Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, 266esimo pontefice della Chiesa cattolica si è spento alle 7:35 di stamattina, 21 aprile, all'età di 88 anni. Di nazionalità argentina, eletto al soglio pontificio il 13 marzo 2013 dopo le dimissioni di papa Ratzinger, è stato il primo pontefice proveniente del continente americano.
La notizia della morte del Santo Padre, giunta in seguito all'aggravarsi delle sue condizioni di salute, scuote e addolora profondamente l'intera comunità dei fedeli. Papa Bergoglio da tempo era afflitto da gravi problemi di salute. Dopo il lungo ricovero al Gemelli, durato 38 giorni e quasi un mese di convalescenza a Santa Marta, ieri, il giorno prima di spirare, seppur sofferente, ha voluto comunque essere presente per le celebrazioni in occasione della Santa Pasqua impartendo la benedizione Urbi et Orbi.
Il cordoglio e la commozione sono giunti anche da parte del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi che tramite il suo account su Instagram ha pubblicato un ricordo di Papa Francesco. "Riposa in pace" scrive il primo cittadino che in più occasioni si è dichiarato credente cattolico e non ha mai fatto mistero della propria fede.
Il legame del papa con l'Umbria è sempre stato fortissimo, a partire dal nome con cui aveva scelto di salire al soglio pontificio, quello di San Francesco d'Assisi. Papa Bergoglio è stato l'unico pontefice ad aver assunto il nome del santo assisano, di cui ha fatto proprio il messaggio di umanità, povertà e pace. Meno palazzi del potere e più messaggio francescano, più autentica vicinanza al cuore di tutti, fedeli e non.
Nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, papa Francesco apparteneva ai chierici regolari della Compagnia di Gesù e, fra i vari primati, c'è stato anche quello di essere stato il primo pontefice a provenire dai gesuiti. Di origini italiane, a soli 17 anni scelse di seguire la vocazione sacerdotale, compì il noviziato in Cile e, tornato in Argentina, si laureò in teologia.
Negli anni '60 in Argentina si diffuse la teologia della liberazione, una corrente militante del pensiero cristiano che sosteneva che la Chiesa dovesse impegnarsi direttamente contro le ingiustizie. Bergoglio, che all'epoca era un giovane sacerdote, pur non condividendo le posizioni più radicali della teologia della liberazione, fece dell'impegno a fianco di poveri e degli oppressi la sua missione, rifiutando sempre la violenza e la politicizzazione della religione.
Nel 2001 venne nominato cardinale da Papa Giovanni Paolo II. Un episcopato in cui scelse ancora la via della povertà: si spostava con i mezzi pubblici e al palazzo cardinalizio, preferì un modesto appartamento dove si è sempre preparato da solo i pasti.
Già nel 2005, quando venne eletto papa Ratzinger, Bergoglio era considerato tra i favoriti. Il Papa tedesco presentò le sue dimissioni a febbraio 2013. Il conclave si aprì nel pomeriggio del 12 marzo e la sera del giorno dopo avvenne la sua elezione.
I poveri e gli ultimi sono sempre stati le priorità di Papa Francesco, proprio come insegnato nel messaggio francescano. La Chiesa povera e per i poveri è stato il suo auspicio più grande, così come l'attenzione verso i più fragili e gli emarginati.
Un paio di esempi. Quando scoppiò l'epidemia di Covid, le prostitute transgender di Torvaianica chiesero aiuto al Santo Padre. Lui mandò per loro l'Elemosiniere che commentò: "Non c'è nulla di straordinario, anche Gesù aiutava le prostitute, è Vangelo".
L'ultima visita durante la sua missione terrena Papa Francesco l'ha fatta ai detenuti di Regina Coeli, per il Giovedì Santo. Pur non riuscendo ad officiare il rito della lavanda dei piedi, si è intrattenuto con ognuno di loro, ascoltandoli, offrendo parole di conforto e donando loro rosari e vangeli.
L'ultima omelia, ieri per la Pasqua, che non è riuscito a leggere e ha affidato al cardinale Angelo Comastri. Un invito alla pace globale, alla speranza, a cercare sempre Gesù e a ricominciare.