14 Mar, 2025 - 19:00

Perugia, arriva la mostra "Fratello Sole, Sorella Luna"

Perugia, arriva la mostra "Fratello Sole, Sorella Luna"

"Fratello Sole, Sorella Luna" è il titolo della mostra che vedrà Perugia, location d'eccezione, protagonista della storia del Poverello d'Assisi. Visitabile dal 15 marzo al 15 giugno 2025, la mostra ha già visto numeri straordinari, superando già le 5mila persone che hanno prenotato la visita.

La mostra è dentro il calendario del Giubileo 2025

La mostra che ha già ricevuto un ottimo riscontro è già all'interno del calendario ufficiale del Giubileo 2025, che celebra la rivoluzione nell'arte prodotta dal Cantico delle Creature di San Francesco d'Assisi. La rassegna ha come titolo completo “Fratello Sole, Sorella Luna. La Natura nell’Arte, tra Beato Angelico, Leonardo e Corot” ed è tra le mostre da non perdere nel mese di marzo in Umbria.

Dal lunedì alla domenica, dalle 8:30 alle 19:30, prenotando sul sito ufficiale del museo, sarà possibile ammirare oltre 80 capolavori tra XIII e XIX secolo, in occasione dell'ottavo centenario dalla composizione del Cantico delle Creature, considerato tra i primi testi poetici in lingua volgare e manifestazione di un rapporto rinnovato con la natura.

D'Orazio: "Il Museo Perugia è di livello internazionale"

Alle ore 18 si è tenuta l'anteprima, presso la Galleria Nazionale dell’Umbria, di quella che si preannuncia una mostra imperdibile, con dei "prestiti" dal Louvre, dal Rijksmuseum, dal Mauritshuis, dai Musei Vaticani e dai principali musei italiani, che danno conferma di come il museo perugino sia "uno spazio di livello internazionale". Questo attestato di fiducia arriva durante la visita di anteprima per la stampa dal direttore dei Musei nazionali di Perugia - Direzione regionale Musei nazionali Umbria, Costantino D'Orazio, curatore dell'esposizione insieme alle storiche dell'arte responsabili delle collezioni della Galleria Nazionale Veruska Picchiarelli e Carla Scagliosi. 

"Fratello Sole, Sorella Luna" propone dipinti, disegni, incisioni, sculture e volumi a stampa di alcuni tra gli artisti più celebri della storia dell'arte italiana ed europea, quali Pisanello, Michelino da Besozzo, Paolo Uccello, Jan van Eyck, Beato Angelico, Piero della Francesca, Leonardo da Vinci, Leon Battista Alberti, Albrecht Dürer, Lorenzo Lotto, Dosso Dossi, Giambologna, Jan Brueghel il Vecchio, Domenichino, Annibale Carracci, Nicolas Poussin, Salvator Rosa, Giambattista Piranesi, Jean-Baptiste Camille Corot e molti altri.

Una mostra sul "paradosso" della Natura

Si vuole, quindi, raccontare il Creato osservato dalla sensibilità umana e reinterpretato nella visione artistica. "Abbiamo voluto puntare in alto per raccontare al grande pubblico quanto è stato fondamentale il contributo di grandi autori - continua il direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia, Costantino D'Orazio - Dal '300 quindi, e andando avanti per cinque secoli, parte l'analisi di come cambia il nostro rapporto con la natura, la sua rappresentazione e lo sguardo degli uomini su animali, piante, mare, astri. Mostra che ha l'ambizione di ricostruire in modo essenziale, attraverso le opere che hanno costituito un punto di svolta, un percorso che arriva fino all'800". 

La rassegna ha ricevuto il patrocinio del Dicastero per l'Evangelizzazione della Santa Sede, del patrocinio della Regione Umbria, del Comune di Perugia e ha ottenuto il sostegno del Comitato per le celebrazioni dell'ottavo centenario della morte di san Francesco d'Assisi, oltre che il contributo della Fondazione Perugia. Ci sono cinque sezioni della mostra (Natura madre, Natura impossibile, Natura come spazio dell'uomo, Natura mirabile, Natura incombente), oltre che una sala immersiva, inauguarata per questa mostra e per diventare poi permanente. Ci saranno anche eventi per le famiglie, partendo da domenica 18 aprile "Marrone. Foreste di cartone" che fa parte del progetto "Tutti i colori della Gnu".

"Questa è una mostra sul paradosso della Natura - parola del presidente del Comitato, Davide Rondoni - Francesco con il Cantico ha trovato per primo il modo di abitare questo paradosso, non proprio tranquillizzante perché sa che la natura non si può dominare, non è né buona né cattiva, tutto dipende da come la si vede. Ti dà la vita ma in un attimo te la può togliere". 

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Emanuele Landi
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