06 Jun, 2025 - 09:30

Infanzia, quasi 3 milioni di euro ai comuni dell'Umbria: investire sui più piccoli per il futuro della regione

Infanzia, quasi 3 milioni di euro ai comuni dell'Umbria: investire sui più piccoli per il futuro della regione

Oltre 2,9 milioni di euro per sostenere i servizi educativi destinati alla fascia 0-6 anni in Umbria: è quanto prevede il nuovo riparto approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore all’Istruzione Fabio Barcaioli. Un intervento rilevante, che rafforza la rete dei servizi per l’infanzia, investendo nella qualità dell’educazione, nel sostegno alle famiglie e nella professionalità degli operatori. L’Umbria si prepara così a tradurre risorse statali e regionali in azioni concrete sul territorio, con un’attenzione particolare all’equità tra i Comuni e alla continuità delle progettualità avviate.

Umbria, dalla Regione fondi per tutti i comuni: distribuzione equa e contributo minimo garantito

L’Umbria riceverà per il 2025 una quota di 2.951.925 euro dal Fondo nazionale per il Sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita ai sei anni, parte di un più ampio stanziamento di oltre 275 milioni previsto dal Ministero dell’Istruzione. La Regione ha stabilito criteri di riparto basati su indicatori oggettivi: numero di bambini iscritti ai servizi per la prima infanzia, popolazione residente nelle fasce 0-3 e 4-5 anni, presenza di scuole dell’infanzia comunali e paritarie. Ogni Comune riceverà comunque almeno 1.000 euro, a garanzia di un sostegno minimo anche nei contesti più piccoli.

Una scelta che, secondo l’assessore Barcaioli, tiene conto delle “specificità demografiche ed educative del territorio”, offrendo strumenti omogenei per rafforzare i servizi e contrastare il calo delle risorse nazionali. “Sostenere l’infanzia – ha dichiarato – significa investire nel futuro dell’Umbria, contrastando le disuguaglianze sin dalle prime fasi della vita”.

Più formazione per il personale: Terni capofila regionale

Una quota significativa delle risorse – il 5% – sarà destinata alla formazione continua del personale educativo e docente, in linea con le indicazioni nazionali. A coordinare questo ambito sarà ancora una volta il Comune di Terni, che svolgerà il ruolo di capofila regionale in collaborazione con ANCI Umbria e l’Ufficio scolastico regionale. L’obiettivo è rafforzare le competenze degli operatori, puntando su aggiornamento e innovazione pedagogica come elementi centrali per la qualità dei servizi educativi.

Cofinanziamento regionale e nuovi criteri anche per i fondi propri

Accanto alle risorse statali, la Regione Umbria partecipa con un cofinanziamento pari a 930.000 euro, previsto dalla legge regionale n. 13/2023. Anche per queste risorse, nella stessa seduta di Giunta, sono stati approvati criteri di riparto coerenti con quelli adottati per i fondi ministeriali. La strategia regionale mira a un’integrazione virtuosa tra finanziamenti statali e locali, così da garantire stabilità ai servizi e possibilità di sviluppo su base pluriennale.

Programmazione locale: ai Comuni la responsabilità degli interventi

Il riparto approvato rappresenta un passaggio decisivo per la programmazione territoriale. I Comuni umbri dovranno ora tradurre le risorse in progetti concreti attraverso la piattaforma digitale SIRSE, che consente la gestione e il monitoraggio degli interventi. Dalla riqualificazione delle strutture alla creazione di nuovi servizi, dalla formazione del personale al supporto alle famiglie, le amministrazioni locali avranno il compito di rispondere in modo efficace ai bisogni educativi delle proprie comunità.

Iscrizioni e bonus nido 2025: le novità per le famiglie umbre

Intanto in tutta l’Umbria è tempo di iscrizioni agli asili nido per l’anno educativo 2025/2026. I Comuni stanno aprendo le finestre temporali per l’invio delle domande, tutte da presentare online. A Orvieto, ad esempio, le famiglie possono fare richiesta entro il 15 giugno per uno dei 48 posti disponibili, suddivisi tra le strutture comunali. Anche Terni e Perugia hanno introdotto nuovi criteri per garantire maggiore equità nell’accesso, valorizzando situazioni di disabilità e fragilità sociale.

Sul fronte nazionale, è stato confermato il Bonus Nido INPS, che prevede fino a 3.000 euro annui per le famiglie con ISEE inferiore a 25.000 euro, e contributi proporzionati per fasce di reddito più alte. La domanda si presenta online sul sito dell’INPS, allegando documentazione di iscrizione e pagamento del servizio. Un supporto concreto che, unito agli investimenti regionali, contribuisce a rendere i servizi per l’infanzia più accessibili e inclusivi.

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Giorgia Sdei
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