Il femminicidio di Ilaria Sula ha sconvolto Terni negli scorsi mesi ma anche l'Università Sapienza di Roma, dove la 22enne studiava. Tante le iniziative per la sua memoria e ora verrà proposta una giornata di sensibilizzazione.
“Lunedì 23 giugno - si legge sul sito dell'ateneo romano - il Dipartimento di Scienze statistiche della Sapienza Università di Roma promuove una giornata di riflessione sul tema della violenza contro le donne in memoria di Ilaria Sula, studentessa di laurea triennale nello stesso dipartimento e recente vittima di femminicidio”.
Dopo averle dedicato degli spazi studio, l'ateneo romano ha deciso di rinnovare il ricordo di Ilaria. La giornata di sensibilizzazione arriva per tenere viva la memoria di Ilaria, per esprimere vicinanza ai familiari e soprattutto per creare consapevolezza nei giovani, cercando di allontanarli da simili atrocità tenendo ben saldi i sentimenti e i valori sani.
Ilaria Sula era una ragazza originaria di Terni, che studiava Stastistica alla Sapienza di Roma. Frequentava il terzo anno della facoltà romana e da quanto emerso, era ben voluta da tutti. Nella Capitale divideva la casa con alcune coinquiline.
La 22enne di Terni era una studentessa nell'università romana ed è stata vittima di un femminicidio dai contorni da brividi. Fu l'ex fidanzato, Mark Samson, a ucciderla con un coltello in un appartamento della Capitale, per poi sbarazzarsene chiudendo il suo cadavere in una valigia e gettarla in un dirupo. Il suo corpo è stato rinvenuto nel Comune di Poli, a una quarantina di chilometri dalla Capitale.
L’assassino reo confesso, Mark Samson, dopo l’omicidio, si sarebbe impossessato del suo telefono cellulare e si è finto la giovane per giorni, tentando di depistare quelle indagini. Nors Man Lapaz, madre del 23enne reo confesso, indagata per favoreggiamento nell'occultamento di cadavere, avrebbe confessato di aver aiutato il figlio a ripulire l'appartamento e a lavare tutto quel sangue dopo l'omicidio di Ilaria.
Un femminicidio che aveva segnato le coscienze di tanti e anche un altro ateneo, oltre quello della Sapienza, aveva voluto commemorare la giovane. Non tutto, però, è andato secondo i piani.
L’Università del Salento aveva dedicato un posto dentro un’aula dello Studium 6, alla memoria della 22enne (insieme a quello di un’altra giovane vittima, Sara Campanella) per sensibilizzare gli studenti contro la violenza di genere. Una targa con due semplici parole "uccisa per femminicidio".
La parola, "femminicidio", però, qualcuno l’ha cancellata con un tratto di penna. Cancellare con un tratto di penna proprio la parola "femminicidio" è stato interpretato come un gesto simbolico, che dimostra quanto ancora dia fastidio, a certi ambienti, pronunciare questo termine. Così facendo, si svuota di significato l’intento commemorativo e si nega la verità dei fatti.
Il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’UniSalento ha subito reagito con una dura condanna. In una nota ufficiale ha espresso "sconcerto e ferma disapprovazione" per l’accaduto, definendolo "un gesto che offende la memoria di Ilaria Sula e di tutte le vittime di violenza, e contrasta profondamente con i valori di rispetto, inclusione e responsabilità civile" promossi dall’ateneo. Il Dipartimento ha ribadito che "la lotta contro ogni forma di violenza di genere è per noi un impegno concreto, non solo teorico", impegnandosi a continuare iniziative di sensibilizzazione e formazione sui diritti delle donne.
Anche i sindacati studenteschi hanno preso posizione: l’Udu ha ricordato che l’Università aveva voluto sensibilizzare gli studenti proprio con le sedie dedicate a Ilaria Sula e Sara Campanella, giudicando il gesto di imbrattamento "il sintomo di un sistema patriarcale, tossico e oppressivo".