03 Jul, 2025 - 13:16

Lingua Blu, allarme in Valnerina: "Filiera a rischio, servono misure straordinarie"

Lingua Blu, allarme in Valnerina: "Filiera a rischio, servono misure straordinarie"

La Valnerina torna ad affrontare una nuova crisi che mette a dura prova la tenuta del comparto agricolo e zootecnico locale. Dopo terremoti, pandemia e crisi ambientali, adesso è la Blue tongue, o Lingua Blu, a mettere in ginocchio gli allevamenti - principalmente ovini - del territorio. Il virus, che non rappresenta un pericolo per l’uomo, sta provocando però gravi perdite tra gli animali, con conseguenze dirette sulla produzione di latte, carne e sul reddito delle aziende agricole.

Dopo il tavolo tecnico convocato urgentemente qualche giorno fa dall'assessore regionale alle Politiche Agricole Simona Meloni, martedì 2 luglio a Cascia si è tenuto un altro incontro con i rappresentanti della ASL Umbria 2 e gli allevatori dei comuni più colpiti (Cascia, Norcia, Poggiodomo, Sant’Anatolia di Narco, Vallo di Nera e Monteleone di Spoleto). I quali hanno lanciato un appello urgente: servono risorse straordinarie, non solo per lo smaltimento delle carcasse, ma anche per ricostituire le greggi e compensare le perdite di produzione. Secondo le stime, le perdite potrebbero arrivare fino al 15% del patrimonio ovino.

Il virus Lingua Blu e le sue conseguenze sulla filiera umbra

Il virus della Lingua Blu, diffuso da un moscerino ematofago del genere Culicoides, non si trasmette per contatto diretto tra animali o all’uomo. Tuttavia può risultare letale per ovini e mufloni e debilitante per bovini e caprini. Gli animali colpiti manifestano ulcere alla bocca e alla lingua, che impediscono l’alimentazione e causano calo ponderale, ridotta produzione di latte e perdita di carne. Un impatto devastante per un settore già fragile, che fatica a reggere le continue emergenze.

La Regione ha promesso rimborsi per le spese di smaltimento e indennizzi per la perdita degli animali. Ma, secondo gli allevatori, queste misure sono solo un primo passo. Occorrono piani strutturali, sostegni al reddito e incentivi per la vaccinazione, oltre a campagne informative per rassicurare i consumatori sull'assoluta salubrità dei prodotti.

Preoccupazioni ambientali e misure sanitarie

Al centro del confronto anche il tema dello smaltimento delle carcasse. Alcune pratiche di interramento, adottate in via emergenziale, sollevano preoccupazioni per la tutela delle risorse idriche della Valnerina, area ricca di falde acquifere. La sindaca di Monteleone di Spoleto, Marisa Angelini, ha ribadito l'importanza di rispettare la normativa europea sui sottoprodotti di origine animale, privilegiando il trasporto delle carcasse verso impianti autorizzati. La sua ordinanza, consegnata all'assessore Meloni, vieta l'interramento se non in casi residuali e fortemente controllati, per evitare danni ambientali e rischi indiretti per la salute pubblica.

Le autorità veterinarie hanno attivato, parallelamente, dei protocolli di monitoraggio e contenimento. Il blocco degli spostamenti degli animali infetti, la profilassi vaccinale e l’utilizzo di repellenti contro gli insetti vettori sono tra le misure adottate per limitare la diffusione del virus.

Appello alle istituzioni e ai consumatori

Il messaggio che arriva dagli allevatori è chiaro: non si può affrontare l’emergenza con strumenti ordinari. Serve un piano straordinario che metta in sicurezza la filiera zootecnica della Valnerina, tutelando le aziende, le comunità locali e l’identità rurale di un territorio che ha sempre fatto della qualità agroalimentare il suo punto di forza.

Non meno importante è l’invito rivolto al pubblico: i prodotti delle aziende agricole della Valnerina restano sicuri. Lo ha sottolineato con forza la sindaca Angelini, che ha rassicurato i consumatori sulla totale assenza di rischi per la salute umana. Il virus non si trasmette attraverso il consumo di carne o latte, né rappresenta un pericolo per gli animali da compagnia.

In un momento di fragilità del settore, il sostegno alle filiere locali passa anche attraverso un gesto semplice ma cruciale: continuare a scegliere e valorizzare i prodotti del territorio.

AUTORE
foto autore
Giorgia Sdei
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE