C'è anche Perugia tra gli 11 Comuni italiani che hanno presentato la propria candidatura per diventare Capitale italiana del libro nel 2026. Il capoluogo umbro partecipa per la prima volta; in palio c'è un contributo da 500mila euro da parte del Ministero della Cultura che verrà assegnato alla città vincitrice per realizzare le attività previste nella proposta progettuale.
Ad annunciare la candidatura di Perugia è stato il vicesindaco con delega alla Cultura, Marco Pierini. "Per la prima volta abbiamo fatto questa scelta per Perugia e crediamo di avere le carte in regola per vincere, anche se la concorrenza, pur non particolarmente numerosa, è di tutto rilievo – ha dichiarato -. Crediamo molto nel nostro progetto, a cui ha lavorato con grande passione e competenza il personale dell’Unità operativa Cultura e del sistema bibliotecario facendo squadra in tempi rapidi. Si tratta di una proposta molto innovativa e che, comunque andranno le cose, almeno in parte vogliamo provare a realizzare".
Pierini è entrato nel dettaglio della proposta che si ispira a due concetti chiave: l'acqua e il potere salvifico della lettura.
L'acqua anzitutto "ricordando Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, dove i libri sono bruciati dal potere e chi dissente custodisce il patrimonio letterario dell’umanità tramandandolo a memoria; i ‘resistenti’ di Bradbury si ritrovavano lungo le sponde di un fiume, abbiamo così collegato gli spazi dell’acqua agli spazi della lettura, tutti luoghi fondativi e identitari della città (dalla Fontana maggiore all’acquedotto)" ha spiegato.
La lettura intesa come atto di resistenza è invece al centro dell'altra ispirazione. "Ci anima una profonda convinzione - ha detto ancora Pierini - : i libri vanno salvati perché sono loro poi a salvare le persone. Tutto il progetto, dunque, è legato alla tematica forte del salvataggio dei libri e, insieme, delle persone, ovverosia di ciascuno di noi".
Perugia può contare su una rete di biblioteche che vanta origini antiche. "Basti pensare a Prospero Podiani, uno dei più importanti bibliofili italiani ed europei tra la seconda metà del Cinquecento e gli inizi del Seicento, nome legato alla fondazione della nostra Biblioteca Augusta" ha sottolineato il vicesindaco.
Il sistema bibliotecario cittadino "gode di ottima salute" e le librerie private in città sono molto presenti. Inoltre, negli ultimi anni con UmbriaLibri Perugia e tutta l'Umbria hanno dimostrato che la voglia di leggere e scoprire è sempre viva.
Il 26 maggio era la scadenza entro cui andava presentata la candidatura corredata dal dossier al Dipartimento per le attività culturali del Mic. In totale a contendersi il titolo di Capitale italiana del libro 2026 ci sono 11 Comuni da tutta Italia. Oltre a Perugia compaiono Avezzano (AQ), Belvedere Marittimo (CS), Carmagnola (TO), Nardò (LE), Pianezza (TO), Pistoia, San Benedetto del Tronto (AP), Soncino (CR), Squillace (CZ) e Tito (PZ) hanno presentato la propria candidatura.
Entro il 15 settembre la giuria composta da 5 esperti indipendenti di chiara fama del mondo della cultura e dell'editoria individuerà un massimo di 10 finalisti. I rappresentanti dei Comuni finalisti saranno quindi convocati a Roma per presentare pubblicamente il progetto contenuto nel dossier.
Entro il 15 ottobre la giuria sottoporrà al ministro della cultura il progetto della città proposta per diventare la Capitale italiana del libro 2026. Il libro, la lettura, gli eventi culturali e le attività previste nei dossier saranno protagonisti durante tutto l'anno e sapranno potenziare l'offerta culturale della comunità in una logica di crescita e inclusione sociale.
Attualmente, nel 2025, la Capitale italiana del libro è Subiaco, piccolo Comune di poco più di 8mila abitanti nel Lazio. Negli anni precedenti a guadagnarsi il titolo sono state Chiari nel 2020, Vibo Valentia nel 2021, Ivrea nel 2022, Genova nel 2023 e Taurianova nel 2024.