A Foligno l'ospedale cittadino ha ufficialmente intitolato il suo reparto di Neuroriabilitazione al Beato Carlo Acutis. Alla cerimonia hanno partecipato rappresentanti religiosi, medici e istituzionali, tra cui il Vescovo Domenico Sorrentino e Antonia Salzano, madre del giovane beato. L'iniziativa si inserisce in un percorso che punta a valorizzare un approccio integrato alla cura, in cui scienza e spiritualità possano dialogare.
L'intitolazione è nata su iniziativa del personale del reparto, in particolare della caposala Costanza Fontetrosciani, dopo una visita alla tomba di Carlo Acutis ad Assisi. "La scelta è stata condivisa da tutto il personale perché Carlo ha rappresentato per noi una figura giovane, brillante e di grande speranza. Soprattutto per quei pazienti che, come nei nostri reparti, affrontano situazioni di cura difficili", ha spiegato Fontetrosciani. Il reparto, diretto dal dott. Federico Scarponi, ha quindi voluto associare il nome di Acutis a un luogo di cura e riabilitazione neurologica.
Secondo il dott. Mauro Zampolini, direttore del dipartimento Riabilitazione dell'Azienda Usl Umbria 2, è ormai acquisito che la dimensione spirituale possa influenzare positivamente il processo di recupero. "È scientificamente consolidato che i pazienti con fede e spiritualità hanno più chance di recupero e accogliere la protezione di Carlo Acutis ha anche una sua specificità", ha dichiarato. Per poi aggiungere: "L'idea della connessione fra l'approccio medico sanitario e la spiritualità è un qualcosa in cui abbiamo sempre creduto".
Non è un caso che prorpio il reparto di Neuroriabilitazione sia intitolato al Beato Carlo Acutis. Il riferimento è stato ritenuto coerente anche per la sua storia personale: la sua morte è stata infatti causata da un'emorragia cerebrale, patologia neurologica legata al contesto del reparto. Ma anche per il suo rapporto positivo con la tecnologia, vista come strumento per diffondere il bene.
Antonia Salzano ha condiviso alcuni ricordi del figlio, soffermandosi su come abbia saputo affrontare la malattia e sul miracolo riconosciuto per la sua prossima canonizzazione: la guarigione inspiegabile di una ragazza colpita da grave trauma cranico. Ha ricordato anche l’impegno del figlio nell’uso della tecnologia per fini educativi e religiosi. "Carlo ha usato la tecnologia per annunciare il Vangelo dimostrando che, se usata per il bene, può fare tantissimo".
La direttrice dell'ospedale Orietta Rossi ha sottolineato, in questo senso, l'importanza dell'inclusione digitale nel percorso di cura. "La tecnologia non riguarda solo i giovani" - ha affermato. "È fondamentale che tutti ne comprendano il linguaggio per non sentirsi esclusi. Questo può migliorare la compliance del paziente nel processo di cura".
Per il direttore generale dell'Usl Umbria 2, Piero Carsili, questa intitolazione è coerente con un'impostazione che vede nella spiritualità un possibile supporto alla cura. Ha ringraziato il Vescovo Sorrentino per aver "apprezzato questa scelta nella consapevolezza che la spiritualità migliora la cura. Iniziative come queste aiutano le persone malate e accompagnano la guarigione basata su criteri scientifici".
Anche il Vescovo Sorrentino ha ribadito la necessità di superare una visione rigidamente razionalistica della medicina, proponendo un modello più attento alla persona nel suo insieme. Ha definito l'ospedale di Foligno un "ospedale pilota" capace di integrare due dimensioni che la cultura aveva tenuto separate. "Porre qui l'immagine di Carlo Acutis non è solo un atto religioso, ma un atto di 'scienza', che rappresenta la medicina del futuro", ha dichiarato il Vescovo. Ha poi definito Carlo un "sorriso di cielo per questa terra ferita" auspicando che la sua presenza possa portare conforto e speranza ai malati e al personale.
L'intitolazione, come è emerso durante la cerimonia, al di là del significato devozionale si propone come parte di una riflessione più ampia sulla relazione tra cura, scienza e umanità. È importante quindi focalizzare l'attenzione su un approccio che metta al centro la persona ed è su questo che anche la Giunta a guida Proietti sta lavorando nelle sue proposte per una sanità umbra rinnovata.