È stato individuato e denunciato dalla Polizia di Stato un uomo di 43 anni, di origine tunisina, responsabile di una serie di furti su auto in sosta nel centro storico di Perugia. L’allarme è scattato grazie alla segnalazione di un cittadino che, con grande senso civico, ha notato l’uomo mentre frugava all’interno di un veicolo parcheggiato e ha immediatamente allertato il 112.
Le forze dell’ordine sono intervenute prontamente, ma all’arrivo sul posto non hanno trovato il sospetto: l’uomo, probabilmente accortosi della chiamata alle autorità, si era allontanato e seduto su una panchina poco distante insieme a un’altra persona. Gli agenti, però, non hanno desistito e, effettuando un accurato controllo della zona, hanno infine individuato l’uomo descritto dalla segnalazione.
All’approccio dei poliziotti, il 43enne è apparso in evidente stato di alterazione psicofisica e, soprattutto, era sprovvisto di documenti di identità validi. Il successivo controllo ha confermato che si trovava in Italia in condizione di irregolarità amministrativa, nonostante fosse già destinatario di un provvedimento del Questore che gli imponeva di lasciare il territorio dell’Unione Europea.
Durante la perquisizione personale, gli agenti hanno rinvenuto diversi oggetti di dubbia provenienza: profumi, scarpe da donna, accessori elettronici. Tutti articoli compatibili con possibili furti ai danni di veicoli lasciati incustoditi. A quel punto, gli operatori hanno esteso i controlli anche all’uomo che si trovava in compagnia del 43enne: un cittadino di origine marocchina, anche lui privo di documenti e senza valido permesso di soggiorno.
Entrambi sono stati accompagnati in Questura per ulteriori accertamenti. Per il cittadino tunisino è scattata la denuncia per furto aggravato, oltre al deferimento per la violazione dell’ordine di allontanamento dall’UE. Restano in corso le verifiche sull’effettiva responsabilità di ulteriori episodi analoghi registrati nei giorni precedenti in varie zone del centro città.
L’episodio si inserisce in un quadro di crescente allarme sociale, alimentato da una serie di furti e tentativi di effrazione registrati nelle ultime settimane a Perugia, soprattutto nelle aree più centrali e frequentate. I cittadini e i commercianti denunciano da tempo la necessità di una maggiore presenza delle forze dell’ordine, soprattutto nelle ore serali e notturne.
Non è infatti un caso isolato quello avvenuto nei giorni scorsi. Soltanto due giorni fa, la Polizia di Stato ha arrestato un uomo di 30 anni, anche lui di origine straniera, colto in flagranza mentre stava rubando all’interno di un locale nel quale aveva lavorato in passato.
In quel caso, i titolari dell’attività, notando un comportamento sospetto, hanno deciso di seguirlo fino ai bagni del negozio. Quando l’uomo ha tentato di allontanarsi rapidamente, è stato fermato proprio dai proprietari, che nel frattempo avevano già contattato la Polizia. Le immagini della videosorveglianza hanno confermato i sospetti: il 30enne aveva sottratto un borsello contenente l’incasso della serata.
Anche in quel caso, a seguito della perquisizione personale, l’uomo è stato trovato in possesso di banconote di vario taglio. È stato deferito all’Autorità giudiziaria per furto aggravato, mentre il denaro è stato restituito ai legittimi proprietari.
Il cittadino tunisino di 43 anni, denunciato per furti su auto nel centro di Perugia, rischia diverse conseguenze penali e amministrative. Dal punto di vista penale, la contestazione principale è quella di furto aggravato, ai sensi dell’articolo 625 del Codice Penale. In particolare, la condotta viene aggravata dal fatto che i furti sono stati commessi su veicoli in sosta, una circostanza che, secondo la giurisprudenza, comporta l’applicazione della pena in forma più severa. Per questa fattispecie, la legge prevede la reclusione da 2 a 6 anni e una multa da 927 a 1.500 euro. In caso di recidiva o se emergeranno precedenti penali, le pene potrebbero essere aumentate.
A ciò si aggiunge la violazione dell’ordine del Questore di lasciare l’Unione Europea, che costituisce un reato previsto dall’articolo 14 comma 5-ter del Testo Unico sull’Immigrazione (D.Lgs. 286/1998). Tale norma punisce chi, già destinatario di un ordine di allontanamento, non abbandona il territorio nazionale entro i termini stabiliti. La pena prevista è la reclusione fino a 4 anni.
Essendo inoltre irregolare sul suolo italiano, il 43enne è passibile di ulteriori provvedimenti amministrativi: potrà essere trattenuto presso un CPR (Centro di Permanenza per il Rimpatrio) in attesa dell’effettivo allontanamento o, in alternativa, sottoposto a sorveglianza in strutture designate.