Il Perugia è tornato a casa. Dopo due settimane di ritiro nel prestigioso centro federale della nazionale argentina, la squadra guidata da Vincenzo Cangelosi ha ripreso gli allenamenti nel capoluogo umbro. L’obiettivo è farsi trovare pronti per un inizio di stagione che si annuncia complesso, ma pieno di aspettative. Alla fine della prima seduta post-ritiro, il tecnico ha fatto il punto della situazione in zona mista: tra bilanci, strategie tattiche, giovani da valorizzare e un mercato ancora in movimento.
“Mi sono trovato bene grazie alle strutture di ottimo livello che abbiamo trovato - ha dichiarato Cangelosi -. Ho svolto il lavoro che avevo in mente, e i ragazzi lo hanno retto senza problemi. Sono contento perché sono riusciti tutti a completarlo, ed è una cosa importante. Stiamo cercando di assorbire i problemi dovuti al fuso orario, ma come condizioni sono soddisfatto. Mi aspetto ulteriori step di miglioramento, anche perché ci sono ancora giorni prima dell’inizio”.
Sulle condizioni fisiche: “Non abbiamo avuto problemi gravi a livello di infortuni. Adesso dobbiamo smaltire i carichi per poi tradurre in campo il lavoro fatto. Le amichevoli? Sono allenamenti utili, mi consentono di fare delle prove che poi possono tornare utili durante il campionato”.
Sul piano tecnico-tattico, Cangelosi ha le idee chiare: vuole un Perugia propositivo e capace di comandare il gioco.
“Nel periodo che abbiamo lavorato, sono rimasto soddisfatto da quello che la squadra mi ha fatto vedere - ha sottolineato il mister -. I ragazzi hanno capito quello che voglio sviluppare durante l’anno. Ora sarà il campo a dire la verità. Bisogna cercare di essere propositivi, mi piace un certo tipo di calcio: non sempre si potrà attuare, ma dobbiamo provare a comandare il gioco. È quello che è mancato l’anno scorso”.
La sessione estiva è ancora lunga, ma il Perugia si muove con raziocinio. A oggi sono arrivati Tumbarello dalla Lucchese, Calapai dalla SPAL e il giovane Claudio Giardino dalla Juventus.
“La società sa di cosa abbiamo bisogno - ha affermato Cangelosi -. Vedremo nei prossimi giorni, c’è ancora un mese e non mi preoccupo. Non c’è nessun problema. Attaccanti? Montevago lo scorso anno ha fatto tredici gol, è un ragazzo del 2003 e non lo sottovaluterei. Tutti si aspettano nomi con ingaggi faraonici, ma per me il calcio non si fa così, specialmente in Serie C, dove bisogna evitare problemi futuri”.
Dopo settimane di trattativa, l’attaccante Andrea La Mantia sembra ormai pronto a vestire il biancorosso. L’ex Catanzaro -14 presenze e una rete nell’ultima Serie B - aveva temporeggiato in attesa di offerte dalla cadetteria che però non sono arrivate. Ora, secondo quanto riportato da "La Casa di C", l’affare sarebbe in dirittura d’arrivo. Un innesto che aumenterebbe qualità ed esperienza nel reparto offensivo, dove Montevago si è ben comportato nella scorsa stagione e il giovane Giardino potrà crescere con gradualità, alternandosi tra Primavera e prima squadra.
Tra i giocatori che hanno impressionato positivamente, Cangelosi non ha dubbi: “Mi aspettavo risposte dai giocatori dello scorso anno, e le ho avute. Bacchin? Sta facendo bene, si sta adattando a un ruolo che non aveva mai svolto come lo intendo io. Torrasi? Lo reputo un giocatore importante, contrariamente a quello che si dice in giro”.
Su Giardino, nuovo arrivato dalla Juventus: “Ne parlano tutti bene, non lo conosco ancora. Ho voluto portarlo subito in prima squadra per vedere il livello che ha, per valutare se può rimanere con noi”.
L’inizio di campionato presenta subito due insidie: le neopromosse, sempre difficili da affrontare per entusiasmo e spirito di rivalsa.
“Prima o poi le dobbiamo incontrare tutte - ha osservato Cangelosi -. Le neopromosse hanno l’entusiasmo di chi ha vinto il campionato. Sono partite insidiose. Durante l’anno si valuterà la forza di tutte, ma fino a quando non c’è il riscontro del campo non si può dare giudizi. La Coppa Italia? È un obiettivo importante perché dà la possibilità di accedere ai playoff nazionali”.
Poi una riflessione sulla dimensione emotiva e il senso di appartenenza: “A me interessa che i giocatori capiscano cosa significhi giocare in una piazza come Perugia. Devono dare alla gente la voglia di seguirci. Nei nostri spogliatoi ad AFA c’era una frase che ci ha colpito: ‘Per arrivare al successo bisogna mettere da parte tutte le scuse’. Cerchiamo di lavorare per rendere orgogliosi la società e i tifosi. La cosa più importante è dare sempre il massimo”.
Infine, sul modulo: “La mia storia è basata sul 4-3-3, ma non è vincolante. Abbiamo provato diversi tipi di gioco. Sicuramente, di base, partirà con le tre punte, dietro possiamo metterci in diversi modi”.