07 Sep, 2025 - 16:00

Perugia, ferito con una coltellata 23enne davanti a una discoteca: indagini aperte

Perugia, ferito con una coltellata 23enne davanti a una discoteca: indagini aperte

Doveva essere una serata di festa, spensierata come tante altre, invece si è trasformata in un incubo. A Perugia, nella notte scorsa, la musica e le luci di una discoteca di Lacugnano sono state bruscamente spente dal terrore: un giovane di appena 23 anni è stato colpito all’addome con un coltello, cadendo a terra davanti agli occhi attoniti di chi era nei pressi del locale. Una scena drammatica, che riporta alla ribalta un tema inquietante: quello delle risse e delle violenze che sempre più spesso si consumano all’esterno dei luoghi di ritrovo dei ragazzi.Il ventitreenne è stato soccorso immediatamente e trasportato in ospedale, dove è stato ricoverato presso il reparto di chirurgia generale. Le sue condizioni sono state ritenute serie, ma non risulterebbe in pericolo di vita.

La ricostruzione dei fatti

Secondo le prime informazioni raccolte, l’episodio sarebbe nato da una lite esplosa per motivi ancora in corso di accertamento. Dalle parole si sarebbe rapidamente passati ai fatti: una colluttazione degenerata, fino al gesto estremo, con il coltello che ha colpito il giovane all’addome.

All’arrivo delle forze dell’ordine, sul luogo dell’aggressione non c’era più nessuno. I presenti si erano già dileguati, lasciando soltanto la vittima ferita. I Carabinieri hanno immediatamente acquisito i filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti nei dintorni della discoteca, materiale che potrebbe risultare decisivo per ricostruire le dinamiche e individuare i responsabili. Una volta che le condizioni cliniche lo permetteranno, il giovane sarà ascoltato dagli investigatori, che confidano nel suo racconto per chiarire definitivamente la vicenda.

Altro episodio a Terni: 20enne accoltellato durante la notte

Scene simili si sono registrate anche a Terni, nelle prime ore di martedì 2 settembre. Qui, nella zona periferica di Casali di Papigno, un ragazzo ventenne, di origini tunisine, è rimasto ferito gravemente dopo una lite con un coetaneo. Anche in questo caso, l’accesa discussione è degenerata e si è conclusa con una coltellata all’addome. Il giovane è stato trasportato d’urgenza all’ospedale “Santa Maria” in codice rosso e ricoverato con prognosi riservata. Le sue condizioni restano gravi, ma non sarebbe in pericolo di vita.

Cosa rischia l’aggressore: il quadro giuridico

Qualora l’autore dell’aggressione di Perugia venisse identificato e arrestato, le conseguenze giuridiche sarebbero molto pesanti. In base alla normativa italiana, colpire una persona con un coltello e procurarle una lesione grave o potenzialmente letale configura il reato di lesioni personali aggravate (art. 582 e seguenti del Codice Penale), che in caso di uso di armi prevede pene severe: la reclusione può andare dai 3 ai 7 anni, con aggravanti che potrebbero aumentare ulteriormente la pena.

Se dalle indagini dovesse emergere l’intenzione di colpire con finalità omicida, il quadro cambierebbe radicalmente: si passerebbe al reato di tentato omicidio (art. 575 e 56 c.p.), con pene che possono oscillare dai 6 ai 20 anni di carcere, in base alla gravità delle lesioni e alle circostanze. La valutazione della magistratura si concentrerebbe non solo sull’arma utilizzata, ma anche sulla zona del corpo colpita: l’addome è considerato un punto vitale e questo elemento potrebbe indurre l’accusa a contestare l’intento di uccidere.

Inoltre, nel caso in cui l’aggressore fosse recidivo o già noto alle forze dell’ordine per episodi simili, si applicherebbero ulteriori aggravanti. Sul piano processuale, il fermato verrebbe quasi certamente sottoposto a custodia cautelare in carcere, vista la gravità del fatto e il rischio di reiterazione del reato.

Non meno rilevante è l’aspetto civile: la vittima avrebbe diritto a chiedere un risarcimento danni per le lesioni subite, sia fisiche che morali. In casi del genere, la quantificazione può raggiungere cifre molto alte, soprattutto se le conseguenze riportate comporteranno invalidità permanenti o riflessi sulla vita lavorativa del ragazzo. In sintesi, l’aggressore, se individuato, rischia un processo lungo e complesso, con pene detentive pesanti e responsabilità economiche ingenti. Una vicenda che conferma come episodi di violenza, apparentemente frutto di liti banali, possano trasformarsi in tragedie personali e giudiziarie di enorme portata.

 

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Lorenzo Farneti
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