07 May, 2025 - 20:38

Cosa sta accadendo al Lago Trasimeno: la moria di pesci e le cause sospette

Cosa sta accadendo al Lago Trasimeno: la moria di pesci e le cause sospette

A inizio maggio 2025 il Lago Trasimeno è stato colpito da una nuova moria di pesci, in particolare della specie carassio. Il fenomeno si è manifestato “con un anticipo preoccupante” rispetto al passato e ha subito suscitato l’allarme di istituzioni e residenti. Già a fine febbraio erano stati segnalati ritrovamenti "inquietanti" di carcasse sulle rive, segnali di un problema ambientale ormai cronico.

Moria di pesci al Lago Trasimeno: le cause dell’emergenza ambientale

Secondo gli esperti la moria di pesci al Trasimeno è legata principalmente alla scarsa ossigenazione delle acque, acuita dalle elevate temperature primaverili. Analisi dell’Istituto Zooprofilattico riferite da La Nazione confermano che i carassi muoiono a causa di un batterio (Aeromonas hydrophila) favorito dall’eutrofizzazione delle acque .

In pratica, le acque calde favoriscono una crescita massiccia di alghe che rende il fondo del lago anossico (privo di ossigeno), creando un ambiente favorevole ai batteri anaerobi patogeni.

L’eccesso di nutrienti (legato a fenomeni di inquinamento delle acque) aggrava l’eutrofizzazione e accelera la crisi dell’ecosistema lacustre. Come sottolinea il consigliere regionale Arcudi, "dal Trasimeno è teatro di una morìa anomala e anticipata di pesci, in particolare di carassi, con conseguenze evidenti per l’equilibrio ambientale".

Inquinamento e eutrofizzazione: i fattori che scatenano la moria di pesci

Il contesto climatico aggrava notevolmente il problema. A fine febbraio 2025 il livello idrometrico del Trasimeno era già sprofondato a ‑154 cm (record negativo) , esponendo sponde melmose e pesci allo stress idrico. La persistente siccità ha ristretto il volume del lago e favorito condizioni anaerobiche. In questo scenario, si punta su soluzioni strutturali: in particolare Regione Umbria e Toscana stanno negoziando l’adduzione di acque dalla diga di Montedoglio. Pasquali definisce questo progetto "linfa vitale per il Trasimeno", poiché garantirebbe afflussi d’acqua dolce fondamentali per ossigenare il bacino. 

Restano aperte altre misure, come i dragaggi e la gestione delle rive: senza un intervento deciso per contrastare l’eutrofizzazione e l’eventuale inquinamento da nutrienti, infatti, la morìa stagionale di pesci rischia di ripetersi ogni anno.

Come la Regione Umbria sta affrontando l’emergenza della moria di pesci

Per fronteggiare l’emergenza ambientale è stata subito attivata una task force regionale. La Regione Umbria, su impulso dell’assessore alle Politiche per i Laghi Simona Meloni e con il coordinamento dell’assessore all’Ambiente Thomas De Luca, ha coinvolto ARPA Umbria, l’Unione dei Comuni del Trasimeno, il presidente Sandro Pasquali, AFOR e la Protezione Civile.

L’obiettivo è gestire l’emergenza e rimuovere le carcasse: i Comuni hanno aperto i Coc (Centri Operativi Comunali) per avviare al più presto la raccolta dei pesci morti.

Come spiega la Meloni, "il lavoro in sinergia di queste ore è la risposta più rapida che ci consentirà di risolvere in breve tempo la problematica". Anche il presidente Pasquali conferma di aver costituito "una task force composta da Agenzia forestale regionale, pescatori e Protezione Civile per la raccolta dei pesci morti, garantendo così pulizia, decoro e sicurezza sanitaria". Grazie all’intervento coordinato dei volontari e delle autorità, le aree urbanizzate del lago sono state già in gran parte ripulite, contenendo il disastro igienico-sanitario legato alle carcasse.

Le misure urgenti per la salvaguardia del Lago Trasimeno e della fauna ittica

L’eccezionalità del caso ha spinto la minoranza in Regione a chiedere misure straordinarie. Il consigliere Nilo Arcudi ha presentato un’interrogazione urgente in cui sottolinea che "il fenomeno, pur essendo ciclico, quest’anno ha raggiunto dimensioni inedite". Arcudi chiede che la Giunta chiarisca le cause reali, dichiari lo stato di calamità naturale per l’area del Trasimeno e stanzi risorse straordinarie per la rimozione e lo smaltimento urgente dei pesci morti .

In parallelo, i sindaci locali (su indicazione dell’USL Umbria) hanno già emesso ordinanze per la bonifica delle sponde, per fronteggiare i concreti rischi igienico-sanitari. Si tratta di iniziative volte a tutelare i cittadini e l’economia legata al lago, in vista dell’estate: fra questi interventi, la prevenzione e la pulizia delle acque appaiono cruciali, insieme alla necessità di ridurre l’impatto di ogni forma di inquinamento sul Trasimeno .

L’impatto della siccità sulla salute del Lago Trasimeno e la moria di pesci

La persistente siccità ha avuto un effetto devastante sul lago. Il livello idrometrico e la scarsità di acqua hanno reso l’ambiente sempre più favorevole alla proliferazione di batteri patogeni, aggravando ulteriormente la situazione. Gli esperti avvertono che senza un intervento immediato, il fenomeno potrebbe ripetersi nei prossimi anni, con gravi conseguenze sulla biodiversità del Trasimeno.

Cosa sta facendo la politica regionale per fermare la moria di pesci al Trasimeno

La politica regionale ha preso provvedimenti per contrastare la moria di pesci, ma sono necessarie soluzioni a lungo termine per prevenire il ripetersi di questi episodi. Le politiche future si concentreranno sulla gestione dei bacini idrici e su iniziative ecologiche per ridurre l’inquinamento delle acque.

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Francesca Secci
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