In Umbria, i frutti della politica della Lega vengono descritti come tangibili e promettenti, soprattutto per la città di Terni, perché sembra che le entrate siano raddoppiate per i comuni con i canoni idrici. A un anno dall’approvazione della nuova legge sui canoni idrici, i Comuni che ospitano impianti di derivazione stanno vedendo raddoppiare le loro entrate. Ciò è avvenuto grazie a un emendamento proposto dal consigliere Daniele Carissimi e supportato dalla seconda Commissione, presieduta da Valerio Mancini.

Lega, entrate canoni idrici aumentate del 50%

Secondo quanto dichiarato da Carissimi, la Regione Umbria ha adottato una delibera che ricalcola gli importi derivanti dai canoni di concessione per gli interventi a favore dei Comuni interessati dagli impianti di grandi derivazioni. Questo significa che Terni, in particolare, riceverà una ricaduta periodica di circa 2.471.470 euro all’anno. Questo rappresenta il 50% in più rispetto agli anni precedenti, garantendo stabilità e continuità nei finanziamenti per progetti di sviluppo territoriale.

Le modifiche alla legge hanno portato a un aumento sostanziale degli stanziamenti per settori chiave come l’assetto del territorio, l’edilizia abitativa, la viabilità, le infrastrutture stradali, le politiche giovanili, lo sport, il tempo libero e il turismo. In totale, si prevede un finanziamento di circa 3.700.000 euro per i Comuni interessati.

Ma le novità non si fermano qui. Grazie agli emendamenti proposti dalla Lega, una parte dei fondi verrà destinata alla tutela delle acque e al ripristino ambientale dei corpi idrici regionali.

Mancini, capogruppo della Lega Umbria e presidente della seconda Commissione, ha sottolineato l’importanza di questa modifica legislativa. “Il patrimonio idrico è di tutti gli umbri“, ha sottolineato Mancini, enfatizzando l’importanza di ridistribuire le risorse in modo equo e di garantire certezze finanziarie agli amministratori locali.

Carissimi, il commento sulla legge per le comunità energetiche

Una grande soddisfazione e il coronamento di un percorso lungo e impegnativo“: così il consigliere regionale della Lega, Daniele Carissimi, ha accolto l’approvazione all’unanimità in Assemblea legislativa della proposta di legge sulla promozione e sostegno delle comunità energetiche rinnovabili e dell’autoconsumo collettivo di energia rinnovabile.

Questa proposta, considerata un risultato fondamentale del mandato politico di Carissimi, è stata frutto di più di due anni di lavoro e di negoziati. Il sostegno unanime ricevuto in Assemblea rappresenta il traguardo di un impegno costante e condiviso da tutto il gruppo Lega. Il gruppo è composto da Valerio Mancini (presidente della seconda Commissione), Eugenio Rondini, Manuela Puletti, Paola Fioroni e Marco Castellari.

I rincari di luce e gas degli ultimi anni hanno messo in ginocchio le famiglie“, ha sostenuto Carissimi, sottolineando l’importanza di contrastare la povertà energetica che affligge milioni di persone in Europa, compreso il 16% della popolazione italiana.

La legge approvata si propone di promuovere politiche energetiche volte a contrastare la povertà. Oltre a questo, ha anche l’obiettivo di favorire la transizione verso un’economia più sostenibile e ridurre la dipendenza energetica da altri Paesi. Tra le misure previste, vi è la possibilità per cittadini, imprese ed enti di associarsi volontariamente in comunità energetiche o in gruppi di autoconsumo collettivo. In questo modo si potrà produrre localmente energia rinnovabile per il proprio fabbisogno, condividendola tra gli associati.

Carissimi ha sottolineato che i gruppi di autoconsumo collettivo rappresentano uno strumento di solidarietà sociale e di contrasto alla povertà energetica. Infatti, possono ridurre i costi energetici sostenuti dai cittadini, soprattutto quelli appartenenti a fasce sociali più deboli.

Per l’attuazione della legge, è stata autorizzata una spesa di 110 mila euro per gli anni 2024, 2025 e 2026. “Con l’approvazione di questa legge, prima ancora di fare nascere comunità energetiche, facciamo nascere comunità, perché nessuna comunità dell’energia può esistere senza che alle sue spalle vi sia terreno fertile per costruire comunità coese e unite”, ha commentato Carissimi.