21 May, 2025 - 16:30

Museo delle armi di Terni, Verdecchia (AP) incalza la Regione: "Metta a disposizione subito 3,5 milioni di euro"

Museo delle armi di Terni, Verdecchia (AP) incalza la Regione: "Metta a disposizione subito 3,5 milioni di euro"

La Regione eroghi i 3 milioni e mezzo per il Museo delle Armi”. Guido Verdecchia, capogruppo di Alternativa Popolare a Terni, non usa mezzi termini: “Dopo 35 anni di promesse è tempo di passare dalle chiacchiere ai fatti”. 

In un clima sempre più teso tra la maggioranza comunale e il PD locale e regionale, entra anche uno dei progetti culturali più longevi e incompiuti della città: il Museo delle Armi leggere, simbolo di una visione mai realizzata, che oggi rischia di restare l’ennesima cattedrale nel deserto.

Museo delle Armi: una lunga storia di ritardi, finanziamenti persi e promesse non mantenute

Nato nel 1990 da un’intuizione del Rotary International, il progetto del Museo delle Armi avrebbe dovuto valorizzare l’identità industriale e militare di Terni, città simbolo della produzione bellica italiana nel Novecento. Dopo l’accordo firmato nel 1997 dalla giunta Ciaurro con il Ministero della Difesa, sembrava finalmente vicino alla realizzazione. Eppure, a oltre tre decenni di distanza, l’area destinata all’infrastruttura – 36.000 metri quadrati, di cui 21.000 coperti – resta un guscio vuoto.

Il Comune aveva investito nel 1999 oltre 263 milioni di lire per l’acquisto dell’area, mentre il Ministero dei Beni Culturali aveva stanziato 2,5 miliardi di lire. Una cifra importante, affiancata da un crescente interesse da parte della cittadinanza e degli storici locali. Tuttavia, una fitta rete di ostacoli burocratici, il mancato coordinamento tra enti e l’assenza di una visione politica chiara hanno frenato ogni tentativo di concretizzazione. Una delle criticità principali resta la gestione delle armi da esporre: molte non sono né demilitarizzate né inertizzate, e la loro messa in mostra richiede un complesso iter autorizzativo.

Verdecchia (AP): “Chi oggi chiede di fare, ieri ha fallito. Servono coerenza e impegno reale”

Con un passato fatto di tentativi infranti, oggi il dibattito si è riacceso grazie alla disponibilità, dichiarata dal Partito Democratico ternano in un recente atto di indirizzo consiliare coinciso con il 35esimo anniversario del progetto, di 3,5 milioni di euro regionali destinabili al Museo. Tuttavia, per Verdecchia la richiesta di un'accelerazione da parte di chi ha già avuto la responsabilità di guidare la città risulta ipocrita: “Le stesse forze politiche che hanno amministrato Terni negli anni in cui il museo poteva e doveva essere realizzato, oggi sollecitano ciò che non hanno saputo fare. È un atteggiamento irrispettoso verso l’intelligenza dei cittadini”.

L’appello alla Regione Umbria è chiaro: trasformare le risorse disponibili in un impegno formale e operativo. “Il Museo delle Armi non è un vezzo culturale – spiega Guido Verdecchiama un’opportunità concreta per valorizzare l’identità della città, creare occupazione, attrarre turismo e restituire dignità a un capitolo importante della nostra storia”.

L'attuale amministrazione, guidata dal sindaco Stefano Bandecchi, ha espresso la volontà di superare gli ostacoli e attivare tutti i canali istituzionali per rilanciare il progetto.Stiamo lavorando con determinazione – sottolinea ancora Verdecchia perché Terni ha il diritto di vedere realizzata un’infrastruttura che rappresenti al meglio il suo passato e possa contribuire al suo futuro”.

Dopo 35 anni di attese, il progetto è ancora al palo: escluso anche dal Polo museale regionale 

L’intervento di Verdecchia arriva all’indomani di una nuova interrogazione del Partito Democratico in Consiglio comunale, che aveva riportato all’attenzione pubblica il paradosso del Museo delle Armi: 35 anni dopo la sua ideazione, il progetto non è mai decollato, nonostante l’esistenza di risorse potenzialmente disponibili. Il PD ha chiesto che i fondi vengano subito impegnati per sbloccare l’impasse, sottolineando l’urgenza di una svolta operativa.

Nel frattempo, è emersa un’ulteriore criticità: come riportato da Tag24 Umbria, il Museo delle Armi leggere è stato escluso dal sistema museale regionale. Una decisione che ha suscitato forti perplessità anche da parte dell’ex assessore regionale e attuale consigliere leghista Enrico Melasecche, che ha parlato di “una scelta incomprensibile e penalizzante per Terni”. L’assenza del museo dall’elenco ufficiale rischia infatti di compromettere ulteriormente la possibilità di accedere a fondi strutturali e finanziamenti europei.

In questo contesto, l’appello di Verdecchia alla Regione: “Abbiamo una possibilità concreta per rimediare a decenni di incertezze. Serve una scelta netta e coraggiosa. Se la Regione intende davvero sostenere la rinascita culturale di Terni, lo dimostri con i fatti. E il primo passo – conclude – è stanziare subito quei 3,5 milioni promessi”.

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Federico Zacaglioni
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