Ha quasi settant’anni e dieci anni fa ha scoperto di essere affetto dal morbo di Parkinson. Si tratta del dottor Filiberto Martinelli, protagonista di una storia di coraggio, resistenza e resilienza che passa attraverso lo sport. Sarà lui, il prossimo dieci maggio a capitanare la tre giorni di ciclismo denominata Parkinson&Bike per dimostrare che si può convivere con la malattia grazie alle due ruote.
Proprio in sella alla bici, Martinelli ha deciso di festeggiare il suo prossimo compleanno dando prova di come sia possibile, nonostante la patologia, esprimersi a livelli importanti dal punto di vista sportivo e prestazionale così come dal punto di vista medico, per contrastare l’avanzamento del Parkinson. Insieme a lui ci saranno altri dieci ciclisti che nei giorni 10, 11 e 12 maggio percorreranno circa 400 chilometri con un dislivello di oltre 5mila metri tra Marche e Umbria. La partenza è fissata per venerdì 10 maggio alle ore 7:00 da Piazza del Popolo a Pesaro, per raggiungere Assisi al termine della prima tappa. Il secondo giorno, sabato 11 maggio il tragitto arriverà a Chiusi de La Verna, per ritornare poi a Pesaro domenica 12 maggio in piazzale della Libertà intorno alle 17:00.
L’iniziativa Parkinson&Bike che è fortemente appoggiata dall’Associazione Parkinson Marche OdV (sezione di Pesaro Urbino), rientra nell’ambito di Pesaro 2024 Capitale della Cultura ed è patrocinata dal Comune di Pesaro, dalla Provincia di Pesaro Urbino, dal Comitato regionale Paralimpico, dalla Fondazione CRPesaro, dal Panathlon. Verrà presentata ufficialmente il prossimo 7 maggio alle ore 11:00 nella Sala Rossa del Comune di Pesaro.
Parkinson&Bike, lo sport come strumento di riscatto
Lo sport è un diritto, inserito anche nella Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. La definizione di sport data dal Consiglio di Europa è la seguente: “qualsiasi forma di attività fisica che, mediante una partecipazione organizzata o meno, abbia come obiettivo il miglioramento delle condizioni fisiche e psichiche, lo sviluppo delle relazioni sociali o il conseguimento di risultati nel corso di competizioni a tutti i livelli”.
Lo sport, come ampiamente suffragato da studi scientifici, non solo aiuta a prevenire l’insorgere di patologie, ma laddove vi sia già una diagnosi, si rivela fondamentale supporto per la salute e, come nel caso di Parkinso&Bike, anche un veicolo di riscatto dalla malattia. In termini di benessere, lo sport è in grado di incidere in maniera estremamente positiva nella vita di chiunque lo pratichi. L’attività sportiva è inoltre un imprescindibile presidio anche nell’educazione dei giovani, perché ha la facoltà di trasmettere i valori della lealtà, della solidarietà, del rispetto delle regole e dell’altro.
L’Umbria in prima linea per l’inclusione
L’Umbria si rivela un territorio particolarmente attento alle tematiche dell’inclusione e della disabilità. Terni, lo scorso ottobre ha ospitato i mondiali paralimpici 2023, dove Bebe Vio si è riconfermata campionessa del mondo nel fioretto femminile. Pochi giorni fa, sempre nella città dell’acciaio, è stato realizzato un importante convegno sulle tematiche “Donne Disabilità Lavoro” in cui è intervenuta da Strasburgo anche l’europarlamentare Francesca Peppucci, che in anteprima ha condiviso due importanti novità deliberate poco prima dall’Assemblea Plenaria, quali la “Carta Europea della Disabilità” e il nuovo “contrassegno di parcheggio”, per riconoscere ai disabili le stesse opportunità e gli stessi diritti in tutto il territorio europeo.
I prossimi 14, 15 e 16 ottobre si terrà proprio nella nostra regione, il primo G7 Inclusione e Disabilità che partirà da Assisi. Presentato a Perugia a marzo, il Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli aveva rimarcato come l’evento non sarà “qualcosa che riguarda poche persone ma tutte le nostre comunità, che devono sentirsi coinvolte e adottare un nuovo sguardo“. L’obiettivo dell’iniziativa, ha rimarcato il ministro, è quello di “valorizzare ogni persona investendo sui talenti e le competenze di tutti“.