Project financing, fondi Inail e soldi pubblici (tutti da trovare): sul nuovo ospedale di Terni lo stallo è palpabile e l’unica novità è il pressing bipartisan sulla Regione affinché si decida. Solo che adesso le carte in tavola sono cambiate. E a chiedere lo stanziamento dei fondi statali e regionali è praticamente tutto il consiglio comunale di Terni. Le forze politiche – in maniera bipartisan – hanno colto al balzo l’occasione fornita da un atto d’indirizzo del pentastellato Fiorelli. E hanno approvato un atto che, di fatto, mette in mora la Regione, che finora non ha dato risposte sulla scelta da intraprendere.
Sul piatto ci sono i 116 milioni già stanziati dalla giunta Tesei. Che però non ha ufficializzato la decisione assunta dal comitato che sta valutando la proposta di project financing. Dopo due rinvii dei tempi per la formalizzazione del parere e un’interlocuzione ancora in atto con i promotori Salini e ABP Nocivelli (di cui ha parlato Tag24 Umbria), nessuna nuova è arrivata. Tranne l’informazione data in consiglio comunale dal capogruppo PD, Francesco Filipponi, seconso il quale “le modifiche proposte dai tecnici regionali ai privati avrebbero fatto lievitare il costo del project financing di altri 80 milioni, rispetto agli iniziali 280“.
Sui fondi Inail tutto tace. Anche se il sindaco Bandecchi, nel suo intervento in apertura di consiglio comnunale ci ha tenuto a spiegare che l’operazione non si discosterebbe di molto da quella relativa al project. “Inail è un fondo pensione – ha detto -. Non sono soldi pubblici, ma si tratta di fondi in prestito alla stregua di un mutuo. Con tassi molto elevati e vincoli molto stringenti. Quindi il pagamento del canone del project financing o degli interessi all’Istituto poco cambierebbe nell’economia dell’operazione“.
Bandecchi attacca la Regione: “Lettere disgustose da Tesei. AP vota a favore dell’ospedale di Terni da fare con soldi pubblici”
L’atto presentato da Fiorelli (M5S) chiede che il nuovo ospedale di Terni sia finanziato interamente con fondi pubblici. In quanto struttura del servizio sanitario pubblico e come avvenuto per gli altri ospedali umbri rinnovati.
E il sindaco Bandecchi sblocca l’impasse politico, attaccando la Regione. Che ha dato risposte al Comune con le lettere della presidente Tesei, che avevano già creato un caso istituzionale e un feroce botta e risposta sui social.
“Sono passati tre mesi e non c’è nulla di nuovo sotto il sole – attacca il sindaco di Terni -. Anzi, ho ricevuto delle risposte dalla governatrice che non solo non mi informa dell’evoluzione delle cose. Ma mi risponde che quello che aveva da dirmi me lo aveva già scritto precedentemente. Una situazione che definirei disgustosa. Ormai non ne faccio più una questione di partito o di coalizione, ma di persone”.
Poi il rilancio delle idea dell’ospedale da fare a Terni con fondi del servizio sanitario nazionale e regionale.
“Ho mandato un progetto a Perugia che prevedeva 210 milioni di spesa. E poi siamo stati estromessi da ogni ragionamento. Ora quel progetto si è trasformato in un project financing da 290 milioni (poi Filipponi parlerà di ulteriore lievitazione dei costi, ndr). Alternativa Popolare ribadisce quello che ha sempre detto: un ospedale si fa con i soldi pubblici quando il pubblico, Stato, Regione, mette i soldi e paga gli stati di avanzamento dei lavori. Il resto sono soluzioni con interessi o canoni ventennali che non ci interessano. Voteremo a favore dell’atto di indirizzo. Perché magari la risposta verrà fuori in campagna elettorale, ma saranno parole al vento. Solo per far vedere che si è fatto qualcosa“.
Solo Fratelli d’Italia si astiene, le altre forze politiche sostengono l’atto sull’ospedale pubblico e sull’apertura di un dibattito cittadino
Alla fine l’atto di Fiorelli passerà, oltre che con i voti delle opposizioni M5s, Pd e Masselli Sindaco (Orsini), anche con quelli della maggioranza di Alternativa Popolare e dei due consiglieri indipendenti Trippini e Primieri, per un totale di 25 voti. Astenuta Fdi per un totale di 2 voti.
