I pendolari umbri che quotidianamente fanno i conti con disagi e disservizi rappresentano ormai una vera e propria emergenza. Raggiungere Roma, soprattutto dalla zona dell’orvietano, ultimamente sembra quasi un miraggio. Tra guasti e ritardi, la questione è approdata al governo regionale. Per mantenere alta l’attenzione sul tema del trasporto pubblico, in particolare su quello ferroviario, Francesco De Rebotti, assessore regionale alla mobilità e ai trasporti, ieri ha incontrato i comitati dei pendolari.
L’obiettivo è, ancora una volta, partire dall’ascolto delle istanze dei diretti interessati per capire come poter raggiungere soluzioni concrete e durature agli ormai onnipresenti disagi. All’incontro erano presenti i rappresentanti del Comitato di Orvieto; la Federconsumatori Terni; il Comitato pendolari Orte; il Comitato pendolari Teverina; i Pendolari Umbria; Vita da pendolari e il Coordinamento pendolari umbri. Da Trenitalia, però, non c’era nessuno.
Nelle intenzioni dell’assessore regione, quello di ieri è da considerarsi “il primo atto di un percorso di interlocuzione continua con le realtà che rappresentano le esigenze dei cittadini che utilizzano le ferrovie come mezzo per recarsi presso i propri punti d’interesse, per lavoro e studio”.
De Rebotti a colloquio con i pendolari, il primo atto di una battaglia di civiltà
La situazione pendolari è almeno delicata. In Umbria, secondo l’ultimo rapporto Pendolaria, negli ultimi quindici anni il numero degli utenti del trasporto ferroviario regionale è colato a picco. Da un lato c’è la sfiducia crescente verso un servizio poco efficiente dall’altro l’incremento dello smart working, soprattutto da dopo la pandemia.
De Rebotti ha messo in chiaro come un trasporto pubblico efficiente sia da considerarsi un bene collettivo ma anche una battaglia di civiltà. “Quello alla mobilità – ha dichiarato l’assessore – è uno dei fondamentali diritti di cittadinanza, che deve poter essere pienamente esercitato da persone che, peraltro, pagano un servizio nella propria condizione di cliente”.
Un confronto che si prospetta complesso
“Vogliamo stabilire un filo diretto con i pendolari – ha proseguito De Rebotti – e questo è l’inizio di un percorso che servirà anche ad illustrare di volta in volta i risultati che riusciremo a raggiungere”. Dall’altra parte però c’è Trenitalia, con cui l’assessore ha reso noto di aver “già avviato un’interlocuzione per chiarire lo scenario attuale e le problematiche cogenti”.
L’impegno ribadito dall’assessore è stato quello di riportare “nelle prossime occasioni di confronto con il Governo e l’Ente gestore, le istanze emerse in questo incontro, molte delle quali da noi erano già conosciute grazie a un continuo monitoraggio delle situazioni critiche del territorio”. Sicuramente un primo passo di buona volontà ma la situazione rimane pesante per i tanti che dall’Umbria ogni giorno devono spostarsi con i mezzi pubblici.
Il trasporto ferroviario in Umbria tra cantieri, ritardi e nuovi investimenti
Dallo scorso anno lungo le ferrovie dell’Umbria sono stati avviati una serie di cantieri per l’ammodernamento delle linee. Gli investimenti da parte di RFI, Rete Ferroviaria Italiana, la società del gruppo Ferrovie dello Stato che si occupa della gestione delle infrastrutture, sono stati massicci. Ma hanno anche comportato un aumento dei disagi per i pendolari che in più occasioni hanno dovuto fare i conti con le linee interrotte a causa dei cantieri.
All’orizzonte ci sono nuovi interventi per oltre 170 milioni di euro. Previsti nel contratto integrativo tra Regione e Trenitalia, si parla dell’acquisto di nuovi treni e del rinnovamento dei mezzi esistenti entro il 2026. Da tempo in ballo ci sarebbe anche il raddoppio della linea dell’alta velocità con un tracciato che attraverserebbe Valdarno, la Valtiberina e la Valle Umbra.
Una proposta che includerebbe anche un “braccio” ferroviario tra l’aeroporto perugino di San Francesco d’Assisi e Ancona. Una questione, questa dell’aeroporto piuttosto scottante, su cui recentemente era intervenuto anche l’assessore regionale Thomas De Luca denunciando la palese impossibilità di raggiungerlo con i mezzi pubblici.