A Foligno, tra le vie del centro storico, si nascondeva un’attività illecita portata avanti in modo sistematico. Una 61enne italiana, già condannata per una serie di reati gravi, è finita in carcere dopo che la Polizia di Stato ha scoperto una rete di spaccio di stupefacenti gestita dalla stessa all’interno della propria abitazione. La vicenda, culminata nell’arresto disposto dal Magistrato di Sorveglianza di Spoleto, mette in luce l’importanza dei controlli sulle misure alternative e la determinazione delle forze dell’ordine nel contrasto al traffico di droga nel territorio folignate.
La donna stava usufruendo dell’affidamento in prova ai servizi sociali, una misura concessa a chi, avendo già ricevuto una condanna definitiva, può scontare una parte della pena al di fuori del carcere, a condizione di rispettare specifiche prescrizioni. Nel suo caso, il beneficio le era stato accordato affinché potesse scontare la parte residua di una precedente condanna legata a reati come, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, associazione a delinquere, truffa e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Le regole erano chiare: evitare qualsiasi contatto con il mondo della criminalità, non commettere nuovi reati e non detenere, né assumere, droga. Ma quanto emerso dalle verifiche della Polizia racconta una realtà ben diversa da quella prevista dalla misura alternativa.
Secondo quanto accertato dagli investigatori, la donna aveva organizzato un’attività di spaccio stabile nel cuore di Foligno. L'abitazione, dove avrebbe dovuto condurre una vita improntata al rispetto delle prescrizioni, era invece diventata un punto di riferimento per numerosi acquirenti alla ricerca di cocaina e hashish.
Gli agenti del Commissariato, dopo settimane di osservazioni, appostamenti e raccolta di informazioni, hanno documentato un via vai frequente di persone che raggiungevano l’appartamento per acquistare stupefacenti. Le cessioni erano regolari, quotidiane, e svolte con modalità che non lasciavano dubbi sulla natura dell’attività gestita dalla donna.
Le prove raccolte hanno confermato una condotta incompatibile con l’affidamento in prova ai servizi sociali, poiché la donna non solo aveva violato l’obbligo di non detenere sostanze stupefacenti, ma aveva anche organizzato una vera e propria rete di spaccio strutturata.
Una volta ricostruita la dinamica dell’attività illecita, il Commissariato di Foligno ha trasmesso gli atti al Magistrato di Sorveglianza di Spoleto, che ha valutato la situazione e disposto la revoca del beneficio. Le violazioni contestate non erano occasionali né marginali: secondo quanto emerso, la donna aveva dimostrato una continuità nell’attività di spaccio che rendeva impossibile mantenere la misura alternativa.
Revocato l’affidamento, è stato emesso un ordine di carcerazione immediato. Gli agenti della Polizia hanno quindi arrestato la donna e l’hanno trasferita presso la casa circondariale di Perugia-Capanne, dove dovrà scontare per intero la pena residua, rimasta sospesa durante la concessione della misura esterna.
La vicenda della 61enne arrestata dopo la revoca dell’affidamento in prova non rappresenta un caso isolato nel panorama criminale folignate. Nel centro storico, infatti, la Polizia di Stato continua a fronteggiare episodi di spaccio che confermano la persistenza di un fenomeno radicato e diffuso. Solo pochi giorni prima dell’arresto avvenuto nell’abitazione della donna, gli agenti del Commissariato di Foligno erano intervenuti in un’altra area sensibile della città, Piazza del Grano, dove hanno bloccato un’attività di cessione di stupefacenti gestita da due persone già note alle forze dell’ordine: una donna e un uomo di 33 anni originario dell’Egitto.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i due avevano trasformato la piazza in un punto di riferimento per il rifornimento di cocaina e hashish, attirando numerosi clienti che si muovevano con discrezione tra i vicoli del centro. Gli agenti, dopo aver monitorato i movimenti sospetti e raccolto elementi utili, sono intervenuti con un’operazione mirata che ha permesso di fermare entrambi gli spacciatori. Le successive perquisizioni hanno portato al sequestro di oltre 70 grammi di cocaina, 5 grammi di hashish, diversi bilancini di precisione, materiale per il confezionamento delle dosi e circa 1.300 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio. Anche in questo caso, la prontezza della Polizia ha impedito che una porzione del centro storico continuasse a essere utilizzata come base per il traffico di droga. I due, accusati di concorso nella detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, sono stati associati in carcere immediatamente dopo il fermo.