La Procura di Roma ha chiesto il giudizio immediato per Mark Antony Samson, reo confesso dell'omicidio dell'ex fidanzata Ilaria Sula, avvenuto lo scorso marzo a Roma. Contestati, nei confronti del 23enne, l'omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dalla relazione affettiva con la vittima e l'occultamento di cadavere.
La Procura di Roma si appresta a chiudere il fascicolo e ha richiesto il giudizio immediato nei confronti del reo confesso: le prove raccolte sono ritenute già sufficientemente schiaccianti da portare l’imputato direttamente a processo senza passare dall’udienza preliminare.
I pm, coordinati dall'aggiunto Giuseppe Cascini, contestano l'omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dalla relazione affettiva con la vittima e l'occultamento di cadavere.
Nel procedimento è indagata anche la madre di Samson per concorso in occultamento di cadavere. La donna avrebbe aiutato il figlio a ripulire la scena del delitto nell’appartamento di via Homs e a disfarsi del corpo di Ilaria. La madre avrebbe dichiarato di aver agito per timore, trovandosi di fronte un figlio “simile a un demonio” dopo l’omicidio.
"Quelle persone hanno fatto troppo male alla mia famiglia. Spero sia fatta giustizia": a dirlo è Flamur Sula, papà di Ilaria, ai microfoni dell'ANSA, dopo che la Procura di Roma ha chiesto il giudizio immediato per Mark Antony Samson.
"Ilaria aveva una vita davanti e non è giusto che la mia principessa abbia fatto questa fine orribile. Confido nella giustizia italiana", ha concluso il papà di Ilaria Sula. La famiglia di Ilaria vive a Terni, dove erano stati svolti i funerali della giovane uccisa a Roma, lo scorso marzo.
Dall’analisi delle chat estrapolate dal telefono di Samson era emerso un chiaro progetto di femminicidio. In uno scambio di messaggi con alcuni amici, il giovane aveva scritto frasi allarmanti come “O torna con me o la uccido”, riferendosi a Ilaria. Questo inquietante messaggio, nel cellulare di Mark Antony Samson, emerso nei giorni scorsi, avrebbe svelato la premeditazione dietro il femminicidio della sua ex fidanzata Ilaria Sula, 22 anni.
La giovane studentessa era stata uccisa lo scorso marzo a Roma con tre coltellate al collo e il suo corpo nascosto in una valigia, poi abbandonata in un dirupo nei pressi di via Homs. Mark Samson, suo ex fidanzato, ha confessato il delitto ed è ora accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dal legame affettivo con la vittima, alla luce dei gravi elementi raccolti dagli inquirenti.
Lo scorso aprile era stato convalidato il fermo e disposta la custodia cautelare in carcere. Il Giudice per le Indagini Preliminari, Antonella Minunni, aveva sottolineato un aspetto inquietante: “Ciò che colpisce è il suo atteggiamento di forte autocontrollo e lucidità, in particolar modo nella fase successiva all'omicidio di Ilaria. Nonostante egli avesse detto più volte di non riuscire a vivere senza Ilaria e a non immaginare una vita senza di lei, dopo averla brutalmente uccisa ed essersi liberato del cadavere della ragazza, riesce a rientrare nella normalità sin da subito”.
“Come se nulla fosse successo - aveva sottolineato il gip - il giovane avrebbe incontrato l'amica di lei, con cui mangia una piadina, parlando di problemi che aveva con Ilaria (che aveva ucciso poco prima), e nello stesso tempo disquisendo di questioni superficiali e banali. Non si pone alcuno scrupolo nell'inviare al padre della ragazza, pur sapendo di averla uccisa lui, dei messaggi fittiziamente provenienti dalla figlia. Stessa cosa fa con le amiche di lei, fingendosi Ilaria, illudendole che l'amica fosse ancora viva”.