguito dal tenore Piero Mazzocchetti, che ha infiammato le tribune e dato inizio a una serata che promette tensione, spettacolo e lacrime.
Poco prima del fischio d’inizio, a catalizzare l’attenzione dell’Adriatico è stata la voce potente e commovente di Piero Mazzocchetti, artista pescarese conosciuto in tutta Europa, che ha cantato l’Inno di Mameli in una versione lirica emozionante. Mazzocchetti ha saputo unire uno stadio intero, tifoserie comprese, in un momento di pura celebrazione sportiva e identitaria. Un tributo sentito, autentico, che ha preceduto con solennità l’inizio della sfida.
Piero Mazzocchetti, nato a Pescara il 23 marzo 1978, è molto più che un cantante: è una delle voci più apprezzate nel panorama musicale italiano ed europeo, noto per il suo stile crossover che fonde lirica e musica leggera, e soprattutto è un simbolo dell’Abruzzo nel mondo. Questa sera, nella sua città, ha portato sul prato dell’Adriatico l’orgoglio pescarese intonando l’Inno di Mameli con la potenza e la classe di chi ha calcato i più prestigiosi palcoscenici internazionali.
Mazzocchetti ha iniziato a studiare pianoforte fin da bambino al Conservatorio “Luisa D’Annunzio” di Pescara, ma è a 16 anni che inizia a esibirsi nei pianobar, affacciandosi al mondo della musica dal vivo. La svolta arriva nel 1998, quando accetta un contratto per cantare in un locale a Monaco di Baviera. È lì che inizia la favola. Grazie a una serie di fortunate coincidenze, conosce Karl-Heinz Rummenigge, Mario Basler e Franz Beckenbauer, leggende del Bayern Monaco, che lo aiutano a emergere nel mondo dello spettacolo tedesco. Ma è l’incontro con Roger Wittmann, manager sportivo e appassionato di musica italiana, a cambiare il destino artistico di Mazzocchetti: diventa il suo primo manager e lo introduce nel mercato discografico tedesco.
Con la Universal Music, Mazzocchetti pubblica i suoi primi album: L’Eternità e Parole Nuove. Successivamente con la EMI pubblica Amore mio, raggiungendo il successo in Germania e arrivando a esibirsi persino negli stadi. È ospite fisso del Carreras Gala, il prestigioso evento benefico trasmesso dalla ARD, in cui duetta più volte con il tenore José Carreras. Questo lo consacra come una delle voci italiane più apprezzate all’estero.
Il ritorno in Italia arriva nel 2007, quando partecipa al Festival di Sanremo, classificandosi terzo tra i Big con il brano Schiavo d’amore, scritto da Maurizio Fabrizio e Guido Morra. L’album omonimo, pubblicato subito dopo, unisce inediti e arie d’opera reinterpretate in chiave pop, consacrando Mazzocchetti al grande pubblico italiano. Da lì in poi, la carriera del tenore abruzzese è un susseguirsi di concerti, progetti sociali e nuove produzioni discografiche. Tra questi, il tour Parlami d’amore Mariù, l’album Istanti realizzato con Beppe Vessicchio, e il singolo Un attimo lunghissimo, dedicato alla sicurezza stradale.
Parallelamente, Mazzocchetti ha fondato a San Giovanni Teatino la “Crossover Academy”, una scuola di canto che ogni anno forma oltre 150 allievi nelle discipline del canto lirico e moderno. È anche stato testimonial Unicef per l’Abruzzo, ha partecipato a Tale e Quale Show su Rai 1 nel 2017, e continua a essere protagonista della scena musicale italiana.
La sua performance di questa sera, davanti al pubblico della sua Pescara, è l’ennesima conferma della sua caratura artistica e umana. In un momento così solenne, con un’intera città in fibrillazione per il sogno Serie B, Mazzocchetti ha saputo dare voce all’emozione collettiva, unendo arte, identità e passione sportiva.