13 Dec, 2025 - 13:11

Perugia, accoltellamento in pieno giorno a Fontivegge. La preoccupazione dei residenti: "Basta degrado, serve più sicurezza’”

Perugia, accoltellamento in pieno giorno a Fontivegge. La preoccupazione dei residenti: "Basta degrado, serve più sicurezza’”

Un’aggressione in pieno giorno, a due passi dalla stazione ferroviaria, ha scosso ieri il quartiere di Fontivegge, centro nevralgico della vita urbana di Perugia. L’episodio ha riacceso la preoccupazione di residenti e commercianti, che chiedono interventi concreti per garantire sicurezza e contrastare il degrado che affligge la zona da anni.

La dinamica dell'episodio

Secondo quanto ricostruito, poco prima delle 16 di venerdì, un uomo di 44 anni di origine marocchina è stato accoltellato al volto e al torace in piazza Vittorio Veneto. La vittima è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria della Misericordia. Le condizioni inizialmente considerate gravi si sono rivelate meno critiche: l’uomo è ricoverato con riserva di prognosi, ma non è in pericolo di vita.

L’accoltellamento sarebbe scaturito da un acceso litigio con un altro uomo, presumibilmente originario dell’Est Europa, noto alle forze dell’ordine. L’aggressore, dopo aver colpito la vittima, si è dato alla fuga a piedi verso via Sicilia, facendo perdere le proprie tracce. Sul posto sono intervenuti la Squadra Volante della Questura e la Polizia Ferroviaria, che hanno avviato le indagini, concentrandosi su filmati di sorveglianza e testimonianze dei presenti. L’ipotesi principale resta quella di un regolamento di conti.

Le reazioni della comunità

L’episodio ha generato forte sconcerto tra residenti e commercianti di Fontivegge, già provati da anni di degrado, episodi di microcriminalità e tensioni sociali. L’associazione Progetto Fontivegge ha lanciato un appello alle istituzioni:

“Chiediamo a tutte le parti coinvolte - Ministero dell’Interno, Prefettura, Questura e Amministrazione Comunale - di alzare il livello di guardia per non disperdere il parziale miglioramento ottenuto nei mesi scorsi grazie alla proficua collaborazione nell’ambito della zona rossa”, si legge nella nota ufficiale.

La richiesta esprime la frustrazione di una comunità che aveva intravisto timidi segnali di normalità grazie a un presidio del territorio più incisivo, e che teme che un episodio di violenza come questo possa compromettere i progressi finora raggiunti.

Fontivegge: tra degrado e timidi segnali di ripresa

Fontivegge, quartiere strategico di Perugia per la vicinanza alla stazione ferroviaria, si trova da anni al centro di episodi legati a microcriminalità, abuso di alcol e marginalità sociale. Per fronteggiare tali criticità, le autorità hanno introdotto misure specifiche, tra cui la cosiddetta “zona rossa”, concepita per limitare il consumo di alcol in strada e garantire un presidio più costante delle forze dell’ordine.

Nei giorni precedenti l’accoltellamento, l’area era già stata scossa dal ritrovamento del corpo senza vita di un uomo di 45 anni, presumibilmente deceduto per overdose. L’episodio ha riacceso il timore della comunità, sottolineando come il quartiere continui a oscillare tra una condizione di degrado radicato e i timidi, ma significativi, segnali di ripresa ottenuti grazie a interventi mirati e alla collaborazione delle istituzioni con i cittadini.

Proseguono le indagini

Le forze dell’ordine proseguono senza sosta le indagini per identificare l’autore dell’accoltellamento. La polizia sta esaminando minuziosamente le immagini delle telecamere di sorveglianza e raccogliendo le testimonianze dei presenti, mantenendo alta l’attenzione sia sulla dinamica dell’aggressione sia sui contesti sociali che potrebbero averne favorito l’insorgere. Dalle prime ricostruzioni, gli investigatori ipotizzano che l’autore possa essere un uomo di età compresa tra i 40 e i 45 anni, originario dell’Est Europa e già noto alle forze dell’ordine.

Allarme sicurezza a Fontivegge: residenti e commercianti chiedono interventi concreti

I residenti sollecitano che l’episodio non resti un caso isolato, ma diventi invece il motivo per avviare risposte concrete e strutturate. “Non possiamo e non vogliamo tornare indietro”, ripetono, richiamando l’attenzione delle istituzioni sull’urgenza di un impegno continuativo per consolidare i risultati fin qui conseguiti e restituire al quartiere condizioni di sicurezza e normalità.

Le istanze avanzate dal territorio sono chiare: potenziamento della presenza e della visibilità delle forze dell’ordine sul territorio; adozione di strumenti di controllo più incisivi e coordinati; interventi logistici volti a rendere più sicure le aree sensibili; e, parallelamente, programmi di inclusione sociale e di supporto alle fragilità, pensati per contrastare alla radice le cause del degrado urbano.

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Francesco Mastrodicasa
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