21 Sep, 2025 - 18:33

Perugia, mister Braglia si presenta: “Parlare poco e pedalare parecchio. Questa squadra può arrivare tra le prime cinque”

Perugia, mister Braglia si presenta: “Parlare poco e pedalare parecchio. Questa squadra può arrivare tra le prime cinque”

Il Perugia volta pagina. Dopo l’esonero di Cangelosi, la società biancorossa ha scelto Piero Braglia (foto Youtube Perugia Calcio) come nuovo allenatore, affidandogli il compito di risollevare una squadra che ha raccolto appena tre punti nelle prime cinque giornate di campionato. Un inizio difficile, che ha convinto il club a cambiare rotta. Per Braglia si tratta di un ritorno in Umbria, dopo l’esperienza positiva alla guida del Gubbio.

Il tecnico toscano, arrivato in giornata a Perugia, ha diretto il suo primo allenamento al Renato Curi in vista della sfida di martedì sera contro la Sambenedettese. La conferenza stampa di presentazione ha messo subito in evidenza il carattere diretto e senza fronzoli dell’allenatore grossetano.

L’arrivo a Perugia

Braglia non si è nascosto, sottolineando la sfida che lo attende:
“Mi ha convinto la rosa del Perugia. È una squadra che sta facendo meno di quello che può fare. Ho detto ai giocatori che questa squadra può arrivare tra i primi cinque posti. Sono venuto con questo obiettivo: sarà il campo poi a dire la verità”.

Sull’approdo in biancorosso:
“È una piazza importante, dove tutti vorrebbero venire ad allenare. Per me è tutto da dimostrare: le chiacchiere è meglio farne poche, bisogna lavorare. Dal punto di vista fisico la squadra sta bene, è stato fatto un buon lavoro in ritiro e va ringraziato chi c’era prima. Ognuno vede il calcio a modo suo: ho un’idea diversa da quella di Cangelosi, non è detto che sia quella giusta ma mi auguro di sì. Dobbiamo parlare poco e pedalare parecchio. In una piazza come Perugia, con gli sforzi che sta facendo la società, dobbiamo darci una mossa. I giocatori più esperti insieme a me dovranno prendersi le proprie responsabilità. Già martedì capiremo a che livello siamo”.

Il ko con il Ravenna, costato la panchina a Cangelosi, è stato inevitabilmente al centro delle domande:
“Credo che vincere aiuti a vincere: quando perdi, invece, vengono fuori tanti problemi. Il Ravenna è una squadra sottovalutata solo perché neopromossa. Hanno preso giocatori come Okaka e Donati, stanno facendo un campionato importante. Se fossero andati al riposo sul 2-0, io non sarei qui. Purtroppo per l’allenatore precedente è andata così”.

Idee tattiche e primo allenamento

Braglia non ha dubbi sull’impronta da dare:
“Sono venuto con un’idea precisa di questa squadra, spero di non sbagliare. Credo che questa squadra possa giocare in una determinata maniera e rimarrò fedele a questo principio”.

Sul primo allenamento e sulle condizioni di Kanouté:
“Ho avuto Kanouté ad Avellino, è un ragazzo generoso: per fermarsi deve stare proprio male. Oggi si è allenato con gli altri senza problemi. Sarebbe stupido giudicare la squadra dopo un solo allenamento. L’esatta misura ce la daranno le partite. Ciò che voglio vedere è l’atteggiamento. Siamo attrezzati fisicamente per fare bene, ma dobbiamo far capire agli avversari che siamo presenti anche sul piano fisico”.

Il tecnico ha parlato anche dei calciatori già incrociati in passato:
“Ho avuto Montevago a Gubbio, Broh l’ho preso al collo a Palermo (ride), Megelaitis l’ho avuto quindici giorni a Rimini: un giorno si allenava e un giorno voleva andare via (sorride)”.

Sulla filosofia di gioco:
“A me non piace prendere schiaffi. Ho sempre pensato che prima li dai, meglio è. Ma senza l’aiuto dei giocatori non si fa nulla. Gli ho detto chiaramente che gli attori sono loro, sono loro a determinare la fortuna o la sfortuna di un allenatore. Io non nascondo i problemi, né a me stesso né a loro”.

Mentalità e obiettivi

Braglia sa che serve subito una svolta:
“In questi giorni giochiamo due partite in casa. Se non ce la facciamo tatticamente o fisicamente, dobbiamo farcela con attenzione, nervi e cattiveria. La tensione aiuta a vincere le partite. Non credo che ai giocatori faccia piacere che sia stato mandato via un allenatore con cui hanno lavorato. È una sconfitta per tutti. Mi aspetto un atteggiamento tosto, determinato, cattivo. Dobbiamo fare le cose in una certa maniera”.

Sul peso della piazza:
“Chi allena a Perugia deve essere cosciente di dover fare un campionato importante. Come piazza, blasone e tifoseria è una delle squadre più rilevanti d’Italia. Vogliamo che la gente torni a seguirci: sta a noi far capire ai tifosi che abbiamo bisogno di loro. Da soli i campionati non si vincono. Bisogna remare tutti dalla stessa parte”.

Alla domanda se il Perugia possa passare a una difesa a tre, il tecnico ha risposto:
“È un’opzione che questa squadra può avere”.

Poi il focus sulla prossima sfida con la Sambenedettese:
“So che giocano con il 4-2-3-1. Si trovano meglio fuori casa che in casa. Vanno affrontati con le dovute attenzioni: dobbiamo fare una grande partita e cercare di dare una svolta sin da subito al nostro campionato”.

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Lorenzo Farneti
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