A Città di Castello, in provincia di Perugia, la lotta al dolore cronico fa un balzo in avanti. L’ospedale cittadino ha recentemente introdotto un trattamento d’avanguardia che utilizza la radiofrequenza pulsata, una tecnologia capace di intervenire direttamente sul nervo responsabile della sofferenza, senza danneggiarlo. Una svolta importante per quei pazienti che non rispondono più alle terapie tradizionali e convivono con dolori costanti, spesso invalidanti.
Il primo intervento con questa metodica è stato effettuato il 28 febbraio scorso nell’ambulatorio di Terapia del dolore e ha segnato l’inizio di una nuova fase nell’offerta sanitaria del territorio. La procedura, mininvasiva, viene eseguita su paziente sveglio o sedato in anestesia locale, grazie alla guida radiologica o ecografica, con l’inserimento di un ago che trasmette impulsi elettrici mirati. L’obiettivo è interrompere la trasmissione degli impulsi dolorosi al cervello, modulando l’attività del nervo senza reciderlo.
"Il dolore cronico compromette la qualità della vita di moltissime persone, con importanti ripercussioni a livello fisico e psichico, che vengono spesso sottovalutate", spiega il dottor Thierry Claude Bagaphou, responsabile del servizio di Terapia del dolore. Le patologie trattabili con la radiofrequenza pulsata sono numerose e comprendono lombalgie croniche, cervicalgie, dolori post-operatori, neuropatie da herpes zoster, artrosi articolari e perfino nevralgie del trigemino.
La forza del progetto sta anche nella sua impostazione multidisciplinare. L’ambulatorio, infatti, opera in sinergia con numerosi specialisti interni ed esterni alla struttura, garantendo un percorso di cura integrato e personalizzato. I pazienti possono accedere al servizio tramite impegnativa del medico di famiglia o delle cure palliative, con sedute previste su base mensile in questa fase iniziale.
Il progetto è il frutto di un lavoro corale che coinvolge anestesisti, infermieri e tecnici specializzati. A sottolineare il valore dell’iniziativa è Silvio Pasqui, direttore del Presidio ospedaliero Alto Tevere, secondo cui tale investimento "rappresenta un traguardo significativo per l’ospedale nella gestione del dolore, in un’ottica di umanizzazione delle cure e di maggiore attenzione al benessere del paziente e al suo diritto a non soffrire". La tecnologia, dunque, si fonde con un approccio empatico e attento, fondamentale nella cura del dolore.
Anche il direttore generale della USL Umbria 1, Emanuele Ciotti, esprime soddisfazione per l’avvio del nuovo trattamento. "L’introduzione della radiofrequenza pulsata all’ospedale di Città di Castello rappresenta un passo avanti significativo nella gestione del dolore cronico", dichiara. "Questo trattamento innovativo consente di offrire ai pazienti un’ulteriore opzione terapeutica efficace, riducendo la sofferenza e migliorando concretamente la loro qualità di vita. Il nostro impegno è rivolto a potenziare sempre più i servizi sanitari del territorio, garantendo cure all’avanguardia e un approccio sempre più umano alla medicina che si occupa del dolore cronico”.
Con l’introduzione della radiofrequenza pulsata, l’Umbria si pone all’avanguardia nel trattamento del dolore cronico, offrendo ai cittadini del territorio un servizio raro e prezioso. In un periodo in cui la medicina territoriale cerca modelli efficaci per rispondere alle esigenze reali della popolazione, l’esperienza di Città di Castello dimostra come l’innovazione tecnologica, se accompagnata da una visione condivisa e da una rete di professionisti motivati, possa davvero cambiare la vita delle persone. E, soprattutto, restituire dignità a chi soffre in silenzio.
Questo progresso si inserisce in un quadro di più ampio rinnovamento del sistema sanitario umbro, impegnato in un processo di confronto e riorganizzazione. La Regione ha avviato un tavolo di confronto con i principali sindacati della sanità pubblica per affrontare criticità strutturali come la carenza di personale, la gestione delle risorse e le condizioni di lavoro.
Un primo passo concreto è stato l’ampliamento dell’accordo siglato nel giugno 2023, che ora include anche il personale dell’elisoccorso tra i destinatari dell’indennità di Pronto Soccorso. Questo intervento, oltre a riconoscere il valore strategico delle emergenze, punta a rendere più equa la distribuzione dei compensi e più attrattivo il sistema sanitario regionale. Insieme alle innovazioni cliniche, come la neuromodulazione antalgica, queste iniziative rafforzano l’identità di una sanità pubblica umbra che vuole essere vicina, tempestiva e all’altezza delle sfide future.