07 Oct, 2025 - 08:42

Gubbio, attacco e difesa agli opposti: tutti i numeri sui gol fatti e subiti

Gubbio, attacco e difesa agli opposti: tutti i numeri sui gol fatti e subiti

Il Gubbio di Domenico Di Carlo deve ritrovare quella brillantezza che aveva caratterizzato le prime giornate di campionato. Dopo un avvio convincente, con gioco fluido, trame rapide e risultati incoraggianti, nelle ultime tre gare i rossoblù hanno rallentato il passo, conquistando appena due punti. Un pareggio contro la Vis Pesaro in trasferta, un altro tra le mura amiche del “Pietro Barbetti” contro il Pontedera e la sconfitta di Campobasso hanno leggermente frenato la corsa degli eugubini. Nulla di drammatico, i tredici punti in otto giornate restano un bottino più che discreto, ma la sensazione è che il Gubbio si sia un po’ smarrito rispetto a quell’identità di gioco che aveva fatto entusiasmare i tifosi nelle prime uscite stagionali.

Contro il Pontedera, in particolare, si è visto un passo indietro sul piano del gioco. La squadra ha faticato a trovare continuità, subendo per larghi tratti l’intensità degli avversari. Il pressing alto dei toscani ha messo in difficoltà la costruzione dal basso, impedendo ai centrocampisti di trovare le linee di passaggio e costringendo spesso la manovra ad affidarsi a lanci lunghi e a soluzioni estemporanee. Anche nei momenti più complessi, il gruppo di Di Carlo ha mostrato carattere e capacità di reazione.

Come lo stesso tecnico ha più volte sottolineato, “quando il Gubbio non riesce a imprimere il proprio ritmo, fatica a mostrare tutto il suo potenziale tecnico”. E proprio questo è stato il leitmotiv della gara contro il Pontedera: una squadra che si è accesa solo a tratti, ma che nella ripresa, soprattutto nei primi venticinque minuti del secondo tempo, ha rialzato il baricentro e ritrovato intensità, spingendo gli ospiti nella propria metà campo e trovando il gol del pareggio. Un segnale di vitalità che fa ben sperare in vista dei prossimi impegni, a cominciare dalla sfida contro l’Arezzo, capolista del girone.

Gol fatti e gol subiti: un Gubbio a due facce

Dopo otto giornate di campionato, i numeri del Gubbio raccontano una squadra solida dietro ma ancora troppo timida davanti. La formazione di Di Carlo ha subito soltanto sei reti, un dato che la pone come seconda miglior difesa del girone, alla pari con l’Arezzo. Meglio ha fatto solo l’Ascoli, che con un solo gol incassato si colloca tra le migliori retroguardie d’Europa. Un risultato che testimonia l’equilibrio tattico e la compattezza del blocco difensivo rossoblù.

La linea a tre, che in fase di non possesso diventa a cinque grazie al ripiegamento degli esterni, ha garantito solidità e protezione, rendendo difficile per gli avversari trovare spazi centrali. I centrali hanno mostrato concentrazione e sincronismo, mentre i laterali si sono distinti per disciplina e corsa. È evidente che la fase difensiva funzioni, frutto di un lavoro meticoloso e di meccanismi ormai consolidati, marchio di fabbrica del calcio di Di Carlo.

Diverso, invece, il discorso per il fronte offensivo. Con appena sette gol segnati in otto partite, il Gubbio mostra un volto decisamente meno brillante. Solo Rimini (5 gol), Torres (5), Guidonia (5) e Perugia (6) hanno fatto peggio. Un dato che preoccupa, soprattutto considerando il potenziale a disposizione del reparto avanzato. La Mantia, Tommasini e Spina, attaccanti di esperienza e qualità, non hanno ancora trovato la continuità sotto porta che ci si aspettava, pur muovendosi bene e creando diverse situazioni pericolose.

Il problema, dunque, non sembra tanto nella costruzione quanto nella finalizzazione. Il Gubbio arriva con discreta frequenza negli ultimi sedici metri, ma al momento di concludere manca la freddezza necessaria per chiudere le partite. Basti un dato: i rossoblù non hanno mai segnato più di un gol a partita. Una costanza difensiva che stride con la difficoltà a capitalizzare quanto costruito, e che rischia, nel lungo periodo, di pesare nella corsa alle posizioni di vertice.

Mister Di Carlo, tuttavia, non ha mai nascosto il suo ottimismo. Lavoro, equilibrio e fiducia: queste le parole chiave pronunciate più volte in settimana dal tecnico. In allenamento si lavora molto proprio sulla fase di rifinitura e sulla capacità di sfruttare le seconde palle e le situazioni da fermo, che in un campionato così equilibrato possono risultare decisive.

Nonostante le difficoltà offensive, il Gubbio resta una delle squadre più temute del girone. La sua identità tattica, basata su organizzazione, intensità e spirito di sacrificio, gli permette di restare competitivo anche nei momenti meno brillanti. E proprio questo equilibrio tra solidità difensiva e capacità di soffrire potrebbe rivelarsi l’arma vincente nelle prossime settimane.

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Lorenzo Farneti
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