L’emendamento Puletti continua a creare dissapori in giunta regionale. Stavolta è la consigliera Simona Meloni, capogruppo del PD, a chiedere chiarezza. L’emendamento della discordia a firma della consigliera regionale Manuela Puletti era arrivato a dicembre 2023, liberalizzando il transito dei mezzi a motore su sentieri e mulattiere ove non espressamente vietato. Come evidenziato anche dal CAI – Club Alpino Italiano, l’unico presidio a difesa dei sentieri è la cartellonistica, per la quale la Regione Umbria ha stanziato 10mila euro in totale, una cifra che da più parti è ritenuta irrisoria. Ora Meloni chiede conto proprio in merito alla segnaletica.

Meloni chiede di rendere noti numero e costi delle tabelle installate sui sentieri

Simona Meloni ha presentato in giunta regionale un’interrogazione per “conoscere lo stato di attuazione dell’emendamento approvato al bilancio 2024 – 2026 e che tanto ha fatto discutere“. Nello specifico Meloni ha chiesto di conoscere “quante tabelle che vietano il transito sui sentieri, secondo l’emendamento Puletti, sono state installate e qual è l’ammontare del costo sostenuto, di fronte ad una previsione di spesa di 10 mila euro per il triennio 2024 – 2026“.

L’emendamento – prosegue Meloni in una nota – andava a modificare il Testo unico regionale per le foreste, prevedendo il divieto di transito di mezzi a motore sui sentieri solo in presenza di specifiche tabelle alle quali dovrebbe provvedere l’ente competente per territorio, sulla base delle indicazioni delle amministrazioni comunali. Nello specifico sarà dunque Afor, l’Agenzia forestale regionale, a provvedere“.

Meloni: “Emendamento Puletti stride con la vocazione turistica dell’Umbria”

Meloni ha evidenziato come l’emendamento Puletti rappresenti un ostacolo al turismo in Umbria, dove molti sono coloro che si dedicano a escursioni e cammini. “Il provvedimento si intreccia e stride con la vocazione dell’Umbria in relazione al turismo lento” ha rimarcato.

 “Nel corso dell’ultima edizione della Borsa internazionale del turismo di Milano – prosegue la nota di Meloni – l’Umbria ha presentato un progetto sui ‘Cammini aperti’ di cui è Regione capofila insieme a Emilia Romagna, Marche e Abruzzo. Scopo dell’iniziativa era sostenere e incentivare il turismo sostenibile, in forte ascesa. Tale progetto appare però in contrasto con l’emendamento approvato in Consiglio regionale che consente di trasformare i sentieri dell’Umbria in strade percorribili. Dal nostro punto di vista, come minoranza, avevamo chiesto di riaprire un tavolo con le amministrazioni comunali e le associazioni per rivedere la normativa – ha affermato ancora la capogruppo . La mozione presentata a febbraio 2024 non è ancora stata discussa e a farne le spese rischia di essere l’Umbria, il suo ambiente e la sua immagine“.

Emendamento Puletti: in tanti si oppongono

L’emendamento Puletti da dicembre scorso a oggi è stato l’oggetto di numerose opposizioni che si sono fatte sentire in più sedi. Prima c’era stata la manifestazione del 3 febbraio a Perugia, quando le associazioni ambientaliste ed escursionistiche, con fischietti, zaini e scarponi ai piedi, erano scese in piazza. Puletti era intervenuta, dicendosi aperta al dialogo, ma era finita per dover essere scortata dalle Forze dell’Ordine per poterne uscire.

Ad aprile, era arrivata la raccolta firme promossa da Movimento 5 Stelle che nel giro di poco aveva ricevuto moltissime adesioni. A maggio, ad Assisi, il CAI aveva organizzato un partecipatissimo flash mob, per chiedere rispetto per i propri volontari. Poi, sempre a maggio, era partito il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) da parte di Legambiente Umbria e Riserva del Monte Peglia che invocavano un intervento da parte delle istituzioni.

A giugno i comuni dell’Umbria sono corsi ai ripari. Il primo è stato Gualdo Tadino, che ha adottato il regolamento che vieta l’accesso indiscriminato dei mezzi a motore su pascoli e sentieri. Poco dopo, anche Narni aveva adottato un regolamento analogo per tutelare i sentieri boschivi dai veicoli. E come ha sottolineato Thomas De Luca, coordinatore regionale del M5S, sono numerosi – almeno venti – i comuni del cuore verde d’Italia che stanno seguendo l’esempio di Gualdo Tadino e Narni.