Assolti dalle accuse di corruzione in atti giudiziari e falso perchè il fatto non sussiste. Si è pronunciato così il Tribunale di Firenze al termine del lungo processo di primo grado nei confronti dell'ex presidente del tribunale fallimentare di Perugia, il giudice Umberto Rana e gli altri coimputati, commercialisti e professionisti.
Arriva, quindi, un'altra sentenza che smentisce un'accusa di corruzione. Sono stati assolti, perché il fatto non sussiste, l’ex presidente della sezione fallimentare del tribunale civile di Perugia, Umberto Rana ma anche gli altri 6 coimputati: Patrizio Caponeri, Andrea Ceccarelli, Roberto De Bernardis, Andrea Pedetta, Corrado Maggesi e Francesco Mitridate.
Il giudice Umberto Rana, prima dell'inchiesta per corruzione, emersa nel 2019, era diventato noto alle cronache come il "giudice eroe": ferito a coltellate da un uomo, essendo intervenuto in difesa di una collega, la giudice Francesca Altrui.
Il pronunciamento, quindi, ha confermato l'estraneità ai fatti contestati dalla procura di Firenze: all'ex giudice era contestata l’ipotesi di corruzione Per l’accusa, il giudice Rana avrebbe ricevuto utilità in cambio di consulenze agli “amici“.
Per gli altri, invece, l’accusa - poi riqualificata - era di falso dichiarativo perché avrebbero attestato falsamente l'insussistenza di cause di incompatibilità, in particolare dichiarando di non avere rapporti di assidua frequentazione con il giudice.
Il pm aveva chiesto la condanna a tre anni e tre mesi per Rana, un mese di meno per Caponeri (difeso dall’avvocato Alessandro Cannevale), un anno per Ceccarelli, e assoluzione per tutti gli altri. Alla fine, invece, tutti sono stati assolti dalle relative accuse.
Soddisfazione unanime degli avvocati difensori degli imputati. “Finito un processo che non doveva nemmeno iniziare. Il tribunale di Firenze ha riconosciuto la mancanza di fondamento delle imputazioni a carico del giudice Rana, un giudice onesto, trasparente e aperto al confronto nella sua funzione e degli altri imputati - Francesco Maresca che, insieme alla collega Serena Perna, assisteva Umberto Rana - Esprimo grande soddisfazione per l’assoluzione ma soprattutto per aver chiarito come, quanto rappresentato, fosse originato su impulso di soggetti che alla fine evidentemente non hanno raccontato la verità dei fatti”.
“Con questa sentenza si restituisce dignità al mio assistito che ha sempre agito correttamente - si è espresso così l’avvocato Francesco Crisi, che assisteva Roberto De Bernardis - Purtroppo il cammino è stato lungo ma alla fine è stata ristabilita, come giusto, la verità dei fatti ed è stato chiarito che il curatore non può essere considerato pubblico ufficiale”.
“Esprimo apprezzamento - le parole, invece, dell’avvocato Francesco Falcinelli che assisteva Andrea Pedetta - per la decisione del tribunale che ha assolto il mio assistito da tutti i reati con la formula più ampia prevista dall’ordinamento processuale. Così è stata ribadita la totale infondatezza delle contestazioni rimproverate al dottor Pedetta il quale è professionista integerrimo che vede finalmente riconosciuta la totale correttezza del proprio operato come da sempre sostenuto sin dai primi momenti dell’indagine”.