21 Aug, 2025 - 09:13

Orvieto, quando la lettura diventa opportunità di riscatto. Donati 750 libri alla Casa di reclusione

Orvieto, quando la lettura diventa opportunità di riscatto. Donati 750 libri alla Casa di reclusione

La lettura costruisce ponti e, per chi si trova ristretto in carcere, può rappresentare anche una preziosa occasione di riscatto. Con questi presupposti ad Orvieto nei mesi scorsi ha preso il via l'iniziativa 'Dona un libro, apri una porta', una campagna di donazioni attivata dalla Biblioteca 'Luigi Fumi' a favore della locale Casa di reclusione. In totale sono stati raccolti 750 volumi che, alla vigilia di ferragosto, sono stati consegnati all'Istituto penitenziario.

La comunità orvietana ha partecipato attivamente all'iniziativa

La campagna promossa dalla Biblioteca in collaborazione con la Casa di Reclusione di Orvieto, nell’ambito della convenzione sottoscritta tra il Comune di Orvieto e la Direzione dell’istituto penitenziario, era partita a maggio scorso. La comunità di Orvieto ha accolto la proposta con entusiasmo e in poco più di due mesi gli orvietani hanno donato gli oltre 750 libri che ora andranno ad arricchire la biblioteca interna della struttura di via Roma. 

La biblioteca, già attiva all'interno della Casa di reclusione, ha visto così incrementare significativamente la propria disponibilità grazie alla generosità di cittadini e cittadine che, nonostante le distanze, hanno costruito nuovi ponti proprio grazie alla lettura. Fra i libri donati, fa sapere il Comune, i titoli più numerosi riguardano opere di narrativa italiana e straniera, fumetti, saggi e testi divulgativi.

Due detenuti stanno ora catalogando i nuovi libri

'Dona un libro, apri una porta' vede lavorare in sinergia diverse realtà del territorio. La gestione e il coordinamento delle attività della biblioteca interna sono curati dagli educatori, funzionari della professionalità giuridico-pedagogica dell’Amministrazione penitenziaria. 

Mentre ora, due detenuti volontari, insieme agli operatori della Biblioteca 'Fumi' e ad altri volontari esterni inviati dalla Caritas, si stanno occupando della registrazione del patrimonio di libri, al fine anche di renderne più agevole la fruizione ai lettori.

Un segno tangibile di vicinanza e fiducia

Nel ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile l'iniziativa dalla Biblioteca ‘Fumi’ e dalla Casa di reclusione di Orvieto ne hanno sottolineato l'alto valore che ha offerto "attraverso i libri, un segno tangibile di vicinanza e fiducia. I volumi che sono stati raccolti riflettono generi capaci di stimolare curiosità, conoscenza e dialogo, e sono utili strumenti per la crescita culturale e personale dei detenuti. I libri donati non sono soltanto pagine da sfogliare, ma vere e proprie finestre aperte sul mondo, capaci di offrire nuove prospettive e occasioni di apprendimento".

Sindaca Tardani: "Lettura strumento di crescita"

La sindaca e assessora alla Cultura Roberta Tardani ha accolto con entusiasmo l'ottima riuscita della campagna che "conferma il valore della collaborazione tra la Biblioteca 'Fumi' e la Casa di Reclusione, attiva anche in altri ambiti, e un impegno condiviso per promuovere la lettura e lo studio come strumenti di crescita, riscatto sociale e recupero della dignità. La sinergia tra le due istituzioni continuerà anche nei prossimi mesi, con nuove iniziative a sostegno della promozione della lettura all’interno del carcere inserite nel progetto 'Libro, passaporto di vita' che recentemente ha vinto il bando 'Città che legge' di cui il Comune di Orvieto è capofila di una rete di 22 soggetti pubblici e privati".

La lettura come volano di crescita della città

Orvieto è stato infatti l'unico Comune dell'Umbria ad aggiudicarsi il bando nazionale del Cepell - il Centro per il libro e la lettura che fa capo direttamente al Ministero della Cultura. Un progetto che grazie ad un partenariato molto partecipato, proporrà un vasto calendario di iniziative volte alla promozione della lettura e diffuse sul territorio. 

Tra le attività in previsione una particolare attenzione verrà riservata al carcere con il ciclo di letture ad alta voce nella Casa di reclusione, già menzionato dalla prima cittadina, dal titolo 'LiberaMente'.

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Sara Costanzi
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