Si accende il dibattito sul nuovo ospedale di Terni e sulla proposta, presentata nei giorni scorsi, di una ristrutturazione dell’attuale struttura, avanzata dagli ex direttori Giovannini e Ruscica. E ad opporsi duramente è Alternativa popolare, il partito che governa proprio il Comune di Terni con la giunta di Stefano Bandecchi. La replica è affidata a Riccardo Corridore, coordinatore regionale del partito, candidato governatore dell’Umbria e vicesindaco di Palazzo Spada.
L’amministrazione comunale rimane ampiamente disponibile al confronto su un tema di fondamentale importanza – tuona Corridorema non accetterà mai compromessi al ribasso“.
Un modo secco e diretto per dire che il Comune di Terni vuole una struttura nuova. Moderna e funzionale, al posto di quella più vecchia di tutta l’Umbria, che è attiva a Colle Obito. E che l’idea di riqualificare l’esistente viene considerata non accettabile, perché non in linea con gli standard di assistenza e cura reclamati dai cittadini ternani.

Nuovo ospedale di Terni: il niet politico di Corridore per non dare alibi alla Regione

Gianni Giovannini e Roberto Ruscica, ex direttore generale ed ex direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera Santa Maria durante le amministrazioni di centrosinistra, nei giorni scorsi hanno presentato alla città una proposta di “terza via“. Un compromesso tra il project financing con Salini, al quale sta lavorando la Regione, e l’idea di una nuova struttura tutta pubblica da fare con fondi Inail (che piace al PD, con Paparelli, e pure a un pezzo del centrodestra di governo).
Riccardo Corridore e l’amministrazione Bandecchi non sono stati coinvolti dagli ex direttori. E hanno appreso dell’idea solo dalla stampa e dal battage fatto dai progettisti sui social. E, così, dopo pochi giorni dalla presentazione, a Palazzo Spada hanno deciso di prendere carta e penna e di stilare un niet. Che ha una doppia valenza: politica e tecnica.
Non concedo alibi all’amministrazione regionale: Terni merita un nuovo ospedale moderno ed efficiente – attacca il coordinatore umbro di Ap e candidato a Palazzo Donini -. Non è accettabile abbandonare l’idea che la città possa aver una struttura innovativa, all’altezza dei nostri tempi, funzionale, tecnicamente funzionale“.

Il sospetto celato dietro le parole del comunicato ufficiale di Corridore è che, con una proposta proveniente da esperti autorevoli, si possa mettere da parte, per l’ennesima volta, la risposta ai fabbisogni sanitari della città. Il vicesindaco non lo scrive, ma sotto il suo comunicato pubblicato sui social, ci sono le prese di posizione di tanti ternani che reclamano un cambio passo sulla sanità. Dopo decenni di finanziamenti alle strutture dell’alta Umbria, il declino dell’Azienda ternana e la chiusura o il ridimensionamento di tanti presìdi della provincia.

Azienda ospedaliera Santa Maria: le ragioni tecniche del Comune, che vuole una nuova struttura

Da quanto mi è dato capire (non ho avuto il modo di valutare il progetto tecnico) si propone di abbandonare l’idea di un nuovo ospedale – attacca Corridore -. L’idea è di mantenere in piedi una struttura pensata oltre 70 anni fa e realizzata circa 50 anni orsono. Con tutte le sue problematiche. I deficit strutturali, l’inefficienza energetica, l’assenza di un sistema efficiente di climatizzazione. E ancora ambienti per degenze non rispondenti a minimi standard di accoglienza. Non basta certo realizzare un nuovo padiglione dedicato ad ospitare circa la metà dei ricoverati per risolvere le problematiche esistenti. Nella proposta si parla di parcheggi dedicati ai servizi (oncologia, nefrologia, malattie infettive), ma questi servizi resterebbero confinati nelle attuali carenti strutture“.

Il vicesindaco, nella sua veste di coordinatore regionale del partito di maggioranza e di candidato alla presidenza della Regione, chiude aprendo al dialogo con il Comune. Ma con un paletto che è una specie di barriera insormontabile al progetto degli ex direttori. “L’Amministrazione comunale non accetterà mai compromessi al ribasso“.

Ecco cosa prevede il progetto di riqualificazione degli ex direttori dell’ospedale di Terni

Il progetto degli direttori Giovannini e Ruscica (che si sono fatti affiancare dallo studio di ingegneria Corradi) è quello di ampliare e ammodernare l’ospedale esistente. Lasciandolo a Colle Obito e demolendo poche strutture. L’idea è di fare tutto con i circa 100 milioni di euro che la Regione ha già in cassa per il nuovo ospedale di Terni. I due tecnici hanno proposto di non intervenire sul blocco centrale dell’ospedale sul pronto soccorso, triage e accettazione. Nonchè sulle palazzine di malattie infettive e obitorio. La proposta prevede un nuovo corpo strutturale nell’area interessata dagli edifici del corso di laure per infermieri e dalla sala conferenze, che dovrebbe ospitare il nuovo ingresso. Gli uffici andrebbero negli ultimi tre piani del vecchio stabile ospedaliero.

Per quanto attiene ai parcheggi, l’idea è quella di rispolverare la vecchia proposta di un multipiano nelle attuali zone di sosta, oppure a vocabolo Staino con una passerella (idea già proposta anni addietro e mai realizzata da altre amministrazioni). I promotori dell’idea progettuale vogliono costituire un comitato cittadino a supporto della proposta.