27 May, 2025 - 18:00

Perugia, tentato omicidio nel 2024 davanti al McDonald's: arriva la condanna di 3 anni

Perugia, tentato omicidio nel 2024 davanti al McDonald's: arriva la condanna di 3 anni

Dopo l'udienza preliminare a inizio mese, è arrivata la condanna per il 23enne marocchino accusato di aver tentato di uccidere a coltellate il 23 novembre 2024 davanti al McDonald di via Cortonese, a Perugia, un coetaneo brasiliano. Tre anni e due mesi di reclusione sono stati inflitti all'aggressore ed è stata disposta anche una provvisionale di 20mila euro a favore della vittima.

Perugia, coltellate davanti al McDonald's: arriva la condanna

Il sostituto procuratore aveva chiesto una condanna a quattro anni di reclusione ma saranno 3 anni e 2 mesi in carcere quelli che dovrà scontare il 23enne, di origini marocchine, per l'aggressione avvenuta a novembre 2024. L'imputato, attualmente ai domiciliari, era accusato di aver aggredito nel piazzale del locale un 23enne brasiliano al culmine di una discussione.

Arrivata, quindi, la condanna, dopo che gli avvocati difensori dell'imputato, i legali Lorenzo De Luca e Fabio Ottaviani, nell'udienza preliminare ne chiedevano l'assoluzione.

La vittima riceverà 20 mila euro a titiolo di provvisionale di risarcimento, mentre il legale di parte civile Luna Fontana, invece, chiedeva una provvisionale di 100 mila euro. 

I legali difensori: “Soddisfatti della pronuncia; così si creano cittadini e non si distruggono le persone”

In seguito alla pronuncia della sentenza sono intervenuti gli avvocati difensori Lorenzo De Luca e Fabio Ottaviani che si sono espressi con soddisfazione, secondo quanto raccolto dai colleghi di Umbria24: “Ci sentiamo di esprimere soddisfazione per una pronuncia che ha pienamente riconosciuto i principi costituzionali che guidano il nostro sistema penale, quelli che pongono come pilastri della giustizia la rieducazione e la proporzionalità della pena. La sentenza ha sposato appieno quanto richiesto dalla difesa, di guardare oltre al reato la persona. La difesa ha lavorato per far valere questi valori, sottolineando con forza le varie particolarità del caso trattato tra cui la giovane età, l’incensuratezza e soprattutto il sincero pentimento testimoniato in atti di scuse e di risarcimento del danno cagionato, seppur parziale”.

“Grazie a questo impegno - ribadiscono i legali - sia inizialmente la pubblica accusa che il tribunale poi hanno accolto la richiesta verso una sentenza che può apparire come mite ma che in realtà dimostra che la giustizia può essere equa e umana, offrendo una seconda possibilità a chi mostra di meritarla. Così si creano cittadini e non si distruggono le persone, consentendo anche a chi ha sbagliato la possibilità di risollevarsi”.

I fatti

La sera del 23 novembre 2024 il 23enne di origini marocchine si sarebbe reso protagonista di un'aggressione. La lite non sarebbe dovuta, come ipotizzato in un primo momento, per ragioni omofobe. La vittima (un coetaneo di origini brasiliane), infatti, sarebbe intervenuta semplicemente in difesa di un amico omosessuale che era stato minacciato dall’aggressore.

L’imputato, con un coltello, avrebbe colpito al volto il coetaneo con tre fendenti e una volta caduto a terra sarebbero state inferte alla vittima due coltellate al petto e alla spalla. Il giovane era stato ricoverato in gravi condizioni al Santa Maria della Misericordia e sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, visti i fendenti indirizzati al torace.

AUTORE
foto autore
Emanuele Landi
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE