Era ricercato da una settimana ma è stato rintracciato tramite una segnalazione pervenuta grazie all’applicativo Alert Alloggiati. Arrestato un 52enne di Foligno, nel pomeriggio del 24 giugno, che dovrà scontare una condanna di tre anni e quattro mesi di reclusione, accusato di maltrattamenti in ambito familiare.
Il personale della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Foligno, nel pomeriggio del 24 giugno, ha rinvenuto e arrestato un 52enne. L'uomo, già noto alle forze dell'ordine per i suoi precedenti, era ricercato nuovamente per maltrattamenti in famiglia.
Era diventata esecutiva nei suoi confronti una sentenza definitiva di condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione e la Polizia è riuscita a localizzare il 52enne che faceva il "turista".
La pena di tre anni e quattro mesi di reclusione, inflitta al 52enne si riferisce ad una pregressa vicenda di maltrattamenti in famiglia. La condanna è leggermente superiore a quella emessa per un caso simile pochi giorni fa.
La Polizia di Stato di Foligno, una volta rintracciato il 52enne nel pomeriggio di ieri nel centro storico della città umbra, ha provveduto a condurre l'uomo in Commissariato, da dove poi è stato associato presso la casa circondariale di Spoleto in esecuzione della suddetta sentenza definitiva di condanna.
A tradire l'uomo sarebbe stata una segnalazione pervenuta tramite l’applicativo Alert Alloggiati, rilevando la sua presenza all’interno di una struttura nel centro storico di Foligno, dove non ha opposto resistenza.
I gestori di esercizi alberghieri e di tutte le altre strutture ricettive, infatti, hanno l'obbligo di comunicare alle questure territorialmente competenti, le generalità delle persone alloggiate, entro le 24 ore successive all'arrivo. Questo passaggio, effettuato per il Servizio Alloggiati, ha permesso di localizzarlo.
Le indagini e i procedimenti a carico del 52enne erano stati avviati dopo diverse segnalazioni e riscontri raccolti nel contesto familiare dell’indagato: l'uomo aveva un comportamento lesivo e reiterato verso le persone appartenenti al suo nucleo domestico.
Emerso dalle indagini, infatti, un quadro fatto di tante violenze psicologiche e fisiche nei confronti dei familiari. La condanna ha accertato la responsabilità penale dell’uomo in relazione ai fatti contestati, confermando la gravità dei comportamenti.