30 Apr, 2025 - 11:30

Disabilità, la Regione Umbria apre a un percorso di co-progettazione per le nuove linee guida

Disabilità, la Regione Umbria apre a un percorso di co-progettazione per le nuove linee guida

La Regione ha aperto il confronto sulla definizione delle nuove linee guida in materia di disabilità connesse alla sperimentazione per il 'Piano di Vita Individuale' in Umbria. Lunedì si è tenuto l'incontro preliminare che ha coinvolto i rappresentanti di Inps, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni che si occupano di disabilità, per avviare la concertazione. Viene così ufficialmente inaugurato un percorso di co-progettazione per l’attuazione del Decreto legislativo 62 del 2024 sulla "Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole, della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato".

All'incontro a Palazzo Donini hanno preso parte la presidente della Regione Stefania Proietti, la direttrice Salute e Welfare Daniela Donetti e la dirigente Programmazione della rete dei servizi sociali e integrazione socio-sanitaria, Valentina Battiston. Sono intervenuti inoltre il dirigente INPS Stefano Lo Re, Gianni Fiorucci della segreteria regionale della Cgil, Riccardo Marcelli, segretario regionale della Cisl, Marcello Barni, responsabile del patronato INAS Umbria e Dario Bruschi, segretario regionale della FNP Cisl Umbria, con la Uil che ha aderito alle finalità dell’incontro a distanza. Le associazioni di volontariato hanno poi proseguito il confronto nel pomeriggio al Broletto.

Il 'Progetto di Vita Individuale'

L'obiettivo del confronto è quello di arrivare in tempi brevi alla definizione di un Piano Socio Sanitario Territoriale, uno strumento intorno al quale sono state accolte le varie osservazioni relative al 'Progetto di Vita Individuale' sul quale si è concentrata anche la 'Carta di Solfagnano' approvata al termine del G7 Inclusione e Disabilità che si è tenuto in Umbria lo scorso anno. 

Il 'Progetto di Vita Individuale' riveste un ruolo di primaria importanza per le persone con disabilità. Si tratta di "piano individuale e personalizzato" che, superando il mero assistenzialismo, mette a sistema strumenti e risorse necessarie per facilitare l'inclusione sociale delle persone con disabilità e favorirne la partecipazione attiva in tutti i contesti.

In Umbria nell'attuazione del 'Progetto di Vita Individuale' la Provincia di Perugia è stata individuata quale capofila della sperimentazione insieme ad altre 8 Province italiane, inclusa quella di Terni.

Proietti ha ribadito la centralità delle persone con disabilità

Gli interventi nell'ambito del confronto di lunedì hanno analizzato cosa sta funzionando e cosa invece va migliorato nell'ambito della sperimentazione per il 'Progetto di Vita Individuale' in Umbria. 

"Le persone con disabilità - ha sottolineato la presidente Proietti - devono essere al centro del progetto e per le quali il reale e tempestivo funzionamento delle procedure che stiamo sperimentando può fare la differenza tra la riuscita o meno di un’azione, quali un piano di studio personalizzato, un progetto di vita indipendente, che può cambiare la loro vita e la vita dei loro familiari".

Le proposte di Proietti

Per migliore il 'Progetto di Vita Individuale' Proietti ha elencato una serie di provvedimenti che verranno messi in campo. In primis c'è l'implementazione della rete dei punti di accesso per la prima valutazione delle necessità della persona. Tra le criticità emerse infatti c'è quella dovuta al raggiungimento per le persone con disabilità dei pochi punti di accesso in cui è in atto la sperimentazione. La presidente Proietti ha offerto anche di mettere a disposizione sul territorio di spazi di proprietà della Regione. Analogamente la governatrice ha evidenziato la necessità del coinvolgimento di un maggior numero di medici all'interno delle commissioni di valutazione.

Forte l'impegno profuso dalle associazioni di volontariato che si stanno impegnando sul fronte della comunicazione per portare all’attenzione degli interessati le iniziative connesse al progetto di vita. In questo senso andrà anche la redazione di un vademecum, sulla base dell’esperienza delle associazioni stesse, per orientare gli utenti nell'approccio e nell'utilizzo del servizio.

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Sara Costanzi
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