Rudy Guede, l'unico condannato per l'omicidio di Meredith Kercher, è finito di nuovo davanti al giudice. A suo carico ci sono le accuse di violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni personali nei confronti dell'ex compagna con cui ha intrattenuto una relazione di circa un anno.
L'udienza preliminare era in programma per ieri presso il tribunale di Viterbo. Lui respinge ogni accusa mentre tramite il suo legale, l'avvocato Carlo Mezzetti, ha diffuso una nota denunciando come, nei suoi confronti vi sia "un clima di morbosità e pregiudizio".
L'avvocato di Guede ha sottolineato come questo atteggiamento sia in contrasto "palese con il principio costituzionale della presunzione d'innocenza e con il rispetto che è dovuto a tutte le persone coinvolte nella vicenda oggetto d'indagine". In Italia infatti la presunzione d'innocenza è sancita dall'articolo 27 della Costituzione per cui "una persona non è considerata colpevole fino a condanna definitiva".
"Il signor Guede e il difensore - prosegue la nota dell'avvocato Mezzetti - nel corso di tutte le indagini preliminari hanno sempre osservato un comportamento improntato alla riservatezza che tanto più appare doveroso quando si discute di vicende particolarmente delicate".
Il legale ha ribadito come sia lui che Guede abbiano scelto di mantenere un basso profilo durante le indagini evitando di innescare ogni possibile polemica. "Si è volutamente scelto di non replicare alle tante illazioni che sono circolate sui media, concentrandosi esclusivamente sugli atti d'indagine. Tanto più si è evitata la polemica pubblica con le altre parti del procedimento".
Mezzetti ha accusato i media di aver diffuso informazioni lesive del principio costituzionale e lancia un avvertimento. "Nei giorni scorsi sono stati pubblicati alcuni articoli di stampa nei quali si attribuiscono a Guede, senza neppure l'uso del condizionale, gravi condotte con tanto di dettagli scabrosi. Il tutto in una fase in cui l'indagato non è neppure ancora stato rinviato a giudizio. A questo punto si è quindi costretti a precisare che in relazione a tali pubblicazioni e ad altre future che dovessero avere lo stesso tenore il signor Guede si riserva di adire alle competenti sede giudiziarie per la tutela della sua onorabilità" conclude l'avvocato.
Rudy Guede venne condannato a 16 anni per l'omicidio della studentessa britannica Meredith Kercher, avvenuto a Perugia la sera del primo novembre 2007, nell'abitazione che lei condivideva in via della Pergola con altre studentesse. I fatti hanno avuto una vasta eco mediatica anche per le molte polemiche sollevate intorno alle indagini e tutt'ora si trascinano gli strascichi di quelle vicende che videro inizialmente condannati anche Amanda Knox, coinquilina di Kercher, con l'allora fidanzato Raffaele Sollecito, poi scagionati.
Guede dopo la condanna è stato ristretto nel carcere viterbese di Mammagialla. Nel 2016 ha conseguito la laurea triennale in Scienze Storiche all'Università di Roma Tre e dal 2019 ha ottenuto il regime di semilibertà e l'affidamento ai servizi sociali di Viterbo con un incarico presso la Caritas e un proprio appartamento dove risiedere fino alla fine della pena.
Una volta fuori dal carcere, il cittadino ivoriano che oggi ha 38 anni, ha intrecciato una relazione con una ragazza del luogo che però nell'estate del 2023 lo ha denunciato. Per lui è così scattato il divieto di avvicinamento con l'applicazione del braccialetto elettronico oltre a un anno di sorveglianza speciale.
Il cellulare della donna è stato sottoposto a incidente probatorio. Dal dispositivo un perito informatico ha estratto foto che testimonierebbero le violenze subite. Guede da parte sua ha sempre negato le accuse. L'udienza preliminare in programma per ieri, è stata nel frattempo rinviata all'11 luglio per un difetto di notifica.