Manca sempre meno al primo fischio d’inizio della nuova stagione del Perugia. Dopo settimane di riflessioni, telefonate e contatti, la società biancorossa è pronta a radunarsi ufficialmente il prossimo 12 luglio per iniziare la preparazione estiva agli ordini di mister Vincenzo Cangelosi. Subito dopo, la squadra partirà per un ritiro decisamente particolare: destinazione Argentina, un’esperienza che promette di regalare stimoli inediti e un forte spirito di gruppo per affrontare al meglio il prossimo campionato di Serie C.
Ma prima di salire sull’aereo, la dirigenza è chiamata a completare un tassello fondamentale: rinforzare il centrocampo con almeno un innesto di qualità ed esperienza. A oggi, infatti, l’unico acquisto ufficiale porta il nome di Giorgio Tumbarello, classe 1996, centrocampista reduce dall’esperienza con la Lucchese, società ora purtroppo fallita. Tumbarello è arrivato a parametro zero, un’operazione low cost ma importante per dare sostanza in mediana.
Prima di piazzare nuovi colpi, però, sarà necessario sfoltire l’organico. In uscita ci sono tre nomi caldi: Bartolomei, Lisi e Seghetti. I primi due, pilastri delle ultime stagioni, non rientrano più nel progetto tecnico per motivi anagrafici e per i costi di ingaggio ormai fuori dai parametri di sostenibilità fissati dal club. Sarà quindi necessario trovare acquirenti disposti a rilevare i loro contratti, operazione non scontata vista l’età e gli stipendi.
Situazione diversa per Seghetti, attaccante classe 2004. Il calciatore non ha rinnovato il suo contratto in scadenza a giugno 2026: una situazione che sta attirando le attenzioni di diversi club di Serie B. Una sua eventuale cessione potrebbe portare liquidità fresca da reinvestire subito per completare il reparto di centrocampo.
A tenere banco c’è anche la posizione di Bacchin, rientrato dal prestito alla Pianese. L'esterno offensivo è reduce da un’esperienza positiva sotto la guida di Alessandro Formisano, ex tecnico del Grifo. Mister Cangelosi, però, vuole prima valutarlo attentamente durante il ritiro estivo. Le prestazioni in Argentina saranno decisive per capire se puntare ancora su di lui o cedere alle sirene di altre squadre. Su Bacchin, infatti, si è fatto avanti proprio il Livorno di Formisano, ma non mancano voci di interesse anche dalla Serie B.
Nel frattempo, spunta un nome che ha subito acceso la curiosità dei tifosi: Andrea Palazzi. Secondo quanto riportato da "TuttoC", il centrocampista classe 1996 sarebbe finito nel mirino del Perugia, che avrebbe avviato un sondaggio esplorativo per capire la fattibilità dell’operazione. Sul giocatore, tra l’altro, si sarebbe mossa anche l’Ascoli.
Palazzi è un profilo interessante: tecnica, esperienza e grande adattabilità sono le qualità principali di un mediano capace di abbinare fase di costruzione e interdizione. Nell’ultima stagione ha vestito la maglia della Pro Patria collezionando diciannove presenze tra campionato e Coppa Italia Serie C.
Cresciuto nel vivaio dell’Inter, Palazzi è stato protagonista di un percorso professionale variegato. Esordisce in prima squadra nel novembre 2014 in Europa League, subentrando nel finale di gara contro il Saint-Étienne. Poi, per lui, una carriera da professionista iniziata in Serie B con il Livorno, squadra con cui debutta a 19 anni. A Livorno totalizza dodici presenze e conosce subito le difficoltà di un campionato complesso come quello cadetto.
Dopo Livorno, Palazzi veste la maglia della Pro Vercelli, dove si mette in evidenza con 32 presenze e il primo gol tra i professionisti, siglato contro la SPAL nel dicembre 2016. Segue il trasferimento al Pescara, ma la sfortuna ci mette lo zampino: una lesione al legamento crociato e al menisco lo costringe a uno stop lungo e doloroso. Nonostante ciò, Palazzi non si arrende e riparte dal Monza.
Negli ultimi anni, Palazzi diventa un vero uomo spogliatoio in Serie C: Monza, Palermo, Alessandria, Feralpisalò, Pro Sesto e infine Pro Patria. Ovunque porta la sua grinta, la sua corsa e quella tecnica che da ragazzo lo aveva reso uno dei talenti più promettenti del vivaio nerazzurro. La sua duttilità a centrocampo rappresenta un valore aggiunto: può giocare da play basso, mezzala o all’occorrenza davanti alla difesa per dare equilibrio e muscol