15 Jun, 2025 - 13:15

Missili su Gerusalemme, il manager perugino Caporalini: "Preoccupato come tanti"

Missili su Gerusalemme, il manager perugino Caporalini: "Preoccupato come tanti"

Clima sempre più teso in Medio Oriente, dopo un'altra notte di attacchi aerei tra Iran e Israele. Si sono sentite le sirene a Tel Aviv e un missile sarebbe caduto anche a Gerusalemme. Il racconto drammatico è stato fornito anche da Moreno Caporalini, manager perugino che raggiunto dall'ANSA ha raccontato la notte di terrore su Gerusalemme.

Israele-Iran, nuovi attacchi nella notte

L'attacco iraniano avrebbe registrato almeno dieci morti, tre dispersi e oltre 200 feriti, con il Premier israeliano Benyamin Netanyahu che ha ricordato come 13 persone siano state uccise da venerdì. Dall'altra parte Teheran accusa di come Israele voglia far fallire i colloqui con gli Usa e di come lo stop agli attacchi avverrà quando Israele fallirà l'aggressione.

Intanto Israele avrebbe effettuato attacchi contro un'altra struttura del ministero della Difesa iraniano, questa volta nella città di Isfahan. “Non si segnalano vittime” ha dichiarato il vicegovernatore generale della provincia di Isfahan, Akbar Salehi, aggiungendo che l'attacco ha causato lievi danni agli edifici circostanti. Nella notte si sarebbe registrato anche un attacco israeliano che avrebbe colpito la sede del ministero della Difesa a Teheran, danneggiandone uno degli edifici.

Clima sempre più teso e da Gerusalemme arriva il racconto preoccupante da chi si trova nel territorio. Moreno Caporalini, manager perugino di progetti di cooperazione impegnato a costruire un sistema di gestione ambientale e dei rifiuti nei territori, racconta all'ANSA di aver visto i missili con le loro scie luminose sorvolare durante la notte la Città vecchia di Gerusalemme.

Gerusalemme, Caporalini: “Visti i missili passare, preoccupato come tanti”

Nei giorni scorsi, prima della risposta iraniana, il manager, prima di rientrare dai territori, aveva fatto il punto sulla situazione. “Ci sono stati tre allarmi ma le sirene non hanno suonato - ha dichiarato Caporalini all'ANSA - La città è chiusa e sono chiusi tutti i passaggi in Cisgiordania”. 

Ci sentiamo abbastanza al sicuro - ha detto ancora - ma dormire è una parola grossa. I timori che sia una vera guerra sono grandi, quindi sono preoccupato come tanti”. 

Se fosse possibile - ha spiegato sul rientro in Italia - vorrei mantenere il volo fissato da Tel Aviv per il 18 giugno. Intanto sto lavorando online con Nablus ai progetti per i quali siamo qui”.

Il manager, infatti, è al lavoro tra Nablus e Ramallah per un progetto di cooperazione sul tema dell'ambiente e dei rifiuti dell'Associazione dei Comuni del Trasimeno e attuato da Felcos Umbria. 

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Emanuele Landi
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