Il costo dei carburanti continua a crescere e, in risposta all’aumento dei prezzi, la Guardia di Finanza dell’Umbria ha intensificato i controlli sulle stazioni di servizio. L’obiettivo era individuare eventuali irregolarità nella comunicazione e nell’esposizione delle tariffe, garantendo trasparenza ai consumatori. I risultati delle verifiche, condotte nel corso dell’ultimo anno, parlano chiaro: su 288 distributori controllati, ben 43 sono risultati fuorilegge in Umbria.
In particolare in provincia di Perugia sono stati passati al setaccio 262 impianti. 34 i gestori sanzionati per mancata comunicazione o esposizione scorretta dei prezzi. A Terni, invece, su 26 distributori ispezionati 9 sono stati trovati non conformi. Ovvero un terzo del totale. Le violazioni si concentrano in diverse località tra cui Perugia, Foligno, Spoleto, Gubbio, Narni e Terni, con un impatto significativo sulla concorrenza e sulla trasparenza nel mercato del carburante.
Rincari e polemiche: il peso del caro carburante
L’analisi dei prezzi della benzina mette in evidenza una situazione a dir poco preoccupante. Secondo i dati aggiornati a gennaio 2025, il prezzo medio della benzina in Umbria si aggira intorno a 1,804 euro al litro, mentre il gasolio sfiora 1,709 euro. In alcuni casi, però, la benzina ha superato la soglia psicologica dei 2 euro al litro, scatenando proteste da parte di associazioni di consumatori e automobilisti.
Giulio Guglielmi, presidente di Figisc Umbria, ha sottolineato nei primi mesi del 2025 che l’aumento dei prezzi dei carburanti rappresenta un peso per tutti, come riporta il Corriere dell’Umbria nell’articolo di Catia Turrioni. Inclusi i gestori delle stazioni di servizio, i cui margini di guadagno non hanno subito variazioni nonostante il rincaro alla pompa. Secondo Assoutenti il 58,7% del prezzo finale della benzina è costituito da tasse, mentre per il gasolio la quota fiscale raggiunge il 54,5%. Questa situazione sta avendo un impatto significativo sui bilanci delle famiglie e sui costi di trasporto per imprese e pendolari.
Distributori fuorilegge in Umbria: nuovi controlli in arrivo
Le verifiche della Guardia di Finanza sui distributori fuorilegge in Umbria evidenziano come molte delle infrazioni riguardino l’omessa esposizione dei prezzi. Oppure la mancata comunicazione delle tariffe al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Cinque gli impianti della provincia di Terni multati proprio per quest’ultima violazione. Nonostante i controlli non abbiano evidenziato anomalie nelle quantità di carburante erogate, la mancata trasparenza sui prezzi solleva però dubbi sulla correttezza di alcuni operatori.
La stretta sulle irregolarità non si fermerà qui, questo è certo. Il piano nazionale prevede un rafforzamento della vigilanza anche nei prossimi mesi, con ispezioni più capillari lungo l’intera filiera petrolifera, dai depositi di stoccaggio ai distributori. L’Unione Nazionale Consumatori ha calcolato che, dall’inizio del 2025, il prezzo della benzina self è aumentato del 2,1%, mentre quello del gasolio è cresciuto del 2,2%, con un costo aggiuntivo di circa 1,82 euro per un pieno da 50 litri.
Effetti a cascata e reazioni
L’aumento dei prezzi dei carburanti non si limita a incidere sulle spese di automobilisti e aziende di trasporto, ma ha un impatto più ampio sull’inflazione e sul costo dei beni di consumo. Il Codacons, nei primi mesi del 2025, ha evidenziato come l’aumento del prezzo della benzina abbia avuto un impatto sull’intera filiera produttiva, determinando un incremento dei costi di trasporto e, di conseguenza, una crescita dei prezzi al dettaglio.
Mentre la Guardia di Finanza prosegue con le sue operazioni di controllo, il dibattito sull’effettiva composizione del prezzo del carburante e sulle possibili misure di contenimento rimane aperto. Le associazioni dei consumatori chiedono interventi immediati per contrastare le speculazioni e garantire maggiore trasparenza nel settore. Intanto, gli automobilisti continuano a fare i conti con il caro benzina e con distributori non sempre trasparenti.