La situazione è sempre più incandescente in Medio Oriente. Israele ha attaccato l'Iran e dopo le parole di Israel Katz che ha dichiarato lo stato d'emergenza, in tutto lo stato di Israele ci si attende una risposta da Teheran. Della situazione ne ha parlato all'ANSA, Moreno Caporalini, perugino impegnato in un progetto di cooperazione in Palestina, descrivendo il clima di grande terrore che si respira a Gerusalemme.
Israele - fa sepere il portale iraniano Etemad - ha colpito il sito nucleare di Natanz in Iran. Teheran afferma che l'attacco israeliano è una "dichiarazione di guerra". E allora c'è da attendersi una controrisposta.
L'annuncio del ministro della Difesa Israel Katz, che ha dichiarato lo stato di emergenza speciale, con effetto immediato, in tutto lo stato di Israele, va proprio in questa direzione.
Si prevede, infatti, un attacco missilistico e con droni contro lo Stato di Israele e la sua popolazione civile nel prossimo futuro. E i civili tremano.
Dopo l'attacco di Tel Aviv, secondo quanto ha racconta all'ANSA Moreno Caporalini, perugino impegnato in un progetto di cooperazione in Palestina, il clima nella giornata odierna è cambiato e tutti si attendono una risposta. Un cessate il fuoco appare sempre più lontano.
"Non c'è praticamente nessuna auto nelle strade a Gerusalemme e gli aeroporti chiusi così come gli ingressi ai villaggi palestinesi e la popolazione è attaccata a radio e televisioni perché si aspettano una reazione dell'Iran".
"Sono stato svegliato dalle sirene e da un allert arrivato sui telefoni con un suono terribile". Lo si vede anche da un video diffuso sui suoi canali social.
Moreno Caporalini sta lavorando in Medio Oriente tra Nablus e Ramallah per un progetto di cooperazione sul tema dell'ambiente e dei rifiuti dell'Associazione dei Comuni del Trasimeno e attuato da Felcos Umbria. Il perugino sa che il clima che si respira è insostenibile.
"Tra la gente - dice Caporalini - c'è soprattutto stanchezza ma anche di rabbia e rassegnazione. Molti si aspettavano l'attacco all'Iran che è stato da sempre l'obiettivo reale di Israele. Ormai da due anni si avverte un clima difficilissimo".
"Stiamo cercando di attuare - conclude Caporalini all'ANSA - politiche di crescita in questi due ambiti. Con l'obiettivo finale, ma ancora molto lontano, di arrivare a un sistema di raccolta differenziata".
Martedì 11 giugno 2025, dalle ore 18 alle 20, Piazza della Repubblica a Terni si è riempita di bandiere palestinesi e striscioni. Per la quarta settimana consecutiva, diverse persone – cittadini di ogni età, famiglie, attivisti – hanno risposto all’appello del Coordinamento Ternano per la Palestina, promotore dell’iniziativa. In un clima di forte partecipazione, i manifestanti hanno intonato slogan come “Free Palestine” (“Palestina libera”) e “Stop al genocidio”, denunciando apertamente le responsabilità del governo israeliano nella drammatica situazione di Gaza.
Durante la manifestazione è stata ricordata la lettera ufficiale già consegnata la scorsa settimana alla presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, e ai vertici dell’Assemblea regionale. In quel documento il Coordinamento Ternano per la Palestina chiede espressamente alla Regione di sospendere ogni relazione politica, economica e istituzionale con lo Stato di Israele. La richiesta locale si inserisce in un quadro più ampio di pressioni internazionali: la lettera infatti sollecita l’adesione dell’Umbria alla campagna BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni) contro Israele.
Quella dell’11 giugno è stata la quarta manifestazione consecutiva a Terni in solidarietà con la Palestina, e il movimento locale non intende fermarsi. Anzi, la partecipazione è in costante crescita: dal primo sit-in di metà maggio fino a oggi, il tam-tam tra associazioni, partiti e semplici cittadini ha portato sempre più persone nella centralissima Piazza della Repubblica. Il Coordinamento Ternano per la Palestina ha già annunciato nuove iniziative per mantenere alta l’attenzione sulla causa. Un ulteriore presidio è confermato per mercoledì 18 giugno, sempre nel tardo pomeriggio in Piazza della Repubblica, per proseguire questa maratona di solidarietà.