Un altro 25 aprile è passato e, come ogni anno, ha portato con sé i soliti e necessari processi di ricordo e memoria. E, come al solito, ha portato pezzi di Paese a dividersi o – peggio – scontrarsi. È in questo clima di alta tensione e di dibattito pubblico che Michele Fioroni, assessore della Regione Umbria, è intervenuto su Instagram nel giorno della Festa della Liberazione.

Lo ha fatto, oltre che ricordando l’azione degli italiani e delle italiane – e pure degli umbri e delle umbre – che hanno lottato per la libertà di tutte e tutti, anche condannando quanto avvenuto a Torino nei giorni scorsi. Dove si sono verificati scontri tra forze dell’ordine e manifestanti pro-Palestina durante un convegno di addetti scientifici e spaziali che vedeva la partecipazione di membri del governo.

La condanna di Fioroni sulle scritte di Torino

Nel suo intervento su Instagram, l’assessore dell’Umbria Michele Fioroni ha sottolineato la necessità di ricordare le tragedie passate per evitare che si ripetano nel presente: “Non possiamo unirci in una condanna di sdegno verso coloro che protestano con cartelli che scrivono ‘fuori i sionisti dall’Università’”.

Poi ha aggiunto: “È importante ricordarci da cosa l’Italia fu liberata. Ricordiamoci l’ignominia e l’orrore delle leggi razziali quando molti studenti furono costretti a lasciare le scuole e l’Università. Non vogliamo rivedere quel momento e quelle situazioni e dobbiamo unirci a sostegno delle forze dell’ordine che ogni giorno continuano a custodire e a difendere questa libertà. Perché ricordiamoci anche che il sangue è sangue e ha lo stesso colore. Anche quello dei vinti.”

Cosa è successo: a Torino le scritte ‘Fuori i sionisti dall’università’

A Torino, sono apparse delle scritte che evidenziano una intolleranza che è termometro di un momento storico di grosse tenzioni. La tensione è culminata in scontri fisici davanti al Castello del Valentino, con un bilancio di sette poliziotti contusi e alcuni studenti feriti.

Il gruppo di manifestanti, composto da varie associazioni e collettivi, ha protestato contro la presenza israeliana nelle università e ha chiesto una posizione più critica dell’Italia nei confronti di Israele, criticando la gestione del conflitto con il popolo palestinese e curdo.

Meloni: “un attacco Inaccettabile”

Gli accaduti hanno invocato le dichiarazioni dei massimi vertici dello Stato. Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri, ha descritto l’attacco ai convegni e alle forze dell’ordine come “inaccettabile”. La Premier ha poi affermato che l’azione dei manifestanti mina la sicurezza e la libertà dei cittadini definendo quanto accaduto come: “L’ennesimo e inaccettabile attacco da parte di centri sociali e collettivi. Condanniamo con fermezza quanto accaduto, lo Stato è accanto di chi difende la libertà e la sicurezza di tutti i cittadini“.

La solidarietà del vicepremier Tajani

In risposta agli eventi, anche il vicepremier Antonio Tajani ha espresso solidarietà alle forze dell’ordine, sottolineando l’importanza del diritto alla manifestazione pacifica: “La scienza non è legata alla politica quindi ognuno ha diritto a manifestare. Io esprimo però anche solidarietà alle forze dell’ordine perché si può manifestare a favore di chiunque o contro chiunque purché si rispettino sempre le regole. Insultare carabinieri, poliziotti, finanzieri, offenderli e sputargli in faccia è inaccettabile“.

Lollobrigida: “Squadracce”

È intervenuto a commentare anche Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, che è stato l’esponente del governo ad usare le parole più dure e nette in termini di condanna. Il ministro, infatti, ha condannato la presenza di “squadracce organizzate” che tentano di impedire convegni e discussioni libere. Poi ha aggiunto: “Ci tocca invece vedere squadracce organizzate che tentano di impedire un convegno che parla al mondo attraverso i suoi addetti per le politiche estere, la scienza, che non è legata a una ideologia, a un posizionamento politico ma è nell’interesse dell’umanità”.