15 Dec, 2025 - 12:02

Giubileo dei detenuti. Il Garante Caforio: "In Umbria servono interventi per chi è incompatibile medicalmente con il carcere"

Giubileo dei detenuti. Il Garante Caforio: "In Umbria servono interventi per chi è incompatibile medicalmente con il carcere"

Con il Giubileo dei Detenuti si chiude simbolicamente l'Anno Santo. Fortemente voluto da Papa Francesco che aprì la Porta Santa anche a Rebibbia e compì l'ultima visita ufficiale proprio in un carcere, a Regina Coeli per il Giovedì Santo, Papa Leone ha raccolto quell'eredità.

Ieri in Piazza San Pietro sono arrivati da tutto il mondo detenuti e loro familiari, operatori che lavorano in carcere e rappresentanti del Ministero della Giustizia, dell'Amministrazione e della Polizia Penitenziarie. La ricorrenza ha rappresentato l'occasione per fare il punto sulla situazione nelle carceri umbre. A fornire il quadro è stato con l'Ansa regionale il Garante dei diritti dei detenuti per l'Umbria, l'avvocato Giuseppe Caforio che ha invocato, nuovamente, l'adozione di misure urgenti per far fronte al sempre più alto numeri di detenuti che vivono dietro le sbarre ma sono afflitti da patologie incompatibili col regime carcerario.

La denuncia del Garante: "Occorre intervenire"

Il Garante ha affermato che "questi ultimi giorni sono stati importanti, significativi ed emblematicamente verranno ricordati per una serie di eventi come la visita del presidente della Repubblica a Rebibbia dove ha ribadito la gravità della situazione di alcune carceri".

Caforio sulla situazione nei quattro Istituti Penitenziari dell'Umbria (Perugia, Terni, Orvieto e Spoleto) ha parlato della presenza di "una quantità rilevante di persone con certificazione medica che dichiara inesorabilmente la loro incompatibilità col sistema ma rimangono seppelliti nelle strutture perché non ci sono soluzioni". E chiede interventi per "chi è incompatibile medicalmente con il carcere non può rimanere all'interno di esso, perché ciò costituisce da un lato un possibile reato e dall'altro un trattamento inumano" e pertanto contrario a quanto enuncia l'articolo 27 della Costituzione sulla finalità rieducativa delle pene.

Ad aggravare una situazione già incandescente dovuta al sovraffollamento da un lato e alla carenza di personale dall'altro, c'è una presenza in crescita di detenuti tossicodipendenti o con problemi di natura psichiatrica per i quali servirebbero invece strutture terapeutiche adeguate. L'altro punto che Caforio ha portato all'attenzione riguarda infine i detenuti "che non hanno pericolosità sociale e hanno già scontato buona parte della pena, ai quali è rimasta una pena residuale modesta" per i quali auspica un'amnistia.

Caforio: "Il sistema delle carceri in Italia sta implodendo"

Il problema, ha evidenziato, "è generalizzato" nelle carceri umbre dove permangono "problemi di sovraffollamento e di presenza abnorme di detenuti psichiatrici" soprattutto a Terni e Spoleto e, in parte, anche Perugia e Orvieto.

Nella sola giornata di venerdì 12 dicembre, ha ricordato il Garante, nelle carceri italiane si sono registarte cinque morti, di cui quattre dovute a suicidio e uno per gli effetti di un pestaggio subito mesi fa. "Domenica 14 la luce accesa da Papa Leone attraverso il Giubileo dei detenuti sul problemi di questo mondo ha invitato tutta la comunità italiana a riflettere sulla questione carceraria. La misura della civiltà di un paese si valuta attraverso alcuni parametri principali fra cui vi è certamente la sanità, l'istruzione ma anche il sistema carcerario. Il nostro è un sistema fallimentare che sta implodendo" ha evidenziato.

In Umbria, ha sottolineato, ancora grandi miglioramenti non ci sono stati e anche la costruzione dei nuovi padiglioni con 80 celle in più al carcere perugino di Capanne, non sarà risolutiva ha riferito. Le assunzioni, che comunque ci sono state, hanno mitigato solo in parte l'emergenza. "La situazione è tale che non consente di poter ipotizzare soluzioni di medio e lungo periodo e impone soluzioni immediate - ha detto Caforio -. Il malessere che si respira nelle carceri e in particolare, dove vi sono detenzioni di medio e lungo periodo, come per esempio Terni e Spoleto, non consentono di ulteriormente tergiversare".

Papa Leone: "Nessuno vada perduto, tutti siano salvati"

L'appello che Papa Prevost ha rivolto ieri durante l'omelia ha toccato nel cuore le problematiche con cui fanno i conti le carceri: "il sovraffollamento, l'impegno ancora insufficiente di garantire programmi educativi stabili di recupero e opportunità di lavoro".

"Ora sta nelle istituzioni tradurre questi appelli - ha dichiarato Caforio -, in fatti concreti e immediati che portino ad un decreto legge, perché mai come in questa situazione la decretazione di urgenza prevista dalla nostra Costituzione ha motivo di essere applicata".

AUTORE
foto autore
Sara Costanzi
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE