Un locale di Corso Garibaldi a Perugia dovrà tenere la saracinesca abbassata per 15 giorni. La misura è stata disposta dal Questore della Provincia di Perugia, in seguito a una serie di disordini che si sono verificati nell’esercizio e nelle sue immediate vicinanze, negli ultimi quattro mesi. La situazione aveva provocato una grande apprensione da parte dei residenti e dei vicini commercianti che avevano segnalato la situazione con un esposto al Comune e alle Forze dell’Ordine.

Considerato l’allarme sociale suscitato nella collettività e la contingente situazione di pericolo per il mantenimento dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica” si legge nella nota della Questura “il Questore della Provincia di Perugia, ha disposto con decreto la chiusura del suddetto esercizio commerciale e la sospensione della licenza per un periodo di 15 giorni ai sensi dell’art. 100 del T.U.L.P.S.”.

Durante gli interventi presso il locale di via Garibaldi, a seguito dell’esposto, i Carabinieri avevano più volte riscontrato che l’esercizio era un luogo di ritrovo abituale di pregiudicati. Una scoperta ha aggravato ulteriormente la situazione, dal momento che tali evenienze costituiscono una minaccia per l’ordine e la sicurezza pubblici. I Carabinieri della Stazione di Fortebraccio, hanno dato esecuzione al mandato del Questore, con la notifica degli atti e procedendo alla temporanea chiusura del locale di Corso Garibaldi.

Il locale di Corso Garibaldi e l’escalation di violenza a Perugia

Le risse e i disordini denunciati dai cittadini nell’esercizio di Corso Garibaldi, sembrano purtroppo inserirsi in un quadro più ampio di violenza nelle strade del capoluogo. Solo nell’ultimo mese, nella zona di Fontivegge, sono state aggredite cinque persone. L’ultimo accoltellamento, pochi giorni fa ai danni di un 22enne a cui hanno dato dodici giorni di prognosi. Un’escalation, che sta influenzando anche la campagna elettorale e che ha inevitabilmente accesso il dibattito in più sedi. Luca Merli, assessore alla sicurezza, ha sottolineato le misure dell’Amministrazione in questo senso, come la presenza in città della Polizia di prossimità e l’installazione di 400 telecamere di videosorveglianza. L’assessore ha anche evidenziato come in corrispondenza delle videocamere siano diminuiti i reati.

Inoltre, il Comune di Perugia per arginare le violenze diffuse, ha richiesto che in città venga stanziato un gruppo permanente di militari nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”. Il contingente che era di 15 uomini per gli obiettivi sensibili nel perugino, è stato più che raddoppiato con il rinforzo di altri 17 militari. Un incremento dovuto all’importante stanziamento di 190 milioni di euro che il Governo nella Legge di Bilancio, ha destinato al personale impegnato nel controllo degli obiettivi sensibili del territorio.

Che cos’è l’operazione “Strade Sicure”

“Strade Sicure” nasce nel 2008, con il quarto governo Berlusconi. Si tratta di un’operazione di sostegno alla pubblica sicurezza, più volte prorogata nel corso degli anni dai vari Governi. Consiste nell’impiego del personale delle Forze Armate in operazioni di contrasto alla criminalità. Attualmente, vi risultano impiegati circa 7mila militari dell’Esercito Italiano.

L’operazione “Strade Sicure” è partita ufficialmente il 4 agosto 2008, con una dotazione di 3mila uomini e donne dell’Esercito e da allora non si è mai interrotta, lavorando a disposizione dei Prefetti delle Province “per svolgere servizi di vigilanza di siti ed obiettivi sensibili, inclusa la vigilanza ai Centri per l’immigrazione, nonché compiti di perlustrazione e pattugliamento in concorso e congiuntamente alle Forze di Polizia“. I militari di “Strade Sicure” hanno operato tanto nei contesti urbani, quanto in quelle emergenziali, come i terremoti di Ischia del 2017 e di Catania del 2018, il crollo del Ponte Morandi a Genova e durante gli eventi meteorologici avversi avvenuti in Provincia di Belluno.