11 Apr, 2025 - 11:00

Femminicidio di Ilaria Sula, sulla scena del crimine spunta un altro Dna maschile

Femminicidio di Ilaria Sula, sulla scena del crimine spunta un altro Dna maschile

Per uscire dall'appartamento dei Samson, 50 metri quadrati al piano seminterrato di via Homs nel quartiere Africano della Capitale, ci sono una serie di scale da salire. Fin da principio è apparso piuttosto improbabile che Mark Samson, reo confesso del brutale femminicidio di Ilaria Sula, avesse fatto tutto da solo. Perché una persona sola, difficilmente avrebbe potuto spostare quella valigiona con dentro il cadavere della ragazza, trasportarla per almeno cento metri e poi caricarla sull'auto.

Un dettaglio 'logistico' sul quale gli inquirenti stanno provando a far luce e che confermerebbe la presenza di eventuali complici. Mentre il 23enne continua a trincerarsi dietro al silenzio su alcuni aspetti crucial, gli ultimi dettagli emersi dalle indagini vanno proprio in questa direzione.

Un secondo Dna maschile su un paio di scarpe

Il corpo senza vita di Ilaria è stato ritrovato all'interno di quella grande valigia gettata in una scarpata boschiva nel Comune di Poli, a una quarantina di chilometri da Roma. L'appartamento di via Homs è stato immediatamente posto sotto sequestro e da allora vanno avanti le analisi della Polizia scientifica che sta passando al setaccio ogni possibile prova.

A confermare i sospetti sulle complicità sono tracce di un secondo Dna maschile, non appartenente all'indagato, isolate su un paio di scarpe. Altro Dna maschile è stato riscontrato sulla valigia, dove il corpo di Ilaria è stato rinchiuso dopo essere stato avvolto in un sacco della spazzatura. Andrà comunque chiarito se si tratti o meno di tracce 'vecchie'. I sospetti si addensano ora sul padre di Mark che finora non è stato indagato e sembra fosse fuori al momento del delitto. 

Mark ha collocato l'omicidio di Ilaria nella mattina di martedì 26 marzo, sostenendo che Ilaria avesse dormito da lui e di averla uccisa - con tre coltellate al collo - poco dopo l'orario di colazione. Avrebbe portato fuori quella valigia intorno alle 14 ma appare almeno strano che ci sia riuscito da solo per di più in un orario in cui quel quartiere è molto trafficato.

La complicità della madre

Proprio mentre in una Terni schiantata dal dolore si celebravano i funerali di Ilaria, la madre di Mark, Nor Manlapaz ha confessato di aver aiutato il figlio a ripulire le tracce di sangue dalla scena del delitto. 

L'accusa per la donna è di concorso nell'occultamento del cadavere. Le dichiarazioni rilasciate hanno confermato i sospetti degli inquirenti, basati fin da subito su riscontri tecnici e sull'analisi dei tabulati telefonici che indicavano chiaramente la sua presenza nell'appartamento durante le ore del delitto.

Gli amici di Mark

In questi giorni stanno parlando anche gli amici di Mark che l'hanno frequentato dopo il delitto, mentre lui aveva messo in scena improbabili depistaggi continuando a utilizzare lo smartphone di Ilaria. Mark dopo averla uccisa, è tornato alla sua vita di sempre.

La sera del 26 marzo aveva trascorso la notte con due amici, così come riferito dal barista 23enne Maher Abouzeid a Il Messaggero. Aveva la mano gonfia ma si era giustificanto sostenendo di essere stato coinvolto in una rissa. Un terzo amico, Kevin Caraig, ha riferito a Repubblica che Mark aveva dormito da lui per alcune sere e che insieme avevano poi lavato l'auto con cui ha trasportato la valigia con dentro il cadavere della sua ex fidanzata.

Mark appariva affranto per la rottura con Ilaria, voleva farsi consolare e online aveva abbordato anche un'altra ragazza. I messaggi resi pubblici dalla trasmissione 'Chi l'ha visto' mostrano che per convincerla a uscire con lui, scherzosamente le scriveva "Non sono mica un serial killer".

Il giallo sull'orario della morte

Ilaria è stata ritrovata tra i sei e i sette giorni dopo la sua morte. Gli esami autoptici hanno chiarito le cause del decesso ma non sono riusciti a dare una precisa collocazione temporale al delitto, inserendolo in un arco di 12 ore tra lunedì 25 e martedì 26 marzo.

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Sara Costanzi
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