Un violento tamponamento fra due tir si è verificato nel pomeriggio di ieri, giovedì 18 settembre nei pressi dello svincolo di Orvieto. L'incidente ha avuto luogo intorno alle 17:30, le cause sono ancora in corso di accertamento. Il mezzo pesante tamponato trasportava cisterne da mille litri con all'interno un prodotto chimico inquinante.
A seguito dell'impatto uno dei due conducenti è rimasto ferito e pertanto affidato alle cure degli operatori del 118. Sul posto oltre ai sanitari si sono portati anche i Vigili del Fuoco del Fuoco da Terni e da Orvieto, la polizia Stradale di Orvieto e gli operatori di Autostrade per l’Italia.
A causa dell'impatto il mezzo pesante che trasportava il liquido inquinante ha perso una modesta parte del carico sulla sede stradale. I caschi rossi hanno provveduto a mettere in sicurezza la perdita per poi attendere che arrivasse la ditta specializzata che si è occupata di travasare tutto il carico dal tir danneggiato. Le operazioni sono andate avanti per ore e il traffico ha subito rallentamenti con i veicoli che sono stati fatti circolare lungo una sola corsia.
Sulle strade circolano anche mezzi pesanti che trasportano, come accaduto al mezzo coinvolto nella collisione di cui sopra, liquidi o gas inquinanti. Se si verifica un incidente che coinvolge un'autocisterna, le procedure per la messa in sicurezza richiedono attenzioni particolari e vanno condotte da personale specializzato. Quando una cisterna viene coinvolta in un sinistro, il liquido che trasporta va travasato in una seconda autocisterna, proprio come accaduto anche ieri.
Tempo fa, al principio di febbraio, si era verificato un incidente lungo il Raccordo Terni-Orte con una cisterna che trasportava 40mila litri di Gpl che si è staccata dalla motrice del tir. In quel caso non c'era stato un impatto, la cisterna fortunatamente era rimasta in corsia senza prendere fuoco e non c'erano stati feriti. I Vigili del Fuoco che avevano condotto le operazioni avevano spiegato che non era possibile semplicemente riagganciare la cisterna ad un'altra motrice ma che, come da prassi, si è dovuti procedere travasando il Gpl in una seconda cisterna marciante per poi eseguire la rimozione dalla sede stradale della cisterna danneggiata.
Purtoroppo incidenti di questo tipo capitano. Chi era in viaggio in autostrada nel tratto fra Umbria e Lazio nella rovente settimana di ferragosto, ricorderà che l'A1 è rimasta chiusa per oltre mezza giornata tra Orte e il bivio con la diramazione Roma Nord.
Nel pomeriggio di lunedì 11 agosto un'autocisterna che trasportava anch'essa Gpl aveva preso fuoco a causa del surriscaldamento dei freni. Per fortuna l'incendio non si era propagato al serbatoio del gas. L'incidente aveva costretto migliaia di automobilisti a restare fermi per chilometri sotto il sole cocente. Il tratto tra Orte e Roma era stato chiuso, con il traffico veicolare sterzato sulle strade secondarie, le lunghe code si erano protratte fino a notte inoltrata. I Vigili del Fuoco dopo aver domato le fiamme hanno dovuto attendere che il mezzo si raffreddasse. A quel punto è potuta entrare in azione la seconda autocisterna per travasare il Gpl.
Erano intervenuti anche i volontari della Protezione Civile distribuendo bottigliette d'acqua per cercare di alleviare i disagi ma ancora a sera, centinaia erano le auto bloccate. Non erano mancate le polemiche. Alcuni automobilisti imbottigliati sotto il sole di agosto avevano denunciato che non a tutti era arrivata l'acqua e che mancava l'assistenza, mentre l'unico modo per trovare un minimo di refrigerio era stato tenere l'aria condizionata al massimo nel tentativo di proteggersi dal sole e dal caldo.