28 May, 2025 - 09:50

Perugia, blitz della Finanza: sequestrati 4,6 kg di cocaina

Perugia, blitz della Finanza: sequestrati 4,6 kg di cocaina

Il contrasto al traffico di droga in Umbria continua a dare i suoi frutti. Questa volta a finire nel mirino della Guardia di Finanza è stata una coppia di cittadini albanesi fermata a Ponte Felcino, alle porte del capoluogo. Un'operazione condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Perugia ha permesso di sequestrare oltre 4,6 chilogrammi di cocaina purissima, celata in modo rudimentale sotto i sedili dell’auto sulla quale viaggiavano. Un duro colpo al narcotraffico locale che conferma l’impegno incessante delle forze dell’ordine nella lotta allo spaccio.

Il sequestro: droga nascosta sotto i sedili

Tutto è iniziato con un normale servizio di pattugliamento nel parcheggio di un centro commerciale di Ponte Felcino. I militari delle Fiamme Gialle, notando l’atteggiamento sospetto di due uomini a bordo di una vettura, hanno deciso di procedere a un controllo. L’immediata agitazione dei due soggetti ha insospettito ulteriormente i finanzieri. Alla richiesta di spiegazioni circa la loro presenza in quel luogo, le risposte sono apparse vaghe e contraddittorie. È stato l’inizio di un’indagine sul campo che ha dato esiti clamorosi.

Dai primi accertamenti è emerso che uno dei due cittadini albanesi, oltre a essere già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati allo spaccio di stupefacenti, risultava anche ricercato in base a un ordine di cattura emesso nel 2021 dal Tribunale di Perugia. Un profilo già attenzionato, dunque, e considerato potenzialmente pericoloso.

A quel punto, i militari hanno deciso di passare al setaccio il veicolo. La perquisizione ha portato al rinvenimento, sotto i sedili, di una busta di plastica contenente cinque panetti di cocaina. Il peso complessivo della sostanza sequestrata è risultato essere di 4,6 chilogrammi. Una quantità considerevole, destinata con ogni probabilità al mercato perugino e delle province limitrofe.

Secondo le stime degli inquirenti, il valore all’ingrosso del carico si aggira attorno ai 150mila euro. Ma una volta suddiviso in dosi e immesso nel circuito dello spaccio al dettaglio, avrebbe potuto fruttare una somma ben superiore ai 500mila euro. Un guadagno illecito che le forze dell’ordine hanno saputo intercettare e neutralizzare prima che potesse trasformarsi in un ulteriore passo verso il consolidamento delle reti criminali locali.

Arresto e conseguenze giudiziarie

I due uomini sono stati immediatamente arrestati e condotti presso la casa circondariale di Perugia - Capanne. Sono ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per le procedure di convalida del fermo e l’avvio dell’iter processuale. L’accusa per entrambi è di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dalla quantità e dalla natura dell’organizzazione.

Secondo la normativa vigente, chi viene sorpreso in possesso di quantità così elevate di cocaina rischia pene molto severe: la reclusione da 8 a 20 anni e multe da 25mila a 250mila euro, con eventuali aggravanti legate alla recidiva o alla partecipazione a un'associazione finalizzata al traffico illecito.

Un territorio sotto pressione, ma in allerta

L’operazione di Ponte Felcino si inserisce in un contesto regionale che, seppur lontano dai livelli di emergenza di altre aree del Paese, continua a essere monitorato con attenzione dalle forze dell’ordine. Il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti rappresentano una minaccia concreta alla sicurezza e alla salute pubblica, in particolare nei centri urbani come Perugia, dove il consumo di cocaina tra i giovani è in crescita.

Solo pochi giorni prima del maxi sequestro, un altro episodio aveva confermato la pervasività del fenomeno. Un 28enne albanese, a bordo di una BMW, è stato fermato sempre a Perugia con piccoli quantitativi di cocaina (3,5 grammi), hashish (37 grammi) e marijuana (5 grammi), oltre a un bilancino di precisione e circa 6.500 euro in contanti. Tutti elementi che hanno rafforzato i sospetti di spaccio. In questo caso, il giudice ha convalidato l’arresto in flagranza e disposto per l’uomo la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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Lorenzo Farneti
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