05 Jun, 2025 - 20:30

Lago Trasimeno, l'assessore Meloni rassicura sulla moria di pesci: "Situazione risolta"

Lago Trasimeno, l'assessore Meloni rassicura sulla moria di pesci: "Situazione risolta"

Una cornice naturale di rara bellezza, simbolo dell’Umbria lacustre, rischia di trasformarsi in teatro di una crisi ambientale e sanitaria. Il Lago Trasimeno è al centro dell’attenzione dell’Assemblea legislativa dell'Umbria, che oggi ha discusso un’interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere Nilo Arcudi (Tesei Presidente–Umbria Civica). Il tema? La moria anomala e precoce di pesci che, a partire dalla fine di febbraio, ha interessato vaste aree del bacino, suscitando allarme tra residenti, operatori turistici e istituzioni locali.

L'intervento di Arcudi: "Un fenomeno fuori controllo, servono risposte immediate"

“La Regione Umbria, cui spetta la responsabilità in materia di demanio idrico e sanità pubblica, non può rimanere in silenzio”, ha esordito Arcudi durante il suo intervento in Aula. “Serve un’azione tempestiva, coordinata e straordinaria, per salvaguardare il Lago Trasimeno, le comunità che ci vivono e l'immagine dell'intero territorio regionale”.

Il consigliere ha ripercorso l’inizio del fenomeno: “Dalla fine di febbraio il Trasimeno è teatro di una moria anomala e anticipata di pesci, in particolare di carassi, con conseguenze evidenti per l’equilibrio ambientale, la salute pubblica e l’economia locale, in primis il turismo”.

Arcudi ha spiegato che simili episodi non sono nuovi ma che quest’anno si sono manifestati con tempistiche e dimensioni senza precedenti: “Un fenomeno che, pur essendo ciclico, quest’anno ha raggiunto dimensioni inedite e si è manifestato con un anticipo preoccupante, rendendo insufficienti le misure ordinarie di contenimento e gestione”.

A sostegno delle sue preoccupazioni, il consigliere ha ricordato le ordinanze emesse dai sindaci della zona: “I sindaci dei Comuni del Trasimeno, su indicazione dell’Usl Umbria 1, hanno già emanato ordinanze per la bonifica delle sponde, segnalando rischi igienico-sanitari concreti. Si tratta di una situazione grave e diffusa”.

Arcudi ha poi presentato una lunga lista di richieste operative rivolte alla Giunta regionale: “Chiedo che la Giunta regionale chiarisca le reali cause del fenomeno ed effettui comunicazioni ufficiali per tutelare cittadini e operatori”, ha dichiarato. “Chiedo che venga dichiarato lo stato di calamità naturale per l’area del Lago Trasimeno; che vengano adottate misure straordinarie operative e finanziarie, ulteriori rispetto alla DGR 519/2024, per la rimozione e lo smaltimento urgente dei pesci morti; che venga coinvolto immediatamente un numero maggiore di pescatori locali; che si attivi un tavolo inter-istituzionale con Comuni, Arpa, Usl, Afor e Protezione Civile; che si acceleri il protocollo per l’adduzione dell’acqua dalla diga di Montedoglio, in collaborazione con la Regione Toscana; che si agisca concretamente a tutela della stagione turistica 2025, prevedendo risarcimenti per gli operatori economici colpiti”.

La replica dell’assessore Meloni: "Il problema è risolto. Non possiamo usare fondi europei per i risarcimenti”

A prendere la parola per la Giunta è stata l’assessore Simona Meloni, che ha subito messo in chiaro l’origine della moria“La moria dei pesci è un fenomeno noto e legato a condizioni ambientali critiche, alla presenza di batteri, alla ridotta ossigenazione”.

Meloni ha assicurato che la Regione ha già adottato misure concrete: “La Regione ha avviato una serie di azioni concrete: la formazione degli operatori addetti alla raccolta dei pesci, l’elaborazione di linee guida per la gestione delle morie di pesci”.

Tra le azioni più significative, l’attivazione di una task force: “Tra metà aprile e metà maggio è stata attivata una apposita task force, anche per ridurre l’impatto visivo del fenomeno”, ha spiegato l’assessore. “La situazione è stata risolta”.

Meloni ha anche illustrato il quadro finanziario degli interventi: “Nel 2024 vennero stanziati 50mila euro per la raccolta e lo smaltimento dei pesci. La cooperativa dei pescatori ha provveduto alla raccolta e allo smaltimento”. Ma non sono mancate le difficoltà, soprattutto sul fronte dei risarcimenti: “Dal Ministero ci hanno comunicato che non potremo utilizzare le risorse europee Feampa per risarcire chi svolge questi interventi, per i quali abbiamo stanziato 70mila euro”, ha chiarito.

La replica di Arcudi: “Turismo in calo, serve un cambio di passo”

Non del tutto soddisfatto della risposta, Arcudi ha replicato sottolineando l’urgenza di un’inversione di tendenza per l’intera area del Trasimeno. “Ci troviamo spesso a confrontarci sul futuro del Trasimeno”, ha detto. “In quell’area si registra anche un calo dei flussi turistici e bisogna invertire la tendenza. Importante trovare le risorse per coprire questi interventi di bonifica in un’area tanto ampia”.

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Lorenzo Farneti
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