Il giornalista eugubino Francobaldo Chiocci è stato insignito oggi a Roma del Premio Nazionale di Giornalismo “CARLO CASALEGNO” – 2024 alla carriera, per il giornalismo d’inchiesta istituto dal Rotary Club Roma Nord-Ovest.

Francobaldo Chiocci, classe 1931, è tra gli inviati più famosi in Italia. Già inviato del Tempo di Roma ha condotto importanti inchieste in tutti i paesi del mondo rischiando spesso la vita. Si è recato in Vietnam, Iran, Irlanda, India e nei maggiori teatri di guerra e sempre in periodi di crisi geopolitica. Ha seguito i viaggi di Paolo VI e Giovanni Paolo II. Era stato il primo a proclamare l’innocenza di Enzo Tortora, quando tutti erano schierati con la magistratura. Senza mai abbandonare quel suo tono elegante, seppure i temi affrontati richiedessero un enorme coraggio. Francobaldo ha scritto anche un libro sulla fine del cosiddetto “inviato speciale”. Che poi significa la fine del vero giornalismo.

Premio Nazionale di Giornalismo nel ricordo di Carlo Casalegno

Il Premio intende rinnovare il ricordo del Vicedirettore del Quotidiano La Stampa di Torino, Carlo Casalegno, scomparso nel 1977: primo giornalista ucciso dai terroristi nella stagione tragica degli anni di piombo per la sua fede nella Democrazia. Un uomo mite che ha sacrificato la propria vita per sostenere gli ideali di tutela dello Stato e delle Istituzioni.

Sulla scia del suo esempio, il Rotary Club Roma Nord Ovest per 46 anni ha omaggiato i giornalisti italiani che hanno ottenuto risultati di eccezionale rilevanza e hanno contribuito – nel rispetto dei valori etici che il Rotary sostiene – al miglioramento della cultura nazionale.

Il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è stato invitato ad aprire la Cerimonia di Premiazione con il suo saluto.

Slancio idealistico e spirito di servizio caratterizzano il lavoro di molti reporter di inchiesta che hanno sacrificato la propria vita e, in certi casi, l’hanno persa prematuramente per la ricerca della verità. Nel corso dei decenni, hanno contribuito a svelare e diffondere le informazioni più nascoste della nostra storia e cultura.

Il Giornalista d’inchiesta svolge un accurato e paziente lavoro di “ricerca”, svincolato dalla logica del riportare una notizia il prima possibile: costruisce infatti le narrazioni attraverso tempi d’indagine lunghi, con approcci diretti alle fonti primarie che non sono alla portata di tutti, anzi sono nascoste e difficili da consultare. Per scoprire retroscena ed eventuali dettagli, sepolti e tenuti lontano dall’opinione pubblica per i più disparati motivi, egli si reca direttamente presso gli interessati, contattando le persone coinvolte in un dato evento o fenomeno.

Anche l’UNESCO ha riconosciuto i meriti del giornalismo d’inchiesta

Pensando a tutto quello che si è scoperto, ad esempio sul mondo del crimine, sul traffico di esseri umani, sulle truffe economiche, si deduce che dietro temi delicati spesso c’è il lavoro di un giornalista che ha studiato, indagato e scritto a suo rischio e pericolo. Anche l’UNESCO ha riconosciuto l’importanza e i grandi meriti di questo impegno giornalistico.

Nella storia recente sono diversi i casi in cui una situazione particolare è stata rovesciata dalla caparbietà e dall’intelligenza di professionisti che hanno contribuito in maniera cruciale alla “libertà di espressione e alla ricerca della verità”.

I vincitori del Premio “Carlo Casalegno” – 2024

La Giuria del Premio Nazionale di Giornalismo “Carlo Casalegno”, costituita dalla Commissione del Premio presieduta da Stefania Svizzeretto, ha assegnato, per la 46° edizione – 2024 i seguenti Premi:

46° Premio Nazionale di Giornalismo “CARLO CASALEGNO” 2024: giornalista di inchiesta dell’anno – La Ricerca della Verità, nella rosa dei seguenti tre giornalisti: Giovanni Bianconi, Milena Gabanelli, Giovanni Minoli.

Ha inoltre assegnato i seguenti premi a: Francobaldo Chiocci (premio alla carriera), Oriana Fallaci (premio alla memoria), Andrea Purgatori (premio alla memoria).

“Sui valori della libertà e dell’autonomia del giornalismo si misura la qualità delle società democratiche. Chi uccide un giornalista uccide la Democrazia.” Rifacendosi a queste parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Rotary Club Roma Nord Ovest, vuole contribuire alla costruzione di una società migliore, sostenendo l’importanza di un giornalismo di qualità.            

La diffusione di valori etici e morali si rende sempre indispensabile, soprattutto quando la società sembra aver perduto parte di quegli strumenti necessari all’organizzazione della pacifica e corretta vita democratica di una Nazione.