18 Jul, 2025 - 12:45

Perugia, minacce e violenze alla compagna: disposto il braccialetto elettronico per un 39enne

Perugia, minacce e violenze alla compagna: disposto il braccialetto elettronico per un 39enne

A Perugia un uomo di 39 anni è stato allontanato di casa e sottoposto al divieto di avvicinamento alla compagna, per minacce, aggressioni e violenza fisica nei suo confronti. Disposto per lui anche l'applicazione del braccialetto elettronico.

Violenza e aggressioni alla compagna: 39enne allontanato di casa

Il 39enne è indagato per gravi reati nei confronti della compagna: maltrattamenti in famiglia, furto aggravato, violazione di domicilio e lesioni personali aggravate. Le indagini, coordinate dalla Procura di Perugia, hanno fatto emergere una situazione allarmante tra le mura domestiche. 

L’uomo, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe sottoposto la compagna a reiterate violenze fisiche e psicologiche, generando in lei un profondo stato di sofferenza, ansia e paura.

Il GIP, quindi, ha disposto, nei confronti dell'uomo, l’allontanamento immediato dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima, imponendo una distanza minima di 500 metri.

Per l'uomo disposto il braccialetto elettronico

La Polizia di Stato di Perugia ha, inoltre, dato esecuzione alla misura cautelare disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Perugia, che ha ordinato anche l’applicazione del braccialetto elettronico per monitorarne i movimenti.

La misura cautelare, perciò, è stata eseguita dalla Squadra Mobile, che ha rintracciato l’uomo e proceduto all’installazione del dispositivo elettronico di controllo.

Un susseguirsi spaventoso di violenze e maltrattamenti

Lo scorso mese di giugno avvenne uno degli episodi più gravi di violenza fisica nei confronti della donna: il 39enne, accecato dalla gelosia, tentò di sottrarle la borsa, procurandole lesioni, e le rubò il suo telefono cellulare

In altre occasioni l’uomo si sarebbe introdotto, due volte, nell’abitazione della donna: una prima volta passando da una finestra, costringendola a rifugiarsi in giardino, e una seconda forzando la porta d’ingresso. 

In questa secondo circostanza, dopo averla raggiunta in casa, l’uomo avrebbe aggredito la compagna con violenza, obbligandola a fuggire in un negozio vicino per mettersi in salvo. Fu un vicino, spaventato dalle urla, a richiedere l’intervento della Polizia.

Maltrattamenti in famiglia: cosa dice la legge

Il reato di maltrattamenti in famiglia nell'ordinamento italiano è regolato dall’articolo 572 del Codice Penale e la pena prevista per chi li commette va da un minimo di due a un massimo di 24 anniChiunque maltratti una persona della propria famiglia o comunque convivente, o ancora sottoposta alla propria autorità […] rischia da tre a sette anni di carcere".

"La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso in presenza o in danno di persona minore, di donna in stato di gravidanza o di persona con disabilità o ancora, se il fatto è commesso con armi".

Se dai maltrattamenti derivano lesioni personali, la pena è inasprita fino ad arrivare a un massimo di ventiquattro anni nel caso gravissimo, in cui il maltrattamento fosse causa di morte della persona che lo subisce. 

Il 1522 e i centri anti violenza in Umbria

Per qualsiasi donna che dovesse trovarsi a subire abusi, maltrattamenti o violenza in qualunque ambito, vale sempre la pena di ricordare che esiste una rete strutturata di servizi che può fornire indicazioni e aiuto in caso di necessità.

Esistono, inoltre, due numeri di emergenza che vanno contattati senza esitazione se si stanno subendo abusi. Si tratta del 112, il numero unico di emergenza (chiamato in questo caso dal testimone dell'aggressione) e del 1522, il numero dedicato anti violenza e stalking, attivato dal 2006 dal Dipartimento per le Pari Opportunità.

In Umbria, ma anche in tutte le maggiori città italiane, sono presenti i centri anti violenza. Si tratta di strutture di riferimento per la tutela delle donne vittime di violenza o di qualsiasi altra forma di discriminazione di genere. Al loro interno vengono attivati i percorsi di fuoriuscita dalla violenza ed offrono gratuitamente alle donne ascolto e sostegno in base alle necessità.

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Emanuele Landi
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