Nuovo episodio di violenza a Gubbio venerdì sera. Due giovani, probabilmente alterati dall’alcool, sono venuti alle mani in pieno centro storico procurandosi varie lesioni. Alcuni passanti hanno allertato le forze dell’ordine subito accorse per sedare la rissa. I due giovani, una volta identificati, sono stati trasportati all’Ospedale di Branca dove i sanitari hanno rilevato ferite ed escoriazioni di poco conto.

Rimane in ogni caso l’allarme in relazione al verificarsi di fatti del genere specie con l’avvicinarsi della Festa dei Ceri che molti, specie turisti, interpretano come un “liberi tutti”, cioè una licenza di commettere atti che a casa loro non si sognerebbero mai di mettere in atto.

Forze dell’ordine insufficienti ad affrontare la crisi sicurezza a Gubbio

Salta in ogni caso all’attenzione dei cittadini la situazione dell’ordine pubblico che in un piccolo centro come Gubbio non dovrebbe destare preoccupazioni ma che invece ha le dimensioni e la carica di pericolosità di una metropoli.

Come abbiamo rilevato già qualche giorno fa, esistono a Gubbio alcune vaste aree completamente fuori dal controllo delle Forze dell’Ordine, come i due parcheggi coperti di San Benedetto e di San Pietro del tutto abbandonati e in uno stato di manutenzione agghiacciante, degno di un film horror. L’attuale amministrazione in dieci anni non è stata in grado di risolvere il problema, innanzitutto recuperando i due contenitori che non hanno mai visto compimento ma un continuo e inesorabile degrado.

Questo fa sì che al loro interno trovino rifugio soggetti non meglio identificati dediti ad attività illegali, in primis lo spaccio di sostanze stupefacenti. Lo denunciano gli abitanti dei quartieri interessati che mettono in evidenza un insolito e innaturale via vai intorno ai due parcheggi.

Se la nuova amministrazione comunale che uscirà dalle urne alle elezioni comunali del giugno prossimo non prenderà misure decisive e severe per risolvere il problema dell’ordine pubblico a Gubbio, la situazione potrebbe diventare cronica, cosa che gli abitanti di Gubbio non vogliono che avvenga.

Allargare la gestione della sicurezza anche a istituti di vigilanza privati.

È evidente che le Forze dell’Ordine a Gubbio sono assolutamente insufficienti ad affrontare l’emergenza sicurezza che va acutizzandosi progressivamente. Per prima cosa sarà necessario istituire a Gubbio un comando della Polizia di Stato unitamente a quello della Polizia Stradale che vadano a rafforzare l’organico della Polizia Locale e dei Carabinieri.

Oltre a questo sarebbe auspicabile una soluzione simile a quella adottata dal Sindaco Bandecchi per il comune di Terni: incaricare un istituto di vigilanza privato di presidiare durante la notte il territorio comunale. È proprio di questi giorni la brillante azione della Securpool a Terni che ha intercettato un traffico di stupefacenti all’interno di un capannone abbandonato.

È evidente che le attività economiche prosperano in un clima di sicurezza per tutti, clienti e imprenditori, senza dimenticare i turisti ai quali deve essere offerta sicurezza a 360 gradi.

C’è poi il capitolo telecamere che la giunta uscente ha timidamente intrapreso proprio in questi giorni di fine mandato, installandone sei lungo il percorso della Corsa dei Ceri. Una misura che si è rivelata assolutamente inutile e che non ha evitato l’irruzione ladresca dello scorso 15 aprile all’interno di una nota tabaccheria di Corso Garibaldi in pieno centro. Già perché le telecamere pubbliche non erano ancora attive e i ladri per il momento l’hanno fatta franca, portandosi via un bottino di trentamila euro.

Ampliare il numero di telecamere sul territorio: l’esempio della Smart City a Foligno

Sei telecamere sono ben poca cosa in un’area vasta come quella del Comune di Gubbio che è il settimo comune d’Italia per estensione e che conta molte frazioni al suo interno alcune delle quali non raggiungono i cinquanta residenti. È un problema che va affrontato in maniera estesa con soluzioni del tipo Smart City già avviata ad esempio a Foligno in alcune vie della città e che deve passare per la digitalizzazione dell’intero territorio.

Non ce la sentiamo neanche di escludere l’uso dei droni dotati di telecamere intelligenti proprio per la vastità del territorio da controllare.

Il mondo all’esterno di Gubbio sta adottando progressivamente misure serie in ordine alla gestione della sicurezza ma la nostra città sembra testardamente ferma a un secolo fa.