Una giornata piena, fatta di bandiere, musica e parole che contano. Perugia ha celebrato il 2 giugno con cerimonie ufficiali, premi ai cittadini, cori scolastici e un concerto serale in cattedrale. In mezzo, tanti volti: quelli delle istituzioni, dei ragazzi che ricevono la Costituzione, di chi ha dedicato la vita agli altri e di chi ha ricordato quanto valga la pace. Ecco com'è andata, ora per ora.
La mattina del 2 giugno a Perugia è cominciata presto, con la città che si è svegliata tra tricolori alle finestre e suoni d’orchestra. Alle 9:30, all'Ara Pacis, si è tenuta la cerimonia di apertura con il picchetto interforze e i gonfaloni istituzionali schierati per rendere omaggio ai caduti. L’alzabandiera ha dato il via alla giornata, accompagnata dall’Inno di Mameli e dall’Inno Europeo eseguiti da un coro di voci bianche e giovanili del Conservatorio Morlacchi e dell’Università di Perugia. In prima fila il prefetto Francesco Zito, la presidente dell’Assemblea legislativa Sara Bistocchi, il presidente della Provincia Massimiliano Presciutti e la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi.
Subito dopo, nel salone della Prefettura, sono state consegnate 17 onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana a cittadini perugini che si sono distinti in ambito sociale, professionale o culturale. Ad accompagnare il momento, un quartetto d’archi formato da studenti del Liceo Mariotti. Applausi, strette di mano e qualche occhiata emozionata tra i presenti.
Successivamente, in occasione del 2 giugno, la Cattedrale di San Lorenzo ha ospitato uno dei momenti più suggestivi: il concerto della rassegna “Musica dal Mondo”, giunta alla sua ventiseiesima edizione. Sul palco il coro I Cantori di Perugia, la Corale Polifonica di Ponte Valleceppi, il Coro del Teatro San Carlo di Foligno e altri gruppi ospiti. Insieme hanno eseguito “The Armed Man – A Mass for Peace” di Karl Jenkins, una composizione che invita alla riflessione nei tempi difficili. Tra il pubblico, tante famiglie, studenti e qualche turista sorpreso dall’intensità dell’evento.
Tra i 17 premiati, spiccano Franco Chianelli e Luciana Cardinale, volti noti in città per aver fondato il Comitato per la Vita “Daniele Chianelli”. Da Commendatori a Grande Ufficiale: un riconoscimento per oltre trent’anni di impegno nel volontariato sanitario. Non sono mancati anche imprenditori, docenti, operatori del terzo settore. Gente che lavora, spesso lontano dai riflettori, e che ieri ha ricevuto un “grazie” ufficiale davanti a una sala piena.
Dalla cerimonia all’Ara Pacis al concerto serale, le scuole e le associazioni hanno avuto un ruolo centrale. I cori giovanili del Conservatorio e dell’Università hanno emozionato sin dal mattino, mentre il Liceo Mariotti ha messo a disposizione i suoi musicisti per la cerimonia in Prefettura. Una partecipazione che non è passata inosservata, segno che la Repubblica, almeno a Perugia, si costruisce anche con le voci e i gesti dei più giovani.
Nel pomeriggio, a Palazzo dei Priori, la Sala dei Notari ha ospitato un incontro con i neo-diciottenni perugini. A ognuno di loro è stata donata una copia della Costituzione. Un gesto semplice, ma denso di significato, che negli anni è diventato una piccola tradizione cittadina. Qualche selfie, qualche stretta di mano, e lo sguardo un po’ stupito di chi capisce che sta entrando ufficialmente nella vita adulta.
Tra i messaggi più forti della giornata, quello della presidente della Regione Umbria Stefania Proietti. Il 2 giugno, ha scritto, “ci unisce nella memoria e nella responsabilità”. Ha ricordato il voto del 1946 come una scelta di libertà e di partecipazione, parlando anche della necessità di difendere la pace, “oggi più che mai”. Nessun riferimento diretto ai conflitti in corso, ma un richiamo esplicito al ripudio della guerra sancito dalla Costituzione.
A chiudere idealmente la giornata, le parole del rettore dell’Università di Perugia Maurizio Oliviero: “La Costituzione diventa realtà con l’impegno di ciascuno di noi”. Un invito ai giovani universitari a non dare per scontati i diritti conquistati. E a Perugia, il 2 giugno, questa responsabilità si è respirata ovunque: tra le note, nei discorsi e nei volti della gente in piazza.