28 Sep, 2025 - 14:00

Perugia, scatta il ritiro: la società vuole la svolta, i dettagli del programma

Perugia, scatta il ritiro: la società vuole la svolta, i dettagli del programma

Era nell’aria, ora è ufficiale. Il Perugia ha deciso di portare la squadra in ritiro dopo un avvio di campionato drammatico che ha già fatto suonare più di un campanello d’allarme. I numeri parlano chiaro: sette giornate disputate, tre soli punti conquistati, frutto di tre pareggi e quattro sconfitte consecutive. Un bilancio che vede i biancorossi al penultimo posto in classifica, posizione che sarebbe addirittura ultima senza gli undici punti di penalizzazione inflitti al Rimini.

Un quadro preoccupante che ha costretto la società a prendere una decisione forte, nonostante appena ieri sera il direttore sportivo Mauro Meluso avesse escluso l’ipotesi di un ritiro nel post-partita contro la Pianese. Dopo l’ennesima sconfitta, arrivata davanti al pubblico del “Curi”, il club ha scelto la linea dura: squadra in ritiro, per cercare di invertire una rotta che rischia di compromettere sin da subito la stagione.

Il comunicato ufficiale del club biancorosso:

“L’AC Perugia Calcio comunica che oggi, nonostante il giorno di riposo precedentemente concordato, la squadra e lo staff tecnico si sono ritrovati presso il centro sportivo per una seduta di allenamento.

La squadra non si allenerà lunedì e si trasferirà in ritiro da martedì fino al giorno della trasferta contro il Carpi.

Gli allenamenti si svolgeranno presso il centro sportivo ‘Paolo Rossi’.

Nella giornata di giovedì 2 ottobre è in programma un’amichevole contro la Pontevecchio, ore 16:30, allo stadio ‘Degli Ornari’”.

Una presa di posizione chiara, che testimonia la volontà della società di voltare pagina e restituire compattezza a un gruppo che appare smarrito.

Braglia alla prova più difficile

La decisione di andare in ritiro rappresenta anche un banco di prova fondamentale per il nuovo tecnico Piero Braglia, subentrato appena una settimana fa. L’ex allenatore di Cosenza e Gubbio tra le altre, noto per il suo carattere forte e diretto, non ha avuto ancora il tempo di lavorare realmente con il gruppo, complice l’impegno infrasettimanale che ha ridotto al minimo la preparazione.

Ora, con una settimana piena a disposizione, Braglia potrà finalmente plasmare la squadra secondo le sue idee. Ma il compito si preannuncia arduo: non si tratta soltanto di correggere lacune tattiche o di migliorare la condizione atletica, quanto soprattutto di ricostruire la fiducia di un gruppo che sembra paralizzato dalla paura.

Il Perugia visto finora in campionato ha mostrato limiti evidenti, soprattutto dal punto di vista mentale. L’impressione è quella di una squadra che scende in campo con il freno a mano tirato, incapace di reagire di fronte alle difficoltà. L’ansia da prestazione e la pressione del risultato hanno finito per schiacciare anche i giocatori più esperti, che non sono riusciti a fare da guida ai compagni più giovani.

Il ritiro estivo in Argentina, sui campi di allenamento dell’Albiceleste, non ha portato i frutti sperati. Anzi, la squadra appare appesantita e priva di brillantezza. Ogni pallone sembra pesare dieci chili, ogni contrasto viene perso con troppa facilità. È un problema che va ben oltre gli schemi: è la testa a non reggere, e senza un cambio di atteggiamento anche il fisico inevitabilmente ne risente.

Un quadro critico ma non irreversibile

Il momento è delicato ma non irreversibile. La rosa allestita in estate non rispecchia il penultimo posto in classifica. Lo stesso Braglia, nel giorno della sua presentazione, aveva dichiarato di considerare questo Perugia da quinta posizione, e non certo da lotta salvezza.

Il problema è che le scelte societarie degli ultimi mesi non hanno dato i risultati attesi. Dal mercato estivo alle strategie logistiche, passando per la composizione della rosa, il club ha commesso più di un errore. E se nella scorsa stagione l’alibi del cambio di proprietà aveva in parte giustificato le difficoltà, oggi quella scusante non esiste più.

Il ritiro servirà dunque a ritrovare compattezza e a ricostruire un’identità smarrita. Indossare la maglia del Perugia deve tornare a essere un orgoglio, e non un peso. Lo sa bene Braglia, che nella sua carriera ha sempre fatto della forza del gruppo la chiave del successo.

L’allenatore toscano dovrà lavorare su due fronti: da una parte il miglioramento della condizione fisica, dall’altra la ricostruzione dell’autostima. Servirà una scossa mentale, un cambiamento radicale nell’approccio alla partita.

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Lorenzo Farneti
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