Via libera a un evento pubblico, anche un consiglio comunale aperto, per discutere di tutte le opzioni in ballo. L’atto evidenzia che “in tutta la regione gli ospedali sono stati finanziati con i soldi pubblici. E sono a totale gestione pubblica. A Terni si dovrebbe chinare la testa barattando il diritto alle cure con il profitto dei privati“. E poi si evidenzia la necessità di un dibattito pubblico, aperto alla cittadinanza, alle forze sindacali e datoriali, alle rappresentanze degli ordini professionali, alle associazioni, ai comitati e a tutte le realtà civiche. “Al fine di giungere alla soluzione che sia ritenuta maggiormente soddisfacente per la realtà territoriale affinché venga realizzato un nuovo progetto per l’ospedale di Terni a gestione totalmente pubblica e finanziato con risorse pubbliche“.
Il dibattito: “Nuova struttura per il futuro della città, risposte della Regione”. Fratelli d’Italia accusa la sinistra di demagogia
Il dibattito in consiglio comunale è pressoché a senso unico. Con l’unica eccezione di Marco Cecconi, capogruppo di Fratelli d’Italia, che attacca il centrosinistra.
“Ha governato l’Umbria per 49 degli ultimi 54 anni – afferma -. E non ha dato alcuna risposta ai cittadini di Terni, né ha fatto alcunché per dare alla città un nuovo ospedale. È in discussione in Regione il secondo project financing. E questo è un fatto. L’altro è che in questi anni, almeno è stato redatto il piano esigenziale dell’ospedale di Terni. I problemi non sono certo di oggi o degli ultimi 5 anni, ma vengono da lontano. Quanto a Narni, è stato approvato il progetto esecutivo. Quindi si farà e sarà un hub che dialogherà con l’ospedale territoriale, dopo decenni di promesse della sinistra. Infine, il PD ragiona per correnti, perché mentre il partito propone un nuovo ospedale da costruire per fondi pubblici i suoi iscritti ex direttori ed ex assessori propongono un progetto di minima, usando solo i soldi trovati dalla Regione“.
Da Maria Grazia Proietti e Pierluigi Spinelli (PD) la sottolineatura dell’esigenza di una struttura per la città. Di un nuovo ospedale che risponda a criteri moderni e per il futuro di Terni. E proprio Spinelli ha ribadito che l’iniziativa del Comitato per la salvaguardia e il rilancio del Santa Maria, non è del partito, ma realizzata autonomamente da esperti. “Siamo un partito democratico, le correnti non c’entrano nulla“.
“I problemi – ha detto Proietti – sono deflagrati dopo il COVID. Ora si stanno mettendo le pezze coi fondi PNRR, 30 milioni dei quali devono essere ancora spesi. Abbiamo chiesto audizioni ai direttori generali in commissione ma non si sono presentati. Così come l’assessore Coletto. Noi siamo per l’ospedale pubblico e per evitare la finanziarizzazione dell’operazione“.
Infine, Orsini (Masselli sindaco) che ha avuto parole dure per l’immobilismo della sinistra (da ex militante della coalizione), ma ha anche bacchettato Palazzo Donini. “Sono a favore del consiglio aperto – ha chiarito – perché anche la Regione deve venire a dare spiegazioni e deve uscire dall’ambiguità. È dal 2009 che si parla di nuovo ospedale. Prima Maratta o Colle Obito. Poi project o fondi pubblici. I tecnici della sanità vicini al PD propongono un ampliamento, un “ospedalicchio”. Quando invece in tutta la regione dell’Umbria sono stati costruiti nuovi ospedali coi soldi pubblici. Città di Castello, Branca, Foligno Media valle del Tevere, Pantalla e il centrosinistra era al governo e in quegli anni io stavo nel centrosinistra. Oggi però nessuno nella sinistra si straccia le vesti per realizzare l’ospedale di Terni“.
Prossima puntata nel consiglio comunale aperto. A meno di nuove imprevedibili sorprese.