Un volo che doveva essere all’insegna della libertà si è trasformato in attimi di terrore. Ieri pomeriggio, intorno alle 15, un parapendista è rimasto gravemente ferito durante un atterraggio d’emergenza sul Monte Subasio. L’allarme è scattato immediatamente, con la macchina dei soccorsi che si è attivata in pochi minuti. Sul posto, in una zona impervia della montagna, sono intervenuti gli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico dell’Umbria (SASU), il personale del 118 e l’elisoccorso regionale Nibbio 01, con a bordo un medico, un infermiere e un tecnico specializzato. La rapidità e la perfetta sinergia tra le squadre ha consentito di stabilizzare l’uomo e predisporne il trasferimento in sicurezza verso l’ospedale.
Secondo le prime ricostruzioni, il parapendista avrebbe perso il controllo del velivolo durante una fase di manovra, finendo rovinosamente al suolo. Le condizioni della zona hanno reso particolarmente complesso il recupero. L’equipaggio del Nibbio 01, in coordinamento con i tecnici del SASU, ha provveduto a raggiungere il ferito, immobilizzarlo e trasportarlo fino al velivolo. Da lì, il trasferimento verso la struttura ospedaliera è avvenuto in tempi rapidi, evitando complicazioni ulteriori.
Non è la prima volta che il Subasio diventa teatro di incidenti simili: appena l’11 agosto, un’operazione analoga aveva visto protagonista una giovane escursionista rimasta ferita a Pian del Macinare, anch’essa soccorsa dal Nibbio 01 e dal SASU.
Il servizio di elisoccorso regionale umbro prende il nome di Nibbio 01, un velivolo che rappresenta una vera e propria ancora di salvezza per chi si trova in difficoltà nelle zone più impervie del territorio. Il Nibbio 01 è sempre pronto al decollo per emergenze sanitarie e di protezione civile, coprendo l’intero territorio regionale e operando anche in supporto ad altre regioni limitrofe in caso di necessità.
L’elisoccorso è attrezzato con le più moderne tecnologie: sistemi di verricello per il recupero in zone non accessibili via terra, barelle speciali per il trasporto dei feriti, dispositivi avanzati per il monitoraggio e la stabilizzazione dei parametri vitali. L’equipaggio standard è composto da un pilota altamente addestrato, un medico, un infermiere e un tecnico di elisoccorso del SASU, figure fondamentali per garantire sia la sicurezza delle operazioni aeree sia l’efficacia dell’intervento sanitario.
Le missioni del Nibbio 01 spaziano dagli incidenti escursionisti e stradali a quelli sul lavoro, con la possibilità di intervenire in tempi molto più rapidi rispetto ai mezzi tradizionali. La sua presenza consente di abbattere drasticamente i tempi di trasporto verso gli ospedali di riferimento, aumentando le possibilità di sopravvivenza e riducendo i rischi di aggravamento delle condizioni dei pazienti.
Il Soccorso Alpino e Speleologico dell’Umbria (SASU) è l’ente che coordina e realizza le operazioni di ricerca e soccorso in ambiente montano, ipogeo e in tutte le zone impervie della regione. Composto da volontari altamente specializzati, il SASU è parte integrante del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) e rappresenta un punto di riferimento insostituibile per la sicurezza del territorio umbro.
I tecnici del SASU non sono semplici volontari: ciascuno di loro segue un percorso formativo lungo e rigoroso, che prevede addestramenti su arrampicata, utilizzo di corde, tecniche di recupero, primo soccorso e gestione di scenari complessi. La loro preparazione è continuamente aggiornata, poiché gli scenari operativi cambiano e richiedono competenze sempre più specifiche.
Le missioni del SASU non riguardano solo incidenti escursionistici o sportivi. L’associazione interviene anche in caso di calamità naturali, incidenti stradali in zone difficilmente raggiungibili, ricerche di persone disperse e supporto alle operazioni della Protezione Civile. La loro collaborazione con il 118 e con l’elisoccorso Nibbio 01 rappresenta un modello di integrazione che permette di offrire una risposta tempestiva ed efficace a ogni emergenza.
Il valore del SASU sta anche nella sua capacità di muoversi in condizioni estreme: dal gelo delle vette invernali al buio assoluto delle grotte, i volontari operano con la stessa professionalità e dedizione. Sono uomini e donne che mettono a disposizione tempo, competenze e coraggio per salvare vite, spesso a rischio della propria incolumità. In Umbria, ogni intervento di soccorso porta la loro firma, ed è grazie a loro che tragedie come quella del Monte Subasio possono trasformarsi in storie di salvataggio.