15 Jul, 2025 - 11:12

Gasolio non conforme, GdF sequestra 70mila litri di carburante in un deposito a Terni

Gasolio non conforme, GdF sequestra 70mila litri di carburante in un deposito a Terni

Un’indagine congiunta tra la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane ha portato alla luce un’ingente frode in commercio legata alla vendita di gasolio non conforme nella provincia di Siena. Cinque distributori stradali sono stati sottoposti a verifiche accurate da parte dei militari del Comando provinciale senese e dei funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Firenze. In due di questi impianti è stato rinvenuto carburante che non rispettava i parametri di sicurezza previsti dalla normativa, in particolare per quanto riguarda il punto di infiammabilità: un aspetto cruciale per la prevenzione del rischio di incendio.

L’operazione, condotta nell’ambito del protocollo d’intesa tra le due autorità, ha messo in evidenza una filiera irregolare che partiva da un deposito situato in provincia di Terni. Grazie al riscontro incrociato dei documenti commerciali, gli investigatori sono risaliti al punto di approvvigionamento e hanno scoperto un vasto stoccaggio di prodotto fuori norma.

Indagini della GdF sul gasolio e sequestro del carburante nel deposito di Terni

Il blitz nel deposito umbro è avvenuto nel gennaio 2025. I finanzieri hanno proceduto al sequestro di circa 70.000 litri di gasolio, una quantità tale da rappresentare un rischio serio per la sicurezza stradale e per i consumatori. Il provvedimento è stato convalidato dalla Procura della Repubblica di Terni, che ha avviato un’indagine a carico del legale rappresentante della società che gestisce il deposito. L’ipotesi di reato è quella di frode in commercio.

L’utilizzo di carburanti non conformi non solo altera le regole della concorrenza, danneggiando gli operatori onesti del settore, ma può compromettere il corretto funzionamento dei veicoli, oltre ad aumentare significativamente i rischi per l’incolumità pubblica. L’intervento ha dunque scongiurato la diffusione di un prodotto potenzialmente pericoloso, tutelando sia i consumatori che il mercato legale.

Regione Umbria e Guardia di Finanza: intesa per rafforzare i controlli

L’episodio si inserisce in un contesto più ampio di prevenzione e contrasto alle frodi economiche. Il 9 luglio 2025, la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti e il comandante regionale della Guardia di Finanza, generale Francesco Mazzotta, hanno firmato un nuovo protocollo d’intesa per intensificare i controlli sull’utilizzo delle risorse pubbliche, in particolare quelle legate al PNRR e ai fondi strutturali europei.

La firma di questo Protocollo d’intesa rappresenta un passo importante per rafforzare la collaborazione tra le due istituzioni al fine di garantire legalità e trasparenza nell’utilizzo delle risorse finanziarie erogate, affinché non un solo euro possa andare disperso”, ha dichiarato la presidente Proietti.

Il generale Mazzotta ha sottolineato l’importanza della prevenzione: “Il flusso informativo costante che, grazie a questo protocollo, porremo in essere con gli uffici regionali ci mette in condizione in primo luogo di cercare di prevenire l'evento illecito”.

Formazione, monitoraggio e trasparenza: i pilastri dell’accordo

L’intesa, della durata triennale, si propone di rafforzare le azioni contro frodi, corruzione e conflitti di interesse, promuovendo una gestione trasparente e rigorosa dei fondi pubblici. Tra i punti centrali del protocollo, anche l’impegno della Regione Umbria a condividere con la Guardia di Finanza dati e analisi utili per individuare possibili anomalie. Il Comando regionale, a sua volta, utilizzerà tali informazioni per orientare le proprie indagini e comunicare eventuali irregolarità rilevate.

Non solo repressione, ma anche prevenzione attraverso la formazione: il protocollo prevede infatti la possibilità di organizzare corsi di aggiornamento presso la Scuola umbra di amministrazione pubblica, rivolti al personale regionale, per rafforzare le competenze nella valutazione dei rischi e nel monitoraggio delle spese.

In un contesto dove le risorse pubbliche giocano un ruolo decisivo per il rilancio dei territori, episodi come quello del gasolio non conforme rappresentano un serio campanello d’allarme. Ma al tempo stesso evidenziano l’efficacia di una rete di controlli sempre più capillare, dove la collaborazione tra istituzioni diventa lo strumento chiave per difendere la legalità.

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Giorgia Sdei
